Il Network Insights Report 2020 di NTT evidenzia come il passaggio delle applicazioni aziendali su ambienti multi-cloud ha fatto sì che gli investimenti sul cloud superassero la spesa per le infrastrutture on-premise. Questo ha provocato un rallentamento dei refresh e degli aggiornamenti, con molte aziende che stanno continuando a sfruttare gli asset di rete e a rallentare gli investimenti nella riprogettazione della propria rete e della propria infrastruttura di sicurezza. Di conseguenza, c’è stato un incremento dei dispositivi di rete obsoleti e non adeguatamente aggiornati che presentano quindi vulnerabilità software, introducono ulteriori rischi ed espongono le organizzazioni a nuove minacce di sicurezza informatica.
Il report, basato sui dati provenienti da assessment tecnologici effettuati su più 1.000 clienti e che contano più di 800.000 dispositivi di rete, ha rilevato che il 47,9% (45,6 in Europa) degli asset di rete aziendali sono datati o obsoleti, rispetto ai dati del 2017 quando questo dato rappresentava solo il 13,1% (12% in Europa).
L’epidemia di COVID-19 e il conseguente aumento del consumo di larghezza di banda stano mettendo a dura prova la rete, aggravando le sfide esistenti e, in definitiva, creando condizioni di crisi. Con l’incremento del lavoro e degli accessi da remoto nonché dell’utilizzo di servizi voce e video, le infrastrutture di rete e di sicurezza risultano drasticamente sotto pressione.
Commentando i dati della ricerca, Rob Lopez, Executive Vice President, Intelligent Infrastructure di NTT ha dichiarato: «In questa ‘nuova normalità’ le aziende dovranno, quasi forzatamente, rivedere le proprie strategie di networking e sicurezza e i modelli operativi e di supporto per gestire meglio i rischi operativi. Prevediamo quindi un cambiamento della strategia: da un focus sulla business continuity a una maggiore predisposizione e preparazione per il futuro in vista della ripresa. L’infrastruttura di rete necessita di essere progettata e gestita adeguatamente per far fronte a picchi imprevisti e ciò richiederà una revisione delle infrastrutture cloud e on-premises per ridurre l’impatto e l’assiduità delle interruzioni critiche per l’azienda».
Il rischio di portare dispositivi obsoleti negli ambienti di lavoro del futuro
I dispositivi obsoleti presentano in media il doppio delle vulnerabilità (42,2) rispetto a quelli datati (26,8) e a quelli recenti (19,4), dando origine a rischi inutili. Tale rischio viene esasperato ulteriormente quando le aziende non eseguono gli aggiornamenti di un dispositivo o non rivedono le versioni del sistema operativo durante l’intero ciclo di vita. E anche se l’aggiornamento consta di un’attività relativamente semplice e spesso non vincolata a contratti di manutenzione o all’estensione di garanzia, la maggior parte delle aziende continua a non aggiornare i propri dispositivi.
Nella ‘nuova normalità’, dal momento che le aziende stanno reimpostando il proprio modo di lavorare, integrare la resilienza all’interno delle operazioni sarà fondamentale. La pandemia modificherà in modo permanente le modalità con cui operano le organizzazioni inclusa l’implementazione di spazi di lavoro intelligenti in grado di garantire il distanziamento sociale, mentre molte altre aziende continueranno a ricorrere al lavoro da remoto.
Contemporaneamente, con l’adozione in crescita delle infrastrutture wireless – un incremento annuo del 13% – e un aumento degli uffici in open space e degli spazi di co-working, sarà necessario considerare un nuovo approccio per tutta l’infrastruttura di rete.
Le aziende avranno bisogno di strumenti, conoscenze e competenze per essere in grado di riprogettare la rete in un’ottica di evoluzione nel breve, medio e lungo periodo tenendo conto delle persone che lavorano in modalità remota e che si connettono con qualsiasi tipo di dispositivo, in qualsiasi momento. Pertanto, dovranno avvalersi di partner strategici capaci di guidarle verso quella che sarà la rete del futuro – non solo in termini di supporto dello spazio aziendale ma anche delle aree aperte al pubblico e nei punti vendita dove il distanziamento sociale è più difficile da mantenere. Ad esempio, l’intelligenza artificiale e il machine learning potrebbero essere applicati per aiutare a monitorare le distanze da tenere e la rete diventerebbe quindi l’abilitatore della piattaforma.
L’evoluzione della rete deve andare di pari passo con la trasformazione digitale
Come parte delle strategie di trasformazione digitale, le principali organizzazioni stanno già ricorrendo alle reti per abilitare nuovi modelli di business o ottimizzare i modelli operativi esistenti. In alternativa, le aziende potrebbero investire in tecnologie quali la robotic process automation (RPA) all’interno delle proprie iniziative di trasformazione digitale per ridurre i costi ed essere in grado di scalare i propri servizi in modo agile. Indipendente dalla motivazione, la digital transformation sta contribuendo a migliorare l’esperienza di clienti e dipendenti attraverso le reti. Queste iniziative potranno essere accelerate solo grazie al supporto di infrastrutture pertinenti e sicure, soprattutto per quanto riguarda le iniziative tecnologiche, operative e finanziarie delle aziende.
Sempre per Rob Lopez, infatti: «La rete costituisce la piattaforma per la trasformazione digitale del business e deve essere pervasiva, flessibile, robusta e sicura per adattarsi facilmente ai cambiamenti aziendali e, al contempo, incrementare la maturità degli ambienti di supporto operativo. Le organizzazioni che ricorrono a un elevato livello di automazione e intelligenza della rete per ottimizzare l’operatività potranno raggiungere un significativo vantaggio competitivo e realizzare i benefici della cloud economy, in modo sicuro».