Osservabilità, sicurezza e intelligenza artificiale: sono stati questi il fil rouge dell’Innovate Roadshow di Dynatrace, che dopo cinque anni è tornato finalmente in Italia, al Talent Garden Milano Calabiana, per indirizzare le imprese alle prese con la trasformazione digitale in un mondo dove la complessità continua a crescere.
In questo scenario la mission di Dynatrace è quella di garantire l’osservabilità fornendo risposte e automazione intelligenti basate sui dati consentendo alle organizzazioni di raggiungere più velocemente i loro obiettivi.
Il processo di digital transformation, infatti, non è scevro di difficoltà e, anzi, sono tante le sfide di natura tecnologica e non che lo vanno a contraddistinguere: dalla presenza di silos dipartimentali, a blocchi di natura culturale fino alla prevalenza della scelta di approcci già noti. Diventa quindi fondamentale fronteggiare la complessità e l’evoluzione continua delle moderne architetture cloud-native con un approccio basato sull’observability che consenta un risparmio di tempo, energie e risorse. I carichi applicativi sono attualmente spostati sul cloud e questo consente alle imprese di sviluppare software più rapidamente, con conseguente aumento della produzione e una diminuzione dei costi, ma il rovescio della medaglia è che è aumentata in maniera esponenziale la complessità, anche grazie all’esplosione della quantità dei dati.
Il software deve funzionare: l’osservabilità diventa cruciale
In un mondo sempre più digitale, nella nostra Software Economy, la premessa è che il software, intrinsecamente fragile, deve funzionare in maniera corretta per garantire transazioni digitali impeccabili, consentendoci di svolgere le nostre attività quotidiane ma anche e soprattutto le attività chiave e critiche che stanno alla base della vita del Paese. Qualsiasi settore, infatti, dai Financial Services al Retail alla Pubblica amministrazione, opera oggi grazie alle applicazioni. La piattaforma all-in-one Dynatrace, la Software Intelligence Platform, nasce per offrire una maggiore osservabilità dell’infrastruttura It garantendo le risposte automatiche e l’automazione intelligente di cui i team necessitano per semplificare i multicloud complessi, lavorare in modo più efficiente e innovare sempre più velocemente.
“Negli ultimi anni, nel mondo post-covid, i CIO e i decisori It sono sottoposti a pressioni crescenti – spiega Emanuele Cagnola, Regional Vice President di Dynatrace -. Oggi, infatti, non sono più visti solo come portatori di innovazione tecnologica ma come punti nevralgici della collaborazione tra i diversi dipartimenti aziendali. Contemporaneamente sono cambiate le abitudini di mercato e oggi la soddisfazione degli utenti è l’indicatore più importante per valutare il successo delle iniziative It. In questo scenario l’osservabilità del mondo delle applicazioni e l’analisi delle prestazioni dei servizi digitali sono parte di una corretta strategia tecnologica e rappresentano uno dei pillar più importanti dell’azione dei CIO ma non solo. Come ha dimostrato il crash di Crowdstrike nel luglio di quest’anno, il software è estremamente vulnerabile e il CEO di Dynatrace Rick McConnell già da qualche anno profetizza che l’osservabilità non è più una priorità solo per i leader It ma anche per il board aziendale”.
Per rispondere a queste aspettative, e garantire ottime prestazioni agli utenti finali, occorre avere una visione unificata sulle diverse componenti distribuite e interconnesse della infrastruttura It, gestite da diversi team con diverse competenze con a disposizione strumenti differenti e non integrati. “Per questo diventa imprescindibile l’osservabilità end-to-end dell’intero ambiente applicativo, capace di fornire un solo punto di vista a tutti gli stakeholder coinvolti” puntualizza Cagnola “. Gli incidenti sono all’ordine del giorno e grazie a questa visibilità diventa possibile ottenere risposte in tempi rapidi sulle cause alla base del problema senza dover attivare delle ‘war room’. Allo stesso tempo misurare la qualità della user experience con indicatori affidabili è alla base di una ottimizzazione del customer journey. In passato gli strumenti privilegiati per risolvere la complessità e garantire l’affidabilità del software erano le dashboard che però non individuano realmente dove si trova il problema mentre risolvere la questione manualmente potrebbe richiedere investimenti di tempi e risorse infiniti. Le soluzioni per l’observability permettono invece di automatizzare le operazioni di rilevamento e risoluzione delle criticità”.
A testimonianza di questo, durante il Dynatrace Innovate Roadshow, hanno raccontato le loro testimonianze alcuni ospiti illustri come Agos Ducato, ARIA, Alpitour World e Gruppo Hera.
La tecnologia di Dynatrace: una piattaforma all-in-one per trovare l’ago nel pagliaio
“Recenti ricerche – prosegue Cagnola – hanno evidenziato che i team It impiegano il 40% del loro tempo per far funzionare in qualche modo le cose mentre i team di sicurezza impiegano il 28% delle loro risorse per analizzare i falsi positivi e portare a termine compiti che potrebbero essere completamente automatizzati. Con la piattaforma all-in-one di Dynatrace i CIO e i CISO dispongono di quella osservabilità e sicurezza applicativa che sono oggi mandatorie per l’operatività aziendale”.
