Per Cathy Mauzaize, Vice President, EMEA South ServiceNow, oggi gli effetti di uno scenario instabile coinvolgono tutti, aziende consolidate e start-up, organizzazioni del settore pubblico o privato, grandi e piccole. Nell’articolo che vi proponiamo qui di seguito, è proprio la manager di ServiceNow a suggerire come l’agilità possa creare certezze in uno scenario incerto, anche in ambito tech.
Buona lettura.
L’incertezza politica, la crisi economica e l’impatto prolungato della pandemia di Covid-19 hanno reso difficile prevedere con precisione cosa succederà alle aziende in Europa e in Italia, lasciando una sensazione di incertezza che può essere difficile da gestire.
Senza un percorso chiaro, le aziende non hanno altra scelta se non quella di diventare prima di tutto adattive. Dopo tutto, se un’azienda non si piega, si spezza. Quindi, la domanda è: come si fa a diventare più agili?
Ecco, allora, alcune riflessioni su come le aziende italiane possono investire nella giusta strategia e nelle soluzioni tecnologiche che permettono di mettere l’agilità aziendale al primo posto e, in definitiva, di lavorare sfruttando la situazione attuale senza farsi ostacolare da uno scenario negativo.
Investire nella tecnologia giusta
In genere si ritiene che le piccole imprese e le start-up siano più agili delle organizzazioni consolidate perché sono “digital first”. Questo consente loro di aggiornare e personalizzare i processi in un modo che le aziende consolidate, che lavorano con tecnologie tradizionali spesso obsolete, non possono fare. Sebbene questo sia in parte vero, è anche importante ricordare che tutta la tecnologia, sia quella più consolidata che quella più recente, offre specifici vantaggi e che, per rimanere veramente agili, dobbiamo essere in grado di sfruttare questa realtà.
Sebbene le nuove tecnologie ci permettano di adattarci più facilmente ai cambiamenti, la tecnologia preesistente ha fatto un ottimo lavoro per anni. È affidabile, molti dipendenti la conoscono meglio e permette di svolgere il proprio lavoro con sicurezza. Quindi, come combinare il meglio di entrambi i mondi? La chiave sta nella scelta delle soluzioni tecnologiche più adatte alle persone e all’azienda. Si tratta di considerare quale “strato” va ad aggiungersi ai sistemi esistenti.
Le nuove start-up che progettano i processi da zero, o le aziende che hanno le risorse per formare il personale su un sistema completamente nuovo, possono certamente investire in una trasformazione completa con l’obiettivo di essere più agili. Esistono soluzioni in grado di automatizzare i processi, sollevando il personale da compiti monotoni e ripetitivi, consentendo di essere più innovativi o di affrontare sfide inaspettate, se necessario.
Tuttavia, questo è possibile anche per le aziende consolidate e longeve o per le organizzazioni nella PA. Le soluzioni automatizzate progettate su misura, come quelle offerte da ServiceNow, possono essere facilmente integrate nelle tecnologie tradizionali esistenti, senza la necessità di un sistema completamente nuovo.
Questo approccio consente non solo di risparmiare denaro, in quanto non è necessario investire in una riprogettazione completa, ma anche di risparmiare tempo e risorse per la formazione del personale.
L’agilità comincia mettendo le persone al primo posto
Scegliere la tecnologia giusta è importante, ma è solo una parte della sfida. L’agilità aziendale riguarda per metà la tecnologia e per metà le persone, ovvero i dipendenti e le persone che utilizzano i servizi, siano essi consumatori o cittadini.
A livello interno, bisogna assicurarsi di coinvolgere tutti, non solo i dipendenti esperti di tecnologia. Quando interi reparti vengono rivoluzionati con una nuova tecnologia senza dedicare del tempo alla formazione, è probabile che le prestazioni ne risentano e che le risorse vengano sprecate, con effetti negativi sulla flessibilità aziendale.
Allo stesso modo, quando si tratta di processi esterni, è fondamentale evitare l’esclusione digitale. Un’azienda farmaceutica, ad esempio, deve essere in grado di garantire che anche coloro che non hanno accesso al sistema digitale siano in grado di raccogliere i farmaci vitali.
Il mondo è ibrido e per operare al meglio dobbiamo riconoscerlo.
In sintesi, creare certezza in un panorama incerto non significa rivoluzionare il luogo di lavoro con sistemi e processi nuovi di zecca. Si tratta di trovare ciò che funziona per l’azienda e per i collaboratori.