In un incontro esclusivo con la stampa italiana IBM ha riunito Stefano Rebattoni, Presidente e AD di IBM Italia, Sebastian Krause, Senior VP e Chief Revenue Officer di IBM, e Tiziana Tornaghi, Managing Partner di IBM Consulting Italia, per commentare i recenti annunci dell’evento Think di Boston e per commentare le principali tendenze emerse dal CEO Study 2024, che è tornato puntuale anche quest’anno ed è giunto alla sua 29esima edizione.
In particolare, a commentare i risultati del nuovo CEO Study, condotto su un campione di più di 3.000 CEO distribuiti in 30 Paesi e provenienti da 26 diverse industrie, è stato Rebattoni, che si è focalizzato sulle sei dure realtà che i CEO si trovano ad affrontare in questo preciso momento storico.
La prima osservazione di Rebattoni riguarda un confronto tra i risultati ottenuti dallo studio nel 2023 rispetto a quello del 2024: mentre l’anno scorso la maggior parte dei CEO indicavano nella produttività e nella profittabilità le loro priorità mentre l’innovazione di prodotti e servizi era indicata in sesta posizione, quest’anno questo elemento balza al primo posto, diventando la prima sfida delle imprese. L’innovazione del modello di business è quindi la protagonista delle sfide per i CEO a livello mondiale e la questione principale riguarda la comprensione di come può essere sfruttata la tecnologia per favorire questa innovazione portando sul mercato prodotti e servizi innovativi. Tra le tecnologie abilitanti senza dubbio troviamo l’AI generativa, su cui i CEO scommettono fortemente, tanto che si prevede una forte accelerazione nella sua adozione.
Quello che sottolinea Rebattoni è la necessità sì di spingere il cambiamento tecnologico ma legato anche ad un cultural change importante, fondamentale per scalare con successo verso la GenAI. Altro tema molto forte è quello dell’affidabilità di questa tecnologia, vista dalla maggior parte degli intervistati come la conditio sine qua non l’AI generativa potrà decollare.
Rebattoni evidenzia anche come la priorità evidenziata della necessità di innovare prodotti e servizi comporta anche il bilanciamento tra la messa in atto di azioni con ricadute a breve termine ma sempre tenendo presente la sostenibilità di questo percorso in termini di costi, governance e così via.
Le novità del Think di Boston
E’ toccato poi a Sebastian Krause il compito di meglio approfondire gli annunci tecnologici del Think di Boston, cui hanno partecipato oltre 3.700 aziende clienti di IBM, evidenziamo in particolare tre aree su cui andranno ad indirizzarsi in maniera sempre più spinta gli investimenti di IBM: l’AI generativa, l’automazione e l’ecosistema.
Oltre a diversi aggiornamenti della piattaforma watsonx, a un anno dall’annuncio, sono state presentate numerose nuove funzionalità per i dati e per l’automazione, progettate per rendere l’AI più aperta, flessibile ed efficiente nei costi. Parola d’ordine: l’open innovation, il cui potenziale IBM intende sfruttare per fare con l’AI ciò che è stato fatto in precedenza con Linux e OpenShift. “Open significa scelta. Open significa avere più occhi sul codice, più menti sui problemi e più mani sulle soluzioni. Per far sì che una tecnologia si diffonda velocemente e capillarmente, è necessario bilanciare tre obiettivi: concorrenza, innovazione e sicurezza. L’open source è un ottimo modo per raggiungerli tutti e tre“.
Nel piano di spinta della tecnologia di AI open source, IBM ha lavorato sui propri modelli di linguaggio e codice Granite per renderli open source e disponibili alla comunità. I modelli IBM Granite in open source, tra cui i Code LLM più capaci ed efficienti, sono in grado di superare i larger code model in molti benchmark di settore.
Già disponibili con licenza Apache 2.0 su Hugging Face e GitHub, i modelli open-source di Granite si distinguono per processo di sviluppo, qualità, trasparenza ed efficienza. I modelli di codice Granite vanno da 3B a 34B parametri e sono disponibili sia nei modelli base sia nelle varianti che includono istruzioni adatte a svolgere compiti come la modernizzazione di applicazioni complesse, la generazione di codice, la correzione di bug, la spiegazione e la documentazione del codice, la manutenzione di repository e altro ancora.
Un altro importante annuncio di IBM e Red Hat è stato quello relativo al lancio di InstructLab, un approccio rivoluzionario per promuovere l’innovazione open-source intorno ai LLM.
