I dati sono al centro della trasformazione digitale, che negli ultimi due anni ha subito un’accelerazione pazzesca, complice l’emergenza sanitaria legata a Covid-19. Oggi le aziende danno una sempre maggiore importanza ai dati che raccolgono, monitorano, analizzano e utilizzano per prendere decisioni anche in maniera predittiva.
Chiaro però che questo è possibile solo se esiste una infrastruttura che permetta di sfruttare appieno le potenzialità dei dati, che fino a qualche anno fa venivano elaborati e processati solo all’interno di data center o sul cloud. Oggi funziona ancora così per i dati meno critici, che vengono inviati all’infrastruttura cloud o al data center dell’impresa per essere sottoposti ad elaborazioni complesse mentre i dati più sensibili vengono processati direttamente vicino a dove vengono generati: sull’edge.
L’edge computing offre infatti una soluzione alternativa che regala una maggiore efficienza proprio in virtù del fatto che i dati vengono elaborati ed analizzati in loco consentendo di aggirare così problemi legati alla larghezza di banda, alla latenza, alla sicurezza e garantendo risposte quasi in real-time per l’ottimizzazione dei processi aziendali, a tutto vantaggio dell’efficienza.
Perché l’edge è fondamentale
Si parla di edge computing per riferirsi alle infrastrutture IT distribuite, che proprio per questa loro caratteristica permettono di aumentare l’affidabilità, migliorare il flusso dei dati collocando le applicazioni IT aziendali il più vicino possibile agli utenti o alle ‘cose’ che ne hanno bisogno. Un’applicazione tipica è proprio quella dell’IoT, dove gli oggetti intelligenti producono informazioni che vengono elaborate e processate sull’edge.
Ma perché scegliere un’infrastruttura edge? Perché in un mondo digitale interconnesso come quello attuale semplicemente non sono più tollerabili interruzioni nella continuità operativa, per impatto diretto sui servizi digitali, sulla customer experience e sul conto economico aziendale. La trasformazione digitale richiesta oggi richiede una infrastruttura IT resiliente e affidabile in ogni situazione. I vantaggi per le aziende sono tanti, a partire dall’affidabilità garantita alle applicazioni migrate on cloud, ai tempi di risposta più rapidi e da una migliore disponibilità della larghezza di banda anche se il beneficio principale è senza dubbio di andare a massimizzare i risultati delle operazioni aziendali che utilizzano la tecnologia connessa. E anche per chi si trova ancora in una fase di transizione, tecnologie come l’edge computing permettono di facilitare il definitivo salto verso la digitalizzazione connettendo risorse e dati operativi.
Edge computing: le nuove sfide e come risolverle in un White Paper di IDC
È chiaro che l’edge computing, insieme alle opportunità che garantisce, porta con sé anche alcune sfide di cui ha parlato IDC in un recente White Paper, sponsorizzato da Schneider Electric, dal titolo “Avere successo nelle operazioni connesse con l’Edge Computing” (SCARICALO QUI).
Un documento gratuito realizzato sulla base di una serie di interviste a oltre 1.000 professionisti It di aziende globali per comprendere proprio le sfide associate all’edge computing, che diventa sempre più critico man mano che le aziende vanno ad aggiungervi risorse digitali.
Questo white paper analizza in maniera chiara ed esaustiva tutti i passaggi che devono affrontare le aziende per implementare e gestire i siti di edge computing. Tra le maggiori sfide individuate: il mantenimento dei tempi di attività e della connettività, la gestione della sicurezza e la gestione del divario di competenze per la progettazione, l’implementazione e la gestione di questo tipo di soluzioni.
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