«L’Italia alla prova dello smart working. Un esame superato, con la necessità di fare ulteriori passi avanti e attrezzarsi rapidamente rispetto a una situazione del tutto eccezionale. Il nostro Paese sta affrontando lo stato di emergenza epidemiologica da Coronavirus (Covid-19), il boom del cosiddetto “lavoro agile” ha cambiato all’improvviso il modo di lavorare di tanti italiani e ha messo di fronte a una sfida impellente tantissime aziende. Lo smart working è stato introdotto dal Governo con un primo decreto il 23 febbraio scorso (e poi integrato nel nuovo decreto del 1° marzo), diventando di colpo una realtà imprescindibile per far fronte a esigenze del tutto inaspettate, ma che possono rappresentare la risposta giusta e una chiave di volta anche per una competitività stabile».
Inizia così il suo intervento sul blog istituzionale di Deloitte l’Amministratore Delegato di Deloitte Consulting Alessandro Mercuri (nella foto), per il quale:
«Smart working vuol dire avere gli strumenti idonei per metterlo in pratica: lavorare in massima sicurezza, in conformità con tutte le norme vigenti, contro i furti d’informazioni sensibili e a difesa dei diritti di proprietà intellettuale. In quest’ottica il cloud propone nuovi paradigmi e modelli per rispondere con prontezza ai mutamenti in atto, accelerando con l’innovazione, semplificando i processi e cogliendo l’impatto che il digitale sta avendo sul business».
Sempre per l’AD della società di consulenza appartenente al network di Deloitte, con responsabilità su Italia, Grecia e Malta:
«Le misure emergenziali dell’esecutivo permettono di salvaguardare il processo produttivo per tante realtà imprenditoriali italiane e allo stesso tempo rappresentano un assist per completare i processi di cloud transformation già avviati. L’occasione è quella giusta anche per restare al passo con le altre realtà europee, dove gli investimenti nel cloud computing sono già a uno stadio piuttosto avanzato e rappresentano una certezza per il 62% delle aziende, come emerge dal report Deloitte “Innovazione in Europa 2019”. Ed entro il 2021 un ulteriore 29% delle aziende prevede di investire nella migrazione in cloud. Secondo il medesimo report, l’implementazione di queste soluzioni porterà i benefici principali a funzioni aziendali di primissimo rilievo come la produzione, il marketing e la strategia competitiva».
Logica, dunque, la conclusione di Mercuri, per il quale:
«Il successo della Digital Transformation in Italia passa anche dall’implementazione delle soluzioni cloud, Deloitte vuole fare la sua parte con professionisti del settore e la realizzazione di progetti su ampia scala. Da questa nuova frontiera sarà più facile rispondere alle nuove esigenze dei mercati, ma anche colmare quella distanza tra esigenze aziendali in rapida evoluzione e potenzialità tecnologiche».