In un mondo che poggia sempre più le sue radici sulla digitalizzazione diventa strategico per le aziende mettere in campo un approccio di EA (Enterprise Architecture) per guidare in maniera strutturata il cambiamento a tutti i livelli dell’organizzazione avendo una piena visibilità sulle risorse It e allineando le esigenze dell’It con quelle di business. Specializzata proprio nell’Enterprise Architecture, MEGA International opera dal 1991 con un approccio all’EA di nuova generazione che si propone di trasformare il business fornendo agli architetti d’impresa una piattaforma che favorisce la collaborazione tra i vari stakeholders e le funzioni It, a tutto vantaggio dell’azienda che in questo modo diventa più resiliente e più agile così da accelerare il time to value per prendere le decisioni più corrette. Abbiamo parlato con Alberto Diari, Managing Director Italy and Southern Europe di MEGA, per capire insieme come sta evolvendo il mercato, quali sono le nuove esigenze delle aziende e qual è la proposta future-ready di MEGA.
“La crisi relativa al Covid-19 ha avuto un grande impatto anche sul settore EA – esordisce Diari -. La pandemia ha infatti generato una necessità imminente per tutte le aziende di velocizzare l’implementazione delle iniziative di trasformazione digitale. Infatti, per via dei notevoli tagli al budget subiti, molte aziende si sono trovate ad analizzare i loro investimenti IT, i portafogli di applicazioni e i propri processi. L’EA in effetti fornisce un approccio strutturato per guidare il cambiamento a tutti i livelli dell’organizzazione, fornendo all’azienda visibilità sulle proprie risorse IT e il loro allineamento alle esigenze di business.
L’improvviso bisogno del lavoro a distanza, che fa ora parte del “new normal” ha fatto in modo che la maggior parte delle transazioni commerciali adesso avvenga direttamente online.
Per permettere alle aziende di rimanere connesse in modo efficace:
- La migrazione delle applicazioni al cloud è diventata una necessità per tutte le imprese e ha comportato la necessità di digitalizzare i processi aziendali. Anche la digitalizzazione dei processi dei clienti incluse le PA.
- Ovviamente un aumento del lavoro online ha comportato anche l’aumento dei rischi di cybersecurity. L’EA è e sarà ancora di più necessaria per mitigare i rischi tecnologici, identificando le tecnologie obsolete e l’impatto sulle applicazioni e le business capabilities.
- L’Enterprise Architect infine vedrà il proprio ruolo evolversi da consulenti non solo dell’IT ma soprattutto nelle decisioni aziendali assicurando la resilienza aziendale”.
Con l’aumento dei processi di trasformazione cui abbiamo assistito nell’ultimo anno avete notato in concreto nelle imprese un maggiore interesse verso l’adozione di modelli di EA?
“Seppur ad un ritmo più lento rispetto ad altri Paesi, anche l’Italia sta comprendendo l’importanza e la necessità di implementare una strategia di trasformazione digitale che assicuri la continuità del business. Soprattutto dopo la crisi, molte aziende stanno prioritizzando i propri investimenti verso l’innovazione digitale, realizzando che l’obsolescenza tecnologica è un freno al business.
Avere un modello di riferimento di EA aiuta le aziende a adattarsi in maniera flessibile e veloce al cambiamento”.
Sulla base di queste premesse quali sono le esigenze delle aziende in termini di EA? Come evolverà in futuro questo mondo?
“Il futuro dell’EA è indirizzato ad essere non più una funzione a supporto dell’IT ma un importante area strategica per collegare le esigenze del business (strategia aziendale) con le operations (incluse IT) e il mondo dei dati.
Le aree chiave, relative all’EA sulle quali ci si focalizzerà in futuro sono:
- La digitalizzazione dei processi aziendali
- Data protection & Security
- Migrazione al cloud
L’esigenza delle aziende è quella di essere in grado di progettare un’azienda resiliente che si adatti al cambiamento in modo veloce ed efficiente. Ci sarà sempre più bisogno di uno strumento software di Enterprise Governance che permetta di avere una visione a 360° sull’organizzazione, processi e dati”.
MEGA International si inserisce in questo contesto proponendo una strategia “Next-Gen Enterprise Architecture”…
“MEGA è una società di software, giovane e internazionale, che supporta le aziende nella loro trasformazione digitale, e nella loro governance. Siamo leader mondiali sui mercati dell’Enterprise Architecture e della GRC. L’enterprise architecture è una funzione IT che riporta direttamente al CIO, aiutandolo a definire la strategia informatica che risponda al meglio ai bisogni del business. Lavora su tematiche come la modernizzazione dell’IT, la migrazione cloud e la digitalizzazione dei processi.
La GRC invece è la funzione che gestisce i rischi e la compliance. Il nostro software è il repository centrale dell’azienda, per tutto ciò che riguarda l’organizzazione, l’informatica, i dati e i rischi. Permette ai nostri clienti di trasformare le loro aziende con una visione a 360° che consente loro di pianificare e di adattarsi al cambiamento”
Qual è il vostro obiettivo?
“L’obiettivo di MEGA è quello di sfruttare l’EA Next-Gen per accelerare la trasformazione del business, fornendo agli architetti d’impresa una piattaforma che favorisce la collaborazione tra i vari stakeholders e le funzioni IT. La nostra metodologia permette di progettare un’azienda resiliente ed agile che permette di accelerare il time to value per prendere le decisioni di business più appropriate.
Inoltre, altre caratteristiche chiave dell’azienda a prova di futuro sono l’orientamento al cliente e l’impegno affinché i progetti di trasformazione si concentrino sulla costumer journey, permettendo alle persone di diversi team di allinearsi e collaborare ai progetti di trasformazione”.