La metodologia di InstructLab consente lo sviluppo continuo di modelli di base attraverso contributi incrementali costanti, proprio come lo sviluppo del software funziona da decenni nell’open source. Con InstructLab, gli sviluppatori possono costruire modelli specifici per i propri domini o settori di business con i propri dati, perché sia gli sviluppatori stessi sia i fornitori di modelli possano constatare il valore diretto dell’AI. IBM intende utilizzare questi contributi open-source per consentire alle imprese di avvantaggiarsi della loro integrazione con watsonx.ai e la nuova soluzione Red Hat Enterprise Linux AI (RHEL AI).
RHEL AI comprende una versione enterprise-ready di InstructLab, i modelli Granite open-source di IBM, e la piattaforma Linux enterprise leader al mondo per semplificare l’implementazione dell’AI in ambienti infrastrutturali ibridi.
IBM Consulting sta inoltre annunciando una practice per aiutare i clienti a utilizzare InstructLab con i propri dati proprietari per addestrare modelli di AI specifici per ogni scopo, che possono essere scalati per adattarsi meglio ai requisiti di costose prestazioni delle esigenze aziendali.
Tra le novità: oltre a una funzionalità in arrivo in watsonx Orchestrate per aiutare le imprese a creare i propri assistenti AI in tutti i settori, tra i diversi aggiornamenti e miglioramenti troviamo watsonx Code Assistant for Enterprise Java Applications, disponibile da ottobre 2024; watsonx Assistant for Z per trasformare il modo in cui gli utenti interagiscono con il sistema per trasferire rapidamente conoscenze e competenze, disponibile da giugno 2024; e un’espansione di watsonx Code Assistant for Z Service con spiegazione del codice per aiutare le imprese a comprendere e documentare le applicazioni attraverso il linguaggio naturale, anche questa disponibile da giugno 2024.
In relazione all’ecosistema, IBM sta lavorando per ampliarlo, rendendolo sempre più centrale con un programma a supporto degli MSP e programmi specifici per le collaborazione con AWS, Adobe, Meta, Microsoft, Mistral, Palo Alto Networks, SAP, Salesforce e Sdaia per ampliare le funzionalità e offrire scelta di modelli, flessibilità e governance attraverso watsonx. L’obiettivo è quello di offrire ai clienti sempre più flessibilità portando i modelli di terze parti su watsonx, permettendo alle principali aziende di software di incorporare le funzionalità di watsonx nella loro tecnologia e offrendo le competenze di IBM Consulting per la trasformazione aziendale.
Infine, IBM Consulting ha rapidamente ampliato le proprie competenze in materia di AI generativa.
La consulenza strizza l’occhio al futuro
Per finire Tiziana Tornaghi ha illustrato il viaggio di IBM verso la consulenza del futuro grazie ancora una volta all’impatto della GenAI, che necessariamente cambia il modo di lavorare delle persone anche in ambito consulenziale, dove si vanno affermando gli assistenti digitali per una maggiore produttività ed efficienza.
Il fulcro di questo approccio è IBM Consulting Advantage, la piattaforma di servizi AI che riunisce un portafoglio di Assistant, risorse e metodi che utilizzano la tecnologia di IBM e di partner strategici per consentire ai consulenti IBM di fornire valore ai clienti con coerenza, ripetibilità, qualità e velocità. Ad esempio, con gli IBM Consulting Assistant, gli esperti possono passare da un modello di AI generativa all’altro, sia che sia di IBM o di terze parti, per confrontare i risultati e selezionare il modello giusto per il loro cliente. Possono anche utilizzare la piattaforma per creare e condividere rapidamente suggerimenti e assistenti pre-addestrati tra i team o in modo più ampio all’interno dell’organizzazione di consulenza.
IBM Consulting Advantage potrà utilizzare i modelli InstructLab. Inoltre, nel corso del trimestre in corso IBM prevede di espandere rapidamente IBM Consulting Advantage con nuovi Assistant, asset e metodi personalizzati per supportare ruoli specifici o tipologia di richieste da parte dei clienti, tra cui la modernizzazione e la gestione delle applicazioni, la data trasformation e la trasformazione dei processi aziendali. La prossima tappa della roadmap sarà IBM Consulting Advantage per gli sviluppatori, la consulenza su SAP e il marketing.
Vengono continuamente aggiunti alla piattaforma nuovi Assistant per ruolo e settore – se ne contano già 2.000 attualmente disponibili e in continua crescita – e raccolti in pacchetti come quello che supporta le attività del ciclo di vita dello sviluppo del software, o quello per le attività quotidiane dei consulenti, come la gestione dei progetti o lo sviluppo di casi aziendali.