Agile e Lean sono le nuove parole d’ordine per la gestione del processo produttivo. Snello e flessibile, il lavoro diventa smart e i team lavorano da remoto.
Il metodo Kanban, ideato a metà del secolo scorso e riscoperto agli inizi degli anni 2000 offre uno strumento adeguato allo scopo.
Cos’è il metodo Kanban
La parola di origine giapponese significa semplicemente “scheda visiva”. Per estensione, poi, la scheda è stata impiegata per organizzare il flusso produttivo in un modo tanto semplice quanto geniale. Preso in prestito dal settore automobilistico, il metodo Kanban si presta a essere usato persino per organizzare il work flow in famiglia.
Una lavagna tripartita indica il lavoro:
- Da fare
- In svolgimento
- Fatto
L’intercambiabilità delle posizioni e l’utilizzo di schede che visivamente danno una misura dell’andamento del progetto, sono gli elementi di forza del metodo.
Ogni task è suddiviso in componenti più piccole, a loro volta organizzate per area di competenza e responsabile. Il loro percorso attraverso il flusso di lavoro da “non compiuto” a “portato a termine”, indica visivamente lo stato del progetto.
Dall’automotive allo sviluppo software
In origine il metodo è stato applicato nel settore automobilistico. In particolare, Toyota adopera questo sistema tra gli anni ’40 e gli anni ’50 per rivoluzionare il metodo produttivo.
Il sistema produttivo diventa “just in time” cioè in grado di rispondere alla reale domanda di automobili. Diversamente dal metodo “push” utilizzato finora, il sistema Kanban permette la produzione dei soli pezzi realmente richiesti, abbattendo costi di magazzino, rimanenze, e sovrapproduzione.
Toyota ha fatto scuola in ambito di organizzazione aziendale. Di fatto è stata la prima azienda automobilistica a rivoluzionare lo standard fordista e introdurre un processo produttivo all’avanguardia e davvero in grado di abbattere i costi migliorando l’efficienza.
Le fortune del metodo Kanban sono state alterne. Bisogna aspettare il 2007 e solo dopo molti studi e verifiche, diventa il metodo utilizzato per lo sviluppo di software e per estensione lo strumento per favorire l’organizzazione aziendale secondo le direttive dell’agile project management.
Big data, la rivoluzione del nuovo millennio
I dati sono il petrolio del nuovo millennio, una fonte inesauribile di ricchezza per chi è in grado di raccogliere questa opportunità.
La mole di dati oggi accessibili in pochi istanti e in modo pressoché gratuito era impensabile fino a pochi anni fa. Sapere gestire questi dati, esterni ma anche interni all’impresa, e adattare di conseguenza il processo produttivo in corso d’opera è la sfida che devono cogliere le aziende oggi.
In particolare, con il metodo Kanban è possibile monitorare i dati relativi al processo interno e attribuire loro valore immediato nel ciclo produttivo.
Uno dei gap principali della produzione è la mancanza di trasparenza. Cioè risulta difficile conoscere in tempo reale lo stadio in cui si trova un determinato progetto, se è già stato avviato, è in lavorazione e a che punto del suo processo, o se è stato ultimato.
La Kanban board, l’elemento centrale del metodo, consente di visualizzare immediatamente queste fasi e individuare colli di bottiglia e criticità per favorire l’intervento tempestivo.
Gli elementi chiave del Metodo Kanban
Il Metodo attua alcune piccole innovazioni, che trasformano radicalmente la prospettiva con cui si guarda all’organizzazione del lavoro.
Dominare gli elementi essenziali significa comprendere il reale potenziale del Metodo.
Kanban Board: La lavagna, fisica o virtuale nel caso si utilizzi un software, è organizzata in colonne. Ognuna rappresenta una fase del lavoro, sono almeno tre: “da fare”, “in corso” e “fatto”. Queste possono essere a loro volta ripartite ulteriormente a seconda della complessità del progetto.
Swimlane Kanban: Sono le corsie orizzontali che permettono un’ulteriore suddivisione delle colonne e quindi degli incarichi necessari per l’esecuzione dell’intero progetto. Consentono di organizzare e coordinare il lavoro di team diversi.
Kanban Card: Sono le schede di lavorazione che attraversano il flusso delle diverse colonne permettendo di visualizzare i punti di maggiore criticità.
In Corso: Questa colonna centrale indicata con la sigla WIP, work in progress, indica quali processi produttivi sono in corso. Ha una soglia limite, significa che non si può svolgere allo stesso tempo più di un certo numero di incarichi per evitare di disperdere le energie del gruppo di lavoro.
I vantaggi di Kanban in breve
Ricapitolando, è possibile individuare diversi vantaggi nell’uso di questo metodo di organizzazione aziendale.
- Riduzione delle rimanenze di magazzino o degli sprechi di tempo
- Abbattimento dei tempi di produzione
- Maggiore efficienza e coordinamento del lavoro
- Migliore condivisione delle informazioni tra i team e i loro membri