A prima vista, una società di trasporti logistici (Convoy), un’azienda di gadget di prodotti self-charging (Exeger) e un’applicazione contro lo spreco di cibo (Too Good To Go) sembrano avere ben poco in comune. Ciò che le accomuna è la rapidità nell’esecuzione delle idee e il successo nell’acquisire quote di mercato e creare nuove relazioni con i clienti. Agli occhi di grandi imprese, più consolidate, queste organizzazioni più giovani dovrebbero esistere? Se l’idea è buona, le grandi imprese – che hanno a disposizione la manodopera e i budget necessari per sperimentare tecnologie emergenti come il cloud, l’AI, il deep learning, l’IoT e l’apprendimento automatico – potrebbero certamente permettersi di sperimentare nuove idee, ripensare i processi esistenti e portare sul mercato soluzioni ed esperienze che superano di gran lunga tutto ciò che i nuovi attori potrebbero offrire, no?
Quando pianificano progetti e definiscono la loro strategia, le startup sono note per essere più propense al rischio. Si potrebbe dire, come spiegò Don Dodge di Google più di dieci anni fa, che “le startup giocano a poker, le grandi imprese a scacchi”. Ma se da un lato queste nuove aziende giocano una partita più veloce, dall’altro ciò che le distingue è la loro capacità di utilizzare dati e insight per trasformare un’idea in un’opportunità di crescita. I dati, per loro, sono strategici per stabilire in anticipo e con sicurezza la prossima mossa, come se avessero già una visione completa di ciò che farà l’avversario prima di porsi sul mercato con la piena fiducia di poter vincere.
L’idea che tutte le aziende abbiano la possibilità di accedere agli stessi dati ma che fatichino a trasformarli in informazioni utili per la loro crescita è alla base della recente collaborazione di VMware con la Bayes Business School. Insieme, le due realtà hanno scoperto che quasi tre quarti (70%) delle aziende faticano a sbloccare il potenziale dei propri dati, con un impatto diretto sulla loro capacità di innovare. Inoltre, il 59% ritiene che le organizzazioni che stanno dando priorità a un processo decisionale basato sui dati stiano guadagnando quote di mercato e il 58% teme di rimanere indietro rispetto alla concorrenza se non farà un migliore utilizzo dei dati.
Fare amicizia con i dati
Nonostante si descrivano come data-driven e digital-first, molte grandi imprese faticano ancora a portare le idee sul mercato. Le nuove tecnologie stanno trasformando il modo in cui i dati vengono acquisiti, analizzati e utilizzati, ma stanno anche ponendo nuove sfide nel momento in cui i responsabili aziendali imparano a estrarne il valore.
Startup come Exeger e Convoy sono in netta controtendenza. Per loro natura, sono aperte a nuove metodologie e idee e realizzano soluzioni digitali dirompenti, con modelli di business innovativi. È importante che siano i dati a guidare questo processo decisionale. Nel caso di Convoy, ad esempio, ci si è presto resi conto che il trasporto merci assomiglia a quello del commesso viaggiatore (in cui riceve un elenco di città e deve decidere il percorso più breve possibile tra di esse) e è stato quindi realizzato un software che incrocia i criteri di spedizione con i dati della domanda e dell’offerta in tempo reale per generare le corrispondenze con il minor numero di chilometri a vuoto al costo più basso.
Grazie a un’intuizione basata sui dati, l’azienda è riuscita a capovolgere il modello commerciale del trasporto merci.
Tenere il passo nella corsa all’innovazione
Indipendentemente dal settore e dalle dimensioni, tutte le aziende sono impegnate nella stessa corsa per conquistare il mercato, essere all’avanguardia nell’esperienza dei clienti e operare nel modo più efficiente possibile. Poter disporre del cloud giusto per l’applicazione giusta nella gestione, nell’accesso e nell’estrazione di insights di valore dai dati è fondamentale, non solo per la crescita dell’azienda in sé, ma anche per creare vantaggi competitivi come l’accelerazione del time to market o la semplificazione delle operazioni.
In questo scenario, come fanno le grandi imprese, più consolidate, a competere con i loro concorrenti più agili e data-driven?
Abbiamo individuato quattro suggerimenti per aiutare le organizzazioni a tenere il passo nella corsa all’innovazione:
· Costruire una strategia multi-cloud per gestire in semplicità più cloud pubblici, cloud privati o una combinazione di cloud pubblici, sovrani, privati ed edge su cui l’azienda distribuisce applicazioni e servizi con tutti gli stessi strumenti.
· Utilizzare i dati nel modo giusto. Le aziende devono adottare un’architettura digitale flessibile e scalabile per consolidare, condividere e analizzare tutte le informazioni esistenti. Questa è la base per un processo decisionale realmente informato.
· Perseguire un portafoglio di innovazioni in costante evoluzione, per valutare sempre le nuove opportunità e mitigare i rischi. In un contesto economico imprevedibile, piuttosto che pianificare tutto meticolosamente e concentrare le risorse in un’unica grande idea, le organizzazioni di successo adottano un approccio evolutivo all’innovazione, modificando il percorso in base alle necessità.
· Sviluppare le partnership, ovvero impiegare fornitori esterni specializzati in tecnologie, infrastrutture, servizi e con le giuste competenze per garantire che le capacità digitali dell’organizzazione siano sempre all’avanguardia.
Con così tanti dati a disposizione e un volume che si prevede raddoppierà nei prossimi tre anni, l’estrazione di valore è una sfida sempre più grande. Le aziende che vogliono essere all’avanguardia devono chiedersi come questi dati vengano archiviati, gestiti e resi accessibili in tutte le aree geografiche, per contribuire a ottenere i risultati aziendali al ritmo richiesto.
Trasformare la complessità in vantaggio competitivo
Per diventare sempre più orientate ai dati, le organizzazioni stanno rivolgendo la loro attenzione alla gestione di più cloud, a seconda dell’applicazione o del carico di lavoro. Il multi-cloud è ormai la norma in un mondo in cui le risorse più preziose di un’organizzazione – le applicazioni, i dati, la forza lavoro e l’infrastruttura – non sono più centralizzate in edifici fisici, ma distribuite ovunque. Una strategia multi-cloud deve diventare il modello de-facto per le aziende digitali. Consente alle organizzazioni di costruire su scala e di farlo rapidamente, riducendo i problemi relativi ai dati, all’interoperabilità e ai costi che possono verificarsi se un’azienda diventa troppo dipendente da un unico ambiente cloud.
E quando le aziende desiderano avere più cloud diversi, come possono gestirli senza problemi? È importante adottare un approccio smart, scegliendo l’ambiente cloud giusto per l’applicazione giusta, per quali applicazioni ripensare l’architettura, quali ricostruire da zero, quali spostare e modernizzare. Quando il modello di business dimostra di avere il giusto controllo dei costi, l’IT ha la possibilità di innovare l’azienda e automatizzare i flussi di lavoro, con benefici che superano rapidamente gli investimenti.
Con l’approccio multi-cloud, le imprese possono operare come startup. Che si tratti di un’azienda di 100 o 100.000 persone, tutto ciò che serve sono il coraggio, l’impegno e la comprensione per ripensare le attuali pratiche di lavoro e renderle pronte per l’era digitale. Il primo passo, così cruciale per stabilire come l’azienda opererà in futuro, deve essere fatto con una domanda in mente: come possiamo massimizzare il potenziale dei dati per innovare al giusto ritmo e offrire quelle esperienze che i nostri clienti profondamente desiderano?
A cura di Claudia Angelelli, Senior Manager Solution Engineering EMEA VMware