Il panorama della sicurezza informatica in Italia è preoccupante, con un incremento del 65% degli attacchi gravi nel 2023 rispetto ai precedenti 4 anni. Questo dato sottolinea la crescente vulnerabilità del Paese di fronte a minacce sempre più sofisticate e complesse.
Le piccole e medie imprese (PMI), in particolare, soffrono maggiormente la mancanza di risorse e competenze per contrastare efficacemente gli attacchi informatici. Questo divario rischia di ampliarsi ulteriormente con l’emergere di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, che aprono nuove frontiere per i cybercriminali.
Il report, che potete trovare a questo link, sottolinea la necessità di un impegno a lungo termine per rafforzare la sicurezza informatica in Italia. Investimenti in competenze digitali, formazione specialistica e tecnologie all’avanguardia sono cruciali per ridurre il divario esistente. Sono inoltre necessari limiti più rigorosi e una regolamentazione più efficace per il “Far West digitale”, al fine di responsabilizzare maggiormente gli attori che causano danni nell’ecosistema digitale.
Planetica: mancano le competenze
La carenza di competenze e talenti in materia di cybersecurity rappresenta un ostacolo persistente.
Le organizzazioni, pubbliche e private, devono prepararsi proattivamente alle minacce future, tra cui le implicazioni sull’utilizzo malevolo dell’intelligenza artificiale.
In sintesi, il ventaglio delle minacce informatiche in Italia richiede un’azione collettiva e decisa. Investimenti, formazione, regolamentazione e collaborazione sono gli elementi chiave per costruire un futuro digitale più sicuro e resiliente per tutti.
Autori:
Alessandro Croce
Riccardo Mandiroli
Matteo Marco Marzan
Giovanni Mastrippolito
Marco Nunzi
Andrea Rivetti