Il futuro del settore dei data center sarà sempre più indirizzato verso una trasformazione green, al fine di mitigare le emissioni di CO2. Il percorso comunque non è dei più semplici ed è per questo che saranno necessari ingenti investimenti nel settore. Condividiamo, di seguito, una breve analisi di Luca D’Alleva, Senior Consultant di BCS Italia.
Data center: investimenti e rendicontazione, quale futuro per il settore?
Con il 2024 entrano in vigore in Europa gli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità, come stabilito dall’Unione Europea nella direttiva Corporate Sustainability Reporting del Green Deal Europeo. Di conseguenza, le aziende, soprattutto quelle di grandi dimensioni e fatturato e le società quotate in borsa, avranno l’obbligo di rendicontare il proprio Carbon FootPrint.
Da anni, ormai, non solo l’Europa sta facendo pressioni in tal senso. Basti pensare ai casi di aziende di primissimo piano, che essendo venute meno all’impegno preso di eliminare o compensare tutte le proprie emissioni di carbonio entro un certo termine, sono state depennate dall’elenco di organizzazioni impegnate nell’iniziativa del SBT – Science Based Targets – nata nel 2015 in seno alle Nazioni Unite.
Quali sono le conseguenze di questo nuovo scenario per il mercato europeo dei data center? Il settore dovrà necessariamente aumentare gli investimenti, in quanto sarà sempre più difficile e costoso rispettare la direttiva europea. Una soluzione che potremmo osservare in futuro potrebbe riguardare la tecnologia basata sull’idrogeno. Una sua implementazione pare ormai necessaria per poter adempiere all’enorme carico di lavoro energetico richiesto dall’AI e garantirebbe ai data center di operare con energia pulita, rispettando l’ambiente e le richieste normative di net zero. È bene comunque precisare che tale tecnologia si trovi ancora in fase di sperimentazione, ma, qualora dovesse diventare realtà, una sua completa implementazione sarà necessariamente vincolata dai piani di investimento e sovvenzioni che il mercato dei data center riceverà dai governi nazionali e dall’Unione Europea.
di Luca D’Alleva, Senior Consultant di BCS Italia