Una delle sfide più importanti che oggi il fotovoltaico deve affrontare è quella della sicurezza, fisica e informatica. In questo articolo, Giorgio Triolo, Chief Technology Officer di Axitea parla delle vulnerabilità del settore energetico e come queste mettano in costante pericolo gli impianti.
Per affrontare al meglio le sfide che si pongono davanti al settore, le organizzazioni devono sfruttare le tecnologie più innovative in circolazione, come l’Intelligenza Artificiale.
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L’energia del futuro sotto attacco: come proteggere gli impianti fotovoltaici dalle cyber minacce e dai furti
La transizione energetica verso fonti rinnovabili è in pieno svolgimento, con il fotovoltaico a fare da traino. L’Italia, in particolare, ha visto una crescita record nel 2023, con 371.500 nuovi impianti installati (+109,2% rispetto al 2022 secondo i dati del GSE). Questa espansione, trascinata in gran parte da impianti di piccola taglia (94% del totale, pari ai 29% della potenza complessiva) e un crescente numero di impianti di grande taglia (oltre 1 MW, a rappresentare il 21% della nuova potenza installata nel 2023), ha portato la produzione nazionale a 30.711 GWh (+9,2% rispetto al 2022). Questa “fame” di energia rinnovabile richiede che questi impianti siano sempre in regime di continuità operativa. Il boom del fotovoltaico è infatti accompagnato da nuove sfide, non solo tecnologiche ma anche, e soprattutto, legate alla sicurezza, sia fisica che informatica.
Cybersecurity: una minaccia incombente sul fotovoltaico
La digitalizzazione del settore energetico, pur promettendo maggiore efficienza e risparmi, apre il fianco a nuove vulnerabilità. Non si tratta di un rischio teorico: esperimenti di hacker etici, riportati da Follow the Money nell’estate del 2024, hanno dimostrato la possibilità di prendere il controllo di milioni di impianti fotovoltaici in tutto il mondo, mentre un report di Clusit, ad esempio, ha rilevato che tra il 2018 e il 2022 gli attacchi informatici andati a buon fine nel settore energetico sono addirittura raddoppiati. Queste vulnerabilità espongono gli impianti a rischi concreti, che vanno dal semplice spegnimento, con conseguente interruzione della produzione di energia, alla possibilità di malfunzionamenti e guasti, con perdite economiche significative. L’Unione Europea sta lavorando a nuove normative per rafforzare la cybersecurity nel settore energetico, come la Direttiva NIS 2 e il Cyber Resilience Act, ma nel frattempo è fondamentale adottare misure preventive. Cambiare le password di default, mantenere aggiornati i firmware, affidarsi a installatori qualificati e valutare attentamente la provenienza dei componenti sono solo alcune delle precauzioni necessarie.
Il lato oscuro del boom solare: il mercato nero dei pannelli rubati
Un’altra minaccia che riguarda il fotovoltaico, forse meno nota ma altrettanto concreta, è rappresentata dai furti di pannelli. Questo fenomeno, in crescita in Italia, colpisce soprattutto gli impianti a terra, spesso situati in aree isolate come ex cave, discariche o terreni agricoli non più coltivabili, cosa che li rende bersagli facili per ladri e criminali organizzati. I furti si concentrano su cavi in rame, pannelli (soprattutto di ultima generazione), inverter (il cuore dell’impianto, la cui sostituzione è molto costosa) e altri componenti come le strutture di sostegno, i contatori e i sistemi di monitoraggio. Secondo alcune stime, il mercato nero dei pannelli rubati genera ogni anno milioni di euro di profitti illeciti, alimentando il mercato nero internazionale.
La sicurezza fisica: una priorità per gli operatori del settore
Di fronte a questo scenario, investire in sicurezza diventa fondamentale per gli operatori del settore. Mettere fuori uso un campo fotovoltaico, anche per un breve periodo, ha un impatto pesante sui costi assicurativi, sulla redditività dell’investimento e sulla reputazione dell’azienda. I sistemi di videosorveglianza tradizionali, con la loro alta percentuale di falsi allarmi (spesso causati da disturbi ambientali o addirittura da tattiche di disturbo messe in atto dai ladri, come l’introduzione di animali selvatici nei recinti), si rivelano inefficaci. Sistemi di antintrusione e videosorveglianza all’avanguardia, possibilmente basati su intelligenza artificiale per ridurre i falsi allarmi e migliorare l’efficacia degli interventi, sono essenziali per proteggere gli impianti e minimizzare i tempi di inattività.
L’intelligenza artificiale a difesa del fotovoltaico
La videosorveglianza basata sull’AI offre una soluzione innovativa per la sicurezza dei parchi fotovoltaici. Grazie al deep learning, questi sistemi possono distinguere con precisione tra esseri umani, animali e oggetti, identificare comportamenti anomali (come il taglio di recinzioni) e integrare fonti diverse di dati per ottenere una visione completa dell’ambiente. L’invio di istantanee in tempo reale agli operatori del Security Operation Center consente interventi rapidi ed efficaci, a differenza dei sistemi tradizionali che richiedono la visualizzazione di lunghe registrazioni. Investire in queste tecnologie non solo protegge l’impianto, ma può anche contribuire a ridurre i premi assicurativi, rendendo l’investimento più sostenibile.
Il futuro del fotovoltaico: tra opportunità e sfide
Il fotovoltaico rappresenta una componente fondamentale della transizione energetica, ma il suo sviluppo deve andare di pari passo con un’attenzione crescente alla sicurezza. Solo così sarà possibile sfruttarne appieno il potenziale e garantire la redditività degli investimenti, proteggendoli da cyber minacce e furti. Il mercato del lavoro nel settore è in forte espansione, con la previsione di oltre 150.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi 3-4 anni (Censis/Assosomm), e la sicurezza rappresenta un’area di specializzazione sempre più richiesta. Affrontare queste sfide con soluzioni innovative e una solida cultura della sicurezza è cruciale per garantire un futuro energetico sostenibile e sicuro.
di Giorgio Triolo, Chief Technology Officer, Axitea