La “febbre” dell’Intelligenza Artificiale colpisce anche il settore legale.
Wolters Kluwer, leader mondiale nelle soluzioni di informazione, software e servizi, ha pubblicato i risultati della ricerca globale Future Ready Lawyer 2024 che ha intervistato 700 avvocati di studi legali e corporate legal office di Stati Uniti e di nove Paesi europei, tra cui l’Italia.
La survey evidenzia un settore legale in transizione, che cerca di tenere il passo con le nuove tecnologie, un contesto normativo in rapida evoluzione e le attuali esigenze di chi vi lavora.
Allo stesso tempo i professionisti legali sperimentano come l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) e altre tecnologie innovative possano accelerare la trasformazione delle pratiche aziendali più consolidate.
Investire nel futuro di GenAI
L’AI Generativa sta diventando un punto fermo del settore legale, anche se le organizzazioni continuano a confrontarsi su come integrarla al meglio nei flussi di lavoro esistenti. Tra i professionisti intervistati, il 76% degli avvocati dei corporate legal office e il 68% di coloro che lavorano in uno studio legale dichiara di utilizzare GenAI almeno una volta alla settimana, mentre il 35% dei corporate legal office e il 33% degli studi legali la utilizzano addirittura quotidianamente. Secondo la ricerca, il principale utilizzo riguarda i processi legali che richiedono la gestione di numerose informazioni dettagliate, in modo da incrementare l’efficienza e ridurre le attività manuali.
Inoltre, più della metà degli studi legali (58%) e quasi tre quarti dei corporate legal office (73%) prevede di aumentare gli investimenti nell’IA nei prossimi tre anni. Tuttavia, il 37% dei dipendenti degli studi legali e il 42% di quelli dei corporate legal office afferma di avere incontrato alcuni ostacoli nell’integrare la GenAI nei sistemi e processi legali esistenti.
Il settore legale intende gestire con fiducia il cambiamento guidato dall’IA
I professionisti del settore legale sono ottimisti sulla loro capacità di adattarsi al contesto in costante cambiamento. Più della metà degli intervistati (56%) si sente ben preparata ad adattare le proprie pratiche aziendali, i servizi offerti, i flussi di lavoro e i modelli di pricing in risposta all’adozione della tecnologia basata sull’AI. Un esempio su tutti nel pricing: la maggioranza (60%) degli intervistati ritiene che l’efficienza che deriverà dall’AI avrà un impatto sull’applicazione predominante del modello di “ora fatturabile”. Tuttavia, questo orientamento risulta più forte nei corporate legal office (67%) che negli studi legali (55%).
I professionisti legali tornano in ufficio
I professionisti legali trascorrono più tempo in presenza. Una maggioranza sostanziale degli intervistati (73%) afferma che il proprio personale è tenuto a lavorare in ufficio per quattro o più giorni alla settimana, una tendenza che è leggermente più alta nei corporate legal office (77%) rispetto agli studi legali (69%). Anche i trend a livello globale sono abbastanza in linea: oltre la metà degli avvocati negli Stati Uniti (56%), in Italia (54%) e in Polonia (51%) è tenuta ad essere in ufficio cinque giorni alla settimana. Nei Paesi Bassi e in Francia, rispettivamente per il 40% e il 46%, i giorni in presenza scendono a quattro alla settimana.
Il gap nella preparazione ESG rimane una sfida per il settore legale
Le sfide del settore legale legate ai dati e un panorama normativo sempre più complesso, mantengono l’ESG in primo piano. Mentre il 68% degli intervistati vede un aumento della domanda di competenze legali incentrate sulle tematiche ESG, solo il 29% degli studi legali e il 41% dei corporate legal office dichiara di essere “molto preparato” ad affrontare un aumento di richieste in questo ambito. Per colmare il gap tra le aspettative dei clienti e le know-how disponibili, il 56% dei corporate legal office ha introdotto percorsi di formazione ESG per i propri professionisti, un approccio adottato dal 45% degli studi legali.
Dichiarazioni
“La ricerca Future Ready Lawyer 2024 mostra un settore legale fiducioso non solo nella capacità di gestire le tecnologie nuove ed emergenti, ma anche i cambiamenti sistemici che ne conseguono”, dichiara Martin O’Malley, CEO di Wolters Kluwer Legal & Regulatory. “Per affrontare le sfide del mercato, l’adattamento dei processi per supportare l’uso dell’AI e la crescente domanda di ESG rimangono ambiti fondamentali su cui concentrarsi. È chiaro però che il futuro della professione legale appartiene a coloro che abbracciano la tecnologia con ottimismo e costante impegno per offrire servizi innovativi ai clienti”.
“L’industria legale si trova in un momento cruciale, poiché i progressi tecnologici continuano a ridefinire il modo in cui i professionisti lavorano”, commenta Giulietta Lemmi, Amministratrice Delegata di Wolters Kluwer Italia. “Nell’ultimo anno, GenAI ha messo alla prova i professionisti di tutti i settori, incluso quello legale. Tuttavia, la nostra indagine mostra che i professionisti legali hanno adottato GenAI più rapidamente, integrandola in un numero sempre maggiore di aree di lavoro, di quanto non abbiano mai fatto con una nuova tecnologia. Tra le principali opportunità e sfide per i professionisti legali, la ricerca evidenzia la crescente domanda di competenze specifiche ESG, anche per un sistema normativo globale sempre più complesso“.