L’attuale situazione di incertezza economica sta spingendo le aziende a trovare modi per ridurre i costi e creare efficienza. Anche i team IT sono coinvolti in questa spasmodica ricerca, sebbene non tutti i costi IT siano facili da ridurre: alcuni, come il cloud storage, vengono considerati un costo necessario per l’azienda. La società di analisi Canalys stima che la spesa per i servizi di infrastruttura cloud a livello mondiale sia aumentata del 28% su base annua nel terzo trimestre del 2022, a fronte di una serie di fattori, tra cui le pressioni inflazionistiche e l’aumento dei prezzi dell’energia. Per questo motivo, l’IT deve guardare al ritorno immediato sugli investimenti, sia in termini di denaro sia in termini di tempo. Tra le modalità che consentono di raggiungere un rapido ROI viene ancora troppo spesso sottovalutata l’idea di considerare una moderna strategia di gestione dei dati.
Ridurre i volumi di dati
Non è raro, infatti, che le aziende si ritrovino a dover pagare un prezzo troppo alto per lo storage a causa dell’elevata mole di dati da archiviare. Molti di questi volumi di dati sono gli stessi che vengono duplicati tra i dipendenti e le varie business unit aziendali e che si trovano in silos. La classificazione dei dati e la deduplicazione vengono spesso messe in secondo piano, perché sono operazioni complesse, mentre i costi annuali dello storage vengono frequentemente liquidati come una tassa sulla gestione dell’azienda.
La verità è che la classificazione e la deduplicazione dei dati può generare molto valore. Ciò significa che le organizzazioni devono prima classificare i dati e duplicare solo quelli che devono essere conservati dall’azienda per rendendo questo processo il più efficiente possibile in termini di costi e tempistiche.
Dismettere il vecchio hardware
La razionalizzazione delle modalità di archiviazione e di gestione dei dati contribuisce a limitare la quantità di storage fisico necessario, semplificando, a sua volta, le modalità e gli ambienti di archiviazione dei dati. Identificare l’ubicazione esatta dei dati fornisce una fonte univoca per ogni datapoint. Così facendo è possibile iniziare a diminuire l’hardware legacy dall’ambiente IT. Di fatto, si riduce lo storage e i server necessari, rendendo le organizzazioni più consapevoli di ciò che rimane, ciò che viene archiviato e dove.
Semplificare e automatizzare i workload
Come conseguenza di questi primi passi nella deduplica dei dati, le attività un tempo complesse – come la classificazione, l’aging dei dati, il tiering (per ridurre i costi), l’efficienza operativa, la basic hygiene e le patch di sicurezza – possono essere semplificate e può essere possibile automatizzare i workload che richiedevano un intervento manuale a causa della complessità dei dati. Questa semplificazione consente di liberare le risorse IT, che si possono concentrare su attività più core, e di far sì che le altre risorse aziendali, che utilizzano questi sistemi semplificati, possano accedere più rapidamente a ciò di cui hanno bisogno e in modo più accurato.
Ottimizzare lo storage
Il backup dovrebbe rientrare tra le attività che contribuiscono alla riduzione del volume dei dati, in quanto i moderni sistemi di backup basati su cloud consentono di diminuire i costi in modo significativo. I vantaggi sono anche in termini operativi, come la possibilità di effettuare una serie di ricerche e ripristini che non sono disponibili con le infrastrutture di backup tradizionali. Un rapporto di Forrester ha evidenziato una riduzione del 66% dei costi di backup e della gestione dei dati tra le aziende che si servono di soluzioni moderne rispetto a quelle dei fornitori tradizionali.
La classificazione dei dati, già menzionata in precedenza, ha un ruolo chiave nella razionalizzazione dell’archiviazione, nel miglioramento dell’efficienza dei costi, nell’attuazione del programma di sostenibilità e nel fornire tendenze tecnologiche prevedibili. Classificare i dati in base alla specifica strategia aziendale consente di prendere decisioni più ponderate, di sapere esattamente cosa conservare e dove, di poter utilizzare soluzioni primarie, nearline e offline, per massimizzare l’efficienza. Soprattutto permette di archiviare solo ciò che è necessario conservare, tenendo sotto controllo la crescita esponenziale dei dati.
Ridurre i rischi di security e compliance
La deduplica e la classificazione contribuiranno a garantire la conformità alle normative sulle informazioni di identificazione personale, come HIPAA, GDPR o ad altre norme nazionali, nonché ad altre normative, come DORA, che stabiliscono requisiti di resilienza operativa.
Una migliore comprensione e gestione dei dati significa anche ridurre le vulnerabilità della sicurezza. Non avere idea di dove si trovino i dati e di cosa essi rappresentino non consente di dare loro la giusta rilevanza o di capire se siano stati compromessi. Una volta compreso dove si trovano i dati, cosa contengono e quanto sono sicuri, si riduce il grado di vulnerabilità, che consente anche di assegnare la priorità a eventuali patch necessarie in base a un ordine prioritario riconosciuto da tutta l’organizzazione, piuttosto che a un’implementazione di un programma di base.
Inoltre, la compressione, la deduplicazione, la crittografia, la classificazione e i tempi di backup più brevi della moderna gestione dei dati offrono un ripristino molto più rapido su scala e migliorano il profilo di spesa futuro, perché si sa esattamente cosa si sta conservando, dove e per quanto tempo.
Indicizzare i vecchi nastri per un recupero più rapido e per ridurre i rischi di conformità
La conservazione dei dati legacy su nastro può essere rilevante ai fini legali o di compliance, ma lo è anche la capacità di recuperare e ripristinare record specifici. Troppo spesso le organizzazioni salvano tutto invece di trovare strategie di archiviazione più strutturate e razionali. Ecco perché l’indicizzazione e la classificazione dei record deve essere una priorità.
Il rapporto di Forrester ha rilevato che le organizzazioni intervistate hanno risparmiato centinaia di migliaia di dollari in hardware proprietario, manutenzione e archiviazione off-site dei nastri, conservando invece i contenuti del nastro nel cloud. Tutti i rischi legati alla perdita o al danneggiamento degli stessi nastri fisici vengono mitigati spostando i dati in cloud. I dati possono essere indicizzati facilitando il recupero e, poiché il processo di conversione al cloud è offerto dal fornitore, non ci sono costi legati all’hardware proprietario. La classificazione assicura quindi lo spostamento (e la conservazione) solo dei dati di cui si ha realmente bisogno.
Qualunque altra cosa un’azienda possa fare con i propri dati, di certo non smetterà di generarne altri. L’adozione di misure per gestire meglio i dati contribuisce inevitabilmente ad aumentare l’efficienza e ridurre i costi. In un momento in cui la situazione economica è difficile, queste practice diventano fondamentali. È giunto il momento che le strategie di gestione dei dati siano poste in cima alla scala di priorità delle aziende: mettere in atto le migliori pratiche oggi semplificherà il modo in cui i dati vengono raccolti, archiviati e utilizzati domani.
A cura di Manlio De Benedetto, Director System Engineering di Cohesity