Tanto si sta parlando dell’Intelligenza Artificiale e delle sue applicazioni all’interno dei processi aziendali e, in questo articolo, condividiamo il punto di vista di Alexio Cassani, co-founder e CEO di FairMind, startup che si occupa di consulenza avanzata in progetti di ricerca e sviluppo basati su tecnologie di Intelligenza Artificiale Generativa, relativo all’adozione dell’open-source nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, a seguito dell’approvazione dell’AI Act da parte del Parlamento Europeo.
Il CEO, sottolinea infatti che: “L’invito dell’UE all’open-source è un’opportunità per le aziende di collaborare e comprendere in modo più approfondito i modelli di AI, oltre che una misura di trasparenza”.
Secondo Alexio Cassani, la norma “segna una svolta significativa per il settore dell’intelligenza artificiale, in particolare per i modelli di generative AI: questa legge, infatti, con i suoi obblighi di trasparenza e gestione del rischio, richiede alle imprese una nuova consapevolezza e un nuovo approccio verso l’innovazione tecnologica”.
Applicare l’Intelligenza Artificiale Generativa in modo etico è la chiave del successo
Per questo, il CEO di FairMind è convinto che “la chiave sta nell’integrare la Generative AI nei processi aziendali in modo etico e conforme alle nuove norme, senza aspettare passivamente”. Un punto cruciale – quello etico – per FairMind, la cui mission è accompagnare le imprese non solo nel rispetto della legislazione attuale, ma anche e soprattutto contribuire al posizionamento delle aziende stesse come leader nel panorama etico e innovativo dell’AI.
Alexio Cassani è convinto che un approccio attendista di fronte a un contesto normativo in evoluzione possa essere controproducente per imprese: “Comprendo la volontà di chi fa impresa di avere la maggiore chiarezza possibile a proposito degli standard che verranno definiti e che saranno da rispettare, ma la GenAI rappresenta una rivoluzione che non si fermerà: sono quindi convinto che la strada da seguire non sia quella di evitarne l’adozione, quanto piuttosto di abbracciarla in modo responsabile fin da subito”.