Anche quest’anno, ad Acconia di Curinga, in Calabria, la promessa di un’agenda fitta di annunci non è andata disattesa al MEEP Passepartout 2023.
Sotto l’attenta conduzione di Tonia Cartolano, volto noto di Sky TG24, la software house di San Marino ha parlato di cambiamento, innovazione, opportunità, insomma: di futuro.
Un futuro che ha alle spalle trent’anni di innovazione nel campo del software gestionale per aziende, PMI, commercialisti, retail e mondo Ho.Re.Ca., e che oggi può contare su oltre 200 mila utenti attivi e 33 mila installazioni, per un aumento totale di fatturato complessivo su base annua a doppia cifra.
È tempo di Gruppo Passepartout Italia
Proprio la costante crescita organica di Passepartout ha innescato un’importante fase di revisione della governance aziendale, sfociata nella costituzione di Gruppo Passepartout Italia, una holding strumentale necessaria a sostenere il processo di espansione sul mercato dell’azienda creata da Stefano Franceschini. Al suo interno confluiscono i prodotti “fatti” in Italia, frutto delle acquisizioni del recente passato di iF Technology e Zerodo e, ora, anche di Top Soft e del suo Puffincrm, nuova freccia nella faretra dell’offerta software proposta ai partner.
Nel segno della continuità
Ma non solo. Tra le novità annunciate in occasione dell’annuale convention vi è senz’altro il coronamento di un processo iniziato da tempo e che, ora, vede affacciarsi in azienda la compagine di una nuova proprietà composta paritariamente dai quattro figli di Stefano Franceschini, rispettivamente: Mauro, Paolo, Elisa e Lorenzo, anche se la guida resta salda nelle mani del suo “Capitano”.
«Ho ceduto tutte le mie azioni societarie a loro, che oggi sono pronti ad affiancarmi offrendo, al contempo, sia al mercato sia ai nostri partner, la garanzia di una leadership stabile e duratura nel tempo» spiega il patron di Passepartout che, in questo passaggio strategico, si è affidato alla consulenza di The European House – Ambrosetti, realtà specializzata in gestione delle imprese familiari.
«Quello che ne è nato, prestando la debita attenzione alla sensibilità di ciascuno di noi – commenta il primogenito Mauro, che in azienda con il fratello Paolo continuerà a ricoprire un ruolo operativo – è un solido patto di governance condiviso, a testimonianza della volontà di tutta la famiglia di garantire una leadership stabile e una presenza affidabile nel mercato del software italiano».
Da una dimensione “familiare” a una “manageriale”
«Ciascuno di noi ha un proprio ruolo all’interno dell’azienda che, ora, dopo un percorso impegnativo, passa da una dimensione “familiare” a una “manageriale”» conferma Paolo Franceschini, mentre la terzogenita Elisa (in foto con papà Stefano), che porta ai presenti i saluti del fratello Lorenzo (assente giustificato), conclude sottolineando un aspetto di non poco conto. «Quella che portiamo in dote – dice – è una cultura di famiglia, oltre che di impresa. Questo significa che, in aggiunta all’indispensabile confronto, alla condivisione e alla definizione dei singoli ruoli, quello che di nostro mettiamo sono anche la reciproca stima e l’affetto che ci lega gli uni all’altra».