La rete è alla base di tutte le moderne organizzazioni digital-first e nel 2020, con l’adozione su larga scala del lavoro da remoto, ha assunto un ruolo ancora più cruciale. Ora più che mai, la rete è chiamata ad aiutare le organizzazioni a superare, e persino a prosperare, in una fase critica.
Questa situazione, tuttavia, comporta un maggiore livello di stress per i team IT, che non possono sempre contare sull’affidabilità della rete, le cui performance tendono a essere sovraccaricate. Senza considerare la maggiore richiesta di scalabilità e agilità che organizzazioni e utenti oggi si aspettano durante il lavoro.
Nell’era della trasformazione digitale, la rete è sempre più sotto pressione e, in questo scenario, la sfida più grossa è la sicurezza.
In una recente indagine di Juniper Networks condotta in collaborazione con la società di ricerca indipendente Vanson Bourne su 1000 professionisti senior IT di organizzazioni appartenenti a vari settori in tutto il mondo, sono stati analizzati i rischi per la sicurezza aziendale prima e durante il boom del lavoro da remoto.
I primi risultati sono stati annunciati lo scorso settembre; di seguito, uno sguardo agli ultimi risultati dell’indagine. Gli intervistati non erano a conoscenza dell’azienda che ha commissionato la ricerca.
Network management e sicurezza
Le sfide per le organizzazioni in termini di gestione di rete e sicurezza sono chiare: migliorare l’efficienza, aggiornare la rete e uscire dalla pandemia sono gli obiettivi principali delle imprese per i prossimi 12 mesi.
Dall’indagine è emerso che il 51% del totale degli intervistati a livello globale ritiene che l’infrastruttura di rete della propria organizzazione sia troppo frammentata per essere protetta in modo efficace e il 60% pensa che la propria azienda stia combattendo per realizzare una rete che sia ‘always on, always secure’. Percentuali che in Italia scendono rispettivamente al 36% e 34%, evidenziando una minore preoccupazione per la frammentazione della rete da parte delle aziende intervistate nel nostro Paese.
Inoltre, gli intervistati affermano che il dipartimento IT della propria organizzazione impiega in media quasi la metà del tempo per ‘far funzionare le cose’ anziché per perseguire l’innovazione (47,2% del totale, 47,3% in Italia).
Per una larga maggioranza, la spesa in sicurezza è aumentata negli ultimi tre anni (92% del totale; 96% in Italia). Negli ultimi 12 mesi, inoltre, il 97% di tutti gli intervistati (96% in Italia) ha dovuto sostenere dei costi per rimediare alle violazioni e sistemare le vulnerabilità.
Le principali sfide per la sicurezza della rete
L’espansione della rete e l’adozione di nuove tecnologie come, ad esempio, IoT, 5G e cloud hanno incrementato i potenziali rischi e la necessità di proteggere la rete. La sicurezza informatica pertanto resta sempre una sfida, con i criminali informatici che trovano continuamente modi nuovi per infiltrarsi nelle reti ed eludere il rilevamento.
Non sorprende, che quasi tutti gli esperti di reti e i professionisti della sicurezza intervistati (97%) ammettano che la loro organizzazione fatichi a mantenere la rete protetta in modo efficace. In generale, ciò è dovuto al numero crescente di dispositivi e alla diffusione globale dell’IoT sulla rete (35%), alla carenza di competenze IT (34%) o alla capacità di integrare l’AI senza compromettere la sicurezza (34%), alla crescita degli ambienti ibridi cloud e on-premise (33%) e alla necessità di garantire la compliance (33%).
Il 60% dell’intero campione intervistato è certo – o avverte la probabilità – che le organizzazioni rischino di non riuscire ad affrontare queste sfide. Ancora una volta, i più ottimisti appaiono gli italiani, dove questa percentuale scende al 38%.
La sicurezza della rete resta una delle sfide più significative che le organizzazioni dovranno affrontare nei prossimi 5 anni per l’83% del totale degli intervistati (89% in Italia). Secondo il campione intervistato, in assenza di investimenti, i problemi di sicurezza di rete non potranno che aumentare in futuro (totale 80%, Italia 84%).
Alla luce della pandemia, inoltre, la rete e la sicurezza delle organizzazioni hanno avuto problemi a causa della maggiore domanda di risorse per il 73% del totale e il 50% in Italia.
Secondo il 70% degli intervistati (54% in Italia) la pandemia potrebbe limitare e restringere la spesa pianificata per la sicurezza di rete.
“La necessità di superare i problemi relativi alla gestione della rete e della sicurezza è enorme e lo è ancora di più in questa nuova ‘normalità’. È evidente che i team IT necessitino di una soluzione per la sicurezza in grado di aiutare ad aumentare l’affidabilità e le performance di rete”, commenta Damiano Colla, Senior System Engineer, Juniper Networks Italia. “Lavorare con più vendor e utilizzare diverse soluzioni alla ricerca di una sicurezza di rete ottimale può complicare ancora di più le cose, ma spesso è l’ambiente reale in cui gli IT manager e i loro team devono operare. Ciò di cui le aziende hanno bisogno è di un vendor capace di offrire una rete sicura, realmente threat-aware e che consenta l’orchestrazione centralizzata dei task di sicurezza e automazione e che si integri facilmente con l’ambiente di rete esistente. Il risparmio di tempo e la maggiore efficienza che ne derivano consentiranno ai team IT di concentrarsi su ciò che è veramente importante: innovazione, agilità e preparazione al futuro”.