In questo articolo verranno analizzate le ultime news relative al mercato della mobilità, che ultimamente ha conosciuto importanti cambiamenti. Interessanti e inaspettate sono le statistiche che risultano da studi riguardanti le abitudini degli italiani, la loro attenzione alla sostenibilità e le loro scelte in questo ambito.
I mezzi di trasporto più usati in Italia e il boom del noleggio auto
Molto curiosi sono i risultati di uno studio condotto da Aniasa e Bain & Company, che non solo prende in esame i mezzi di trasporto a oggi preferiti dagli italiani, ma offre anche degli importanti spunti di riflessione riguardo l’uso dell’elettrico e del noleggio auto. Ciò che è emerso dall’indagine, infatti, è che con l’utilizzo da parte del 72% degli italiani, l’auto resta il mezzo di trasporto più diffuso, soprattutto nelle grandi città, seguita dal trasporto pubblico locale. In pochissimi sfruttano invece la mobilità complementare (car sharing, monopattini, taxi), mentre si prevede un aumento del 15% dell’uso della bicicletta, soprattutto per la convenienza economica.
Dallo studio, inoltre, è emerso che nonostante gli incentivi che spingono verso la lotta al cambiamento climatico, l’elettrico fatica a prendere piede e il suo utilizzo si aggira attorno a un ancora troppo basso valore del 4%. Buone performance, invece, per l’ibrido, che ha toccato quota 35%.
Dall’altro lato cresce sempre di più la tendenza degli italiani a preferire l’ipotesi del noleggio auto, soprattutto quello a lungo termine. Si tratta infatti di un’opzione che riesce a coniugare la necessità degli italiani di spostarsi tramite auto alla sicurezza di costi certi, e all’opportunità di dilazionare la spesa per un prodotto sì innovativo, ma costoso. Occorre anche specificare, però, che oggi trovare il finanziamento perfetto per le proprie tasche è molto più semplice rispetto al passato, grazie ai numerosi strumenti di confronto delle offerte che è possibile trovare su Internet. Il portale online di Facile.it compara le offerte di auto a noleggio lungo termine, per esempio, proponendo soluzioni per tutte le esigenze, dalle più economiche alle più onerose. Consultandolo, con la possibilità di filtrare i risultati in base ai propri bisogni, si avrà immediatamente una panoramica delle offerte migliori.
Per avere un’idea del successo legato al mercato del noleggio auto in Italia, basti pensare che solo nei primi cinque mesi del 2023 questo settore ha registrato una crescita del 63%, che ha trainato l’intero comparto automotive, arrivando così a rappresentare ben il 33% dell’immatricolato nazionale.
Via libera al noleggio di veicoli anche per taxi e Ncc
Un’altra novità interessante è che, da poco tempo a questa parte, anche per taxi e Ncc è possibile noleggiare i veicoli. Questa soluzione si dimostra vincente su più aspetti: innanzitutto c’è un vantaggio economico per i tassisti e i conducenti, che risparmieranno sull’acquisto del mezzo di trasporto. Inoltre, a beneficiarne sarà l’intera comunità, sia per via della maggiore sicurezza dei veicoli (i quali saranno sempre di ultima generazione) che per via del minore inquinamento prodotto. È stato dimostrato, infatti, che la concessione ai tassisti della possibilità di noleggiare il veicolo può portare a numerosi benefici in termini di sostenibilità.
Flop dell’elettrico: a cosa è dovuto
A contribuire alla battuta d’arresto dell’elettrico è stata in primis la crisi energetica. Per la precisione, sono state solo le auto elettriche a registrare un calo nelle immatricolazioni, pari a quasi il 10%, mentre i veicoli a due ruote che sfruttano l’elettrico continuano a essere leader sul mercato.
La motivazione principale per cui si può ricondurre il calo dell’elettrico alla crisi energetica è l’aumento del prezzo dell’elettricità. Infatti, se prima uno dei punti di forza delle auto elettriche era proprio il risparmio che permettevano di ottenere rispetto a quelle a benzina, a oggi la differenza è così bassa da non giustificare più, in molti casi, la scelta di un’auto elettrica. Tuttavia, ciò che va fatto a lungo termine è diversificare le fonti di energia e rendersi conto del fatto che non è più possibile rimandare la transizione energetica.