Al cuore della vostra offerta tecnologica troviamo la piattaforma HOPEX, recentemente aggiornata. Di cosa si tratta?
“HOPEX non è altro che uno strumento per supportare le aziende nella trasformazione digitale. Permette di collegare le prospettive di business, IT, dati e rischi in un unico luogo. HOPEX è l’unico sistema integrato che permette agli utenti di avere una visione completa di tutto l’ecosistema aziendale: dati, processi, risorse IT e rischi. La trasformazione non funziona in silos – ha bisogno di un approccio integrato, ed è proprio in questo modo che MEGA HOPEX aiuta le organizzazioni a diventare a prova di futuro: collegando strategia, dati, processi, tecnologia e rischi in un unico ambiente collaborativo”.
La vostra proposta prevede anche la possibilità di essere erogata in cloud. Avete notato una maggiore propensione delle aziende italiane ad andare verso questa direzione? I vostri clienti scelgono il cloud?
“Si, negli ultimi 3 anni i nuovi clienti prediligono le soluzioni in cloud, ed assistiamo anche ad una progressiva migrazione dei vecchi clienti on-premisis verso il SaaS”.
Perché un’azienda dovrebbe scegliere la tecnologia di MEGA?
“Il nostro punto di forza principale è sicuramente la possibilità di avere diverse soluzioni in un’unica piattaforma: HOPEX. Le nostre soluzioni per l’IT, rischi, processi e dati si integrano tutte in un unico repository condiviso.
HOPEX inoltre permette ai clienti di implementare delle configurazioni dettagliate in base alle proprie necessità con wizard che supportano l’utente, dashboard personalizzate e la possibilità di generare qualsiasi tipo di report.
HOPEX permette di sfruttare delle integrazioni con diverse sorgenti dati tra cui: Flexera, APQC, BA guild… o di sfruttare tool di discovery per popolare e mantenere il database della piattaforma allineato con il reale ambiente del cliente, favorendo la creazione di un digital twin.
HOPEX fornisce una visibilità completa su come le applicazioni supportano il business, la sua efficienza tecnica e molte altre prospettive di valutazione.
HOPEX V5 dispone di un’interfaccia user-friendly, importatori ed integrazioni standard (excel, Visio, BPMN, CMBD, graphQL, Data Discovery da diversi DB, Bold BI…) e Rest API per creare qualsiasi integrazione standard richiesta dall’utente, anche tramite i Web Services messi a disposizione, il tutto per migliorare l’esperienza utente, ottimizzare il tempo dedicato alle anagrafiche e concentrarsi su quello che realmente porta valore al Business”.
In che vertical è più attiva MEGA in Italia?
“Nel Settore Bancario e Assicurativo ma anche nelle utility e nella PA”.
Tra i vostri clienti più fedeli troviamo Airbus, che rappresenta un anche un caso di successo. Può dirci di più?
“Airbus è un cliente di Mega da 20 anni che ha lanciato il programma DDMS per disegnare l’aereo digitale del futuro. Il programma raggruppa dieci dipartimenti diversi intorno al disegno del nuovo aereo, includendo business, IT, data e gestione dei rischi. E con quest’approccio collaborativo che intendono accelerare il time to market del 30%”.
Per finire: quali sono gli obiettivi di MEGA per il prossimo anno?
“Il nostro focus sarà su HOPEX Data Governance.
Le aziende di oggi gestiscono una quantità di dati gigantesca, e spesso i dati sono gestiti in silos. Gli americani parlano di “data pond” (stagno di dati) e di “data lake” (lago di dati). Se il data lake rappresenta un tutto organizzato e coerente, gli stagni invece sono separati. Il ruolo del Chief Data Officer è quello di coordinare l’uso dei dati nell’azienda, per assicurarne la compatibilità e la coerenza, a fine di assicurare miglior qualità di reportistica, fluidità delle operazioni, e riduzione dei costi.
MEGA ha creato, sulla stessa piattaforma, una soluzione di data governance, che permette ai Chief Data Officer di centralizzare la mappatura dei dati con un approccio top down e bottom up.
L’approccio top-down parte dalla strategia, e permette di modellare i vari concetti e modelli di dati insieme ai data owners L’approccio bottom-up si basa sulla discovery dei dati nelle base dati stesse, per dedurre la struttura dei dati dalla loro implementazione tecnica.
Si tratta di piattaforme collaborative grazie alle quali tutte le parti interessate al business e ai dati possono condividere le stesse conoscenze;
La nostra soluzione è in grado di aiutare il Data Officer ad affrontare le principali preoccupazioni che solitamente deve affrontare. Tra cui:
- L’integrità dei dati che entrano in azienda, solitamente provenienti da fonti spesso diverse e non sempre conosciute e il Data Officer ha il compito di garantirne l’integrità.
- L’utilizzabilità dei dati – che sono spesso difficili da usare e cercare perché non adeguatamente strutturati ed assegnati; il che porta i data owners a non avere una conoscenza condivisa del significato dei dati.
- Garantire la conformità dei dati, applicando le politiche sui dati in tutta l’organizzazione e accelerando la conformità gestendo i cambiamenti normativi
- Aiutare i Data Officer ad aumentare il valore del business , supportando nuovi modelli di business guidati dai dati e identificando rapidamente il valore di business dei dati
- E infine favorire la collaborazione, facilitando la comunicazione tra tutte le parti interessate attraverso un archivio condiviso
Inoltre, con le nostre soluzioni, i Chief Data Officers beneficiano di sinergie con l’EA, la gestione dei processi aziendali e la governance per comprendere meglio come i dati vengono scambiati tra le applicazioni, manipolati nei processi aziendali e come è garantita la conformità ai requisiti normativi”.