Se è vero che le aziende stanno adottando sempre di più il multi-cloud ibrido per passare facilmente dall’on-premise al cloud pubblico, ottimizzando i costi di lavoro operando in maniera efficiente e sicura e sfruttando un modello di abbonamento flessibile, da oggi i reparti It delle nostre imprese possono tirare un sospiro di sollievo perché Nutanix Cloud Clusters (NC2) è ora disponibile su Microsoft Azure. Grazie a questa partnership, che ha lo scopo di accelerare la migrazione delle aziende al cloud ibrido, le organizzazioni clienti potranno scegliere di eseguire i propri carichi di lavoro in ambienti di hybrid cloud, consentendo una gestione seamless tra cloud privati e cloud Azure senza bisogno di riprogettare le applicazioni, consentendo così un efficientamento dei costi di ownership, rispetto ad altre soluzioni di distribuzione cloud.
Lo scenario
È stato Benjamin Jolivet, Country Manager per l’Italia di Nutanix, a dare l’annuncio, dopo aver illustrato lo scenario globale in cui si va a inserire il consolidamento del rapporto tra la società di hybrid multi-cloud e Microsoft.
La nascita di un mondo sempre più digitale sta portando alla proliferazione di dati e applicazioni che generano ovviamente una certa complessità a livello infrastrutturale, unita al fatto che secondo Gartner entro il 2027 l’85% dei woarkload che stiamo creando oggi non saranno più funzionali e al fatto che entro il 2026 il 50% dei dati saranno generati dall’edge: il cliente necessita quindi oggi più che mai e lo necessiterà sempre di più anche in futuro di spostare i vari woarkload da un’ambiente all’altro in qualsiasi momento a seconda delle proprie necessità.
Se guardiamo in maniera più approfondita alla situazione italiana, l’Enterprise Cloud Index di Nutanix, giunto alla quinta edizione, rileva che il 99% delle imprese ha spostato una o più applicazioni su infrastrutture nuove e questo provoca problemi perché woarkload e applicazioni sono nati pensati per ambienti diversi. Da qui la necessità, per il 96% del campione, di avere un ambiente unico per la gestione di applicazioni e dati nei vari ambienti, senza poi sottovalutare la nuova sfida legata al tema della sostenibilità, individuata dal 91% degli intervistati. Il tutto in un quadro dove a preoccupare sono i vincoli agli investimenti perché secondo il 67% spostare le app è un processo costoso e il 57% dichiara che la gestione dei costi legati al cloud è qualcosa di molto preoccupante.
Riguardo alla gestione dei dati il 96% punta a una gestione integrata delle app e delle applicazioni nel cloud con una visibilità chiara su dove questi risiedono ma solo il 35% pare rendersi conto che avere a disposizione una chiara visibilità è una delle sfide più importanti per le aziende. A prevalere sono oggi le infrastrutture miste con il 72% che ha già i propri asset su almeno un cloud pubblico e uno privato, portando in primo piano la forte esigenza di multi-cloud, che però si scontra in Italia con la presenza di silos operativi tra i team e la presenza di ambienti It non pienamente interoperabili (secondo il 54% del campione), oltre, come abbiamo visto, alle forti preoccupazioni legate ai costi del cloud e del processo di migrazione.
La risposta di Nutanix e Microsoft
Come arrivare quindi ad avere un ambiente multi-cloud ibrido per poter posizionare i propri woarkload nel posto corretto? Spiega Marco Del Plato, a capo del team System Engineer di Nutanix, “la nostra idea è quella di mettere il cliente nella condizione ideale di poter scegliere come posizionare i vari woarkload della sua infrastruttura, sia che si trovino on-prem, che sull’infrastruttura dell’hyperscaler o del service provider: la necessità è quella di una piattaforma unica per una gestione semplificata e ottimizzata di data center, cloud e edge come se fossero una cosa sola. Da qui l’idea di Nutanix di estendere in maniera naturale il proprio public cloud verso Azure spostando i nodi Nutanix sulla piattaforma cloud di Microsoft”.
In concreto “abbiamo già una soluzione iperconvergente per gli ambienti on-prem e ora possiamo sfruttare Azure per estendere il nostro data center e portare sul cloud Microsoft le capabilities che permettono di gestire anche le componenti più complesse”.
La disponibilità generale di Nutanix Cloud Clusters (NC2) sulla piattaforma Cloud Microsoft Azure porta ad una soluzione di Cloud ibrido che consente alle aziende di avere piena mobilità delle applicazioni e una gestione unificata attraverso Nutanix Cloud Platform e i servizi di Cloud pubblico Microsoft Azure, tra cui strumenti di sicurezza, riconoscimento di identità e analisi per ottimizzare i costi delle licenze esistenti per la distribuzione su Azure.
Attraverso la disponibilità di Nutanix Cloud Clusters sulla piattaforma Cloud Microsoft Azure, le aziende saranno in grado di essere più resilienti in caso di failover o interruzione dei servizi, semplificando e ottimizzando le attività di disaster recovery sfruttando la capacità on-demand del Cloud Azure. Inoltre, i clienti potranno accedere alle capacità on-demand del Cloud Microsoft in caso di Cloud bursting, scalando rapidamente i carichi di lavoro e sfruttando le applicazioni e gli strumenti esistenti. Infine, le aziende clienti potranno migrare e modernizzare i propri data center spostando facilmente le applicazioni e i dati esistenti, senza dover ricorrere a costose e lunghe operazioni di refactoring o retooling.
“Sempre più clienti stanno abbracciando i vantaggi del passaggio al Cloud per sostenere la propria crescita e trasformazione digitale. Grazie alla collaborazione con aziende come Nutanix stiamo espandendo la nostra capacità di supportare le diverse esigenze dei nostri clienti: le soluzioni di Cloud ibrido, infatti, consentono un’ottimizzazione dei costi per le imprese, con le stesse garanzie di sicurezza, agilità e disponibilità di servizi moderni, innovativi e all’avanguardia” conclude infine Roberto Filipelli, Direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia.