Nel contributo che vi proponiamo qui di seguito, Michele Cito, EMEA Head Cloud and Service Providers, Red Hat, spiega perché la Pubblica Amministrazione (PA) in EMEA sta accelerando l’adozione dei servizi cloud.
Buona lettura.
Nell’ultimo decennio il cloud computing ha rivoluzionato il settore IT consentendo alle aziende di ridurre i costi operativi, migliorare l’efficienza e aumentare la flessibilità ricorrendo in maniera dinamica a fornitori esterni. Se il settore privato ha adottato rapidamente soluzioni basate sul cloud, quello pubblico ha avuto bisogno di tempi più lunghi. Tuttavia, questa tendenza sta lentamente cambiando e sono sempre più numerosi i governi e le istituzioni pubbliche (insomma, la PA) in EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) che stanno abbracciando i servizi cloud per promuovere l’innovazione, semplificare le operazioni e ottenere risparmi sui costi.
I tradizionali sistemi on-premise portano con sé costi significativi per il loro acquisto, installazione e manutenzione e necessitano di risorse altrettanto importanti a livello di staff IT per funzionare in maniera efficiente. I servizi cloud gestiti, invece, eliminano questi requisiti e riducono i costi operativi grazie a un modello pay-per-use. Secondo un’indagine condotta dall’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA) nel 2020, i risparmi sono stati citati come il fattore più significativo per l’adozione del cloud tra le organizzazioni del settore pubblico europeo.
Ad esempio, i nostri clienti della PA in EMEA stanno dimostrando la necessità di accelerare l’adozione del cloud, differenziando le loro implementazioni tra pubblico e sovrano, a seconda della sensibilità delle informazioni e dei servizi gestiti.
La PA in EMEA vuola migliorare agilità e reattività
Le soluzioni basate sul cloud offrono maggiori flessibilità, scalabilità e disponibilità, consentendo alle organizzazioni di adattarsi rapidamente ai cambiamenti degli ambienti aziendali senza preoccuparsi dei vincoli imposti dall’infrastruttura IT tradizionale.
Un altro vantaggio è il miglioramento della sicurezza e della conformità dei dati. I fornitori di cloud investono molto in cybersecurity e protezione dati, fornendo alle organizzazioni solide misure di sicurezza e soluzioni di backup affidabili. Inoltre, i servizi cloud possono aiutare le organizzazioni del settore pubblico a conformarsi ai vari requisiti normativi, come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che impongono misure rigorose di privacy e protezione dei dati per i cittadini UE.
Nonostante i numerosi vantaggi, la PA in EMEA deve affrontare diverse sfide per passare al cloud. Uno dei maggiori ostacoli è rappresentato dal complesso contesto normativo, spesso diverso da regione a regione e da Paese a Paese. Inoltre, molte amministrazioni pubbliche incontrano la resistenza degli addetti IT, che esitano ad adottare nuove tecnologie e processi.
Settore pubblico verso servizi più efficienti ed economici ai cittadini
Anche la sovranità digitale rappresenta un problema crescente, in quanto le aziende e i governi si affidano sempre più a fornitori di cloud per archiviare ed elaborare i loro dati. Tali fornitori esterni sono però spesso situati in altri Paesi, hanno accesso a dati sensibili e possono essere soggetti alle leggi e ai regolamenti delle loro giurisdizioni. Per affrontare questo ostacolo, è necessario stabilire politiche e regolamenti che promuovano la sovranità digitale, come i requisiti di localizzazione dei dati e lo sviluppo di servizi cloud nazionali, garantendo al contempo che i flussi di dati internazionali non siano ingiustificatamente limitati.
In conclusione, l’adozione dei servizi di cloud computing da parte della PA in EMEA sta accelerando, grazie alle evidenze empiriche dei risparmi sui costi, alla maggiore agilità e ai vantaggi della protezione dei dati. E con le strategie e gli investimenti giusti, il settore pubblico può fornire servizi più efficienti ed economici ai cittadini, consentendo loro di prosperare in un mondo in rapida evoluzione.