La soluzione di Dynatrace ha il suo punto di forza nell’impiego di un AI ipermodale, che combina le tecniche di AI causale e predittiva della società, che vanta una esperienza in questo campo di oltre dieci anni, con le nuove capacità di GenAI per rendere più ampia la visibilità su ambienti e applicazioni cloud: diventa possibile rilevare la causa esatta di un problema nel momento esatto in cui è rilevato. Davis AI prende le informazioni direttamente da Grail, il data lakehouse di Dynatrace che si occupa dell’analisi contestuale dei dati. “Queste tecnologie intelligenti operano delle analisi delle cause reali così da comprendere l’origine di una problematica e poterla gestire e sistemare nel minor tempo possibile. Grazie all’AI predittiva invece diventa possibile anticipare e risolvere i problemi prima che questi si verifichino, mentre la GenAI regala un’interfaccia in un linguaggio naturale così da coinvolgere utilizzatori anche non prettamente tecnici”. Un alleato in più è Davis CoPilot che consente anche ai non esperti in materia di esplorare i dati e ottenere valore dalla loro enorme quantità.
Le sfide per i dipartimenti It, e non solo
In futuro l’acquisto di strumenti di osservabilità non sarà più frammentato ma si tenderà a una centralizzazione, con un’unica soluzione e la convergenza di diverse tecnologie, mentre diventerà sempre più imprescindibile il binomio tra observability e sicurezza delle applicazioni perché anche se Dynatrace non mira ad entrare nel mercato della cybersecurity è evidente che i dati di osservabilità possono incidere in maniera positiva su certi aspetti della sicurezza.
Ribadisce questi messaggi, nel suo intervento dedicato alle sfide che i decisori aziendali si trovano a dover affrontare per innovare e semplificare l’infrastruttura It a favore di una maggiore osservabilità e decisioni più rapide Michelangelo Uberti, Marketing Manager di Dynatrace: “la complessità crescente del cloud e la sicurezza delle applicazioni – spiega – si scontrano con problemi come i silos dipartimentali e la frammentazione degli strumenti di monitoraggio. Le analisi in caso di incidente possono quindi essere contradditorie e discordanti. I CIO, visti come portatori di innovazione, devono inoltre seguire tutte le tendenze del mercato ma oggi il mondo viaggia alla velocità della luce e i responsabili It devono fare di tutto per garantire efficienza e sicurezza e devono lavorare perché non ci siano problemi che vadano ad impattare sugli utenti. Il tutto a parità di risorse e spendendo il meno possibile”.
Con la piattaforma Dynatrace i diversi stakeholders possono parlare tra di loro condividendo lo stesso punto di osservazione ragionando per offrire un servizio migliore e garantendo così una crescita delle opportunità di business e del budget che serve alle aziende per essere competitive e continuare il loro percorso.
“La tecnologia Dynatrace, in continua evoluzione, – prosegue Uberti – porta ad una vera e propria democratizzazione perché tutti possono estrarre valore dai dati ma senza che i reparti It siano sopraffatti dalle richieste, aumentando la capacità di produrre risposte nel caso di rilevamento di un problema, in un contesto dove la quantità di dati da analizzare è enorme ed eterogenea come abbiamo visto”.
Focus sulla sicurezza
Conclude la sessione plenaria Alessandro Biagini, Regional Sales Director Security di Dynatrace, che si è concentrato sulla sfida della sicurezza per mitigare i rischi con l’AI, che parte dalla premessa che “parlare di controllo e semplificazione della infrastruttura It oggi non può prescindere dal parlare di sicurezza e dal problema di gestione della compliance”.
Il Data Breach Investigations Report (DBIR) 2024 di Verizon ha rilevato che le applicazioni web sono ancora al primo posto come vettore di incidenti di sicurezza che hanno come conseguenza la perdita di dati, mentre il 50% di tutti gli incidenti si verifica a livello applicativo. Ancora: il 50% di tutte le vulnerabilità sfruttabili risultano non rimediate ancora dopo 55 giorni, esponendo le aziende a un rischio enorme.
In termini di sicurezza c’è ancora molto da fare quindi e le nuove normative come DORA e NIS2 hanno l’obiettivo di irrobustire i processi e renderli in grado di prevenire incidenti gravi e gestire più rapidamente eventuali incidenti. “L’approccio di Dynatrace coniuga osservabilità e sicurezza facendo leva sulla qualità dei dati raccolti nativamente per creare in tempo reale un contesto dove risulta più semplice trovare l’ago nel pagliaio. Il nostro obiettivo è quello di individuare le vulnerabilità in tempi rapidi con un continuo monitoraggio della sicurezza applicativa e la contestualizzazione automatica portata avanti dal motore di AI Davis integrato nella nostra piattaforma. Ma non ci fermiamo qui perché lavoriamo per analizzare anche gli incidenti passati per identificare elementi deboli che possono essere sfruttati con attività di indagine”.