La retrospettiva sugli attacchi DDoS nel 2020 di Akamai ha evidenziato un panorama estremamente attivo. L’anno scorso, infatti, l’azienda ha mitigato alcuni dei più grandi attacchi DDoS mai registrati (1,44 Tbps e 809 Mpps), rilevato un maggior numero di aggressioni nei confronti di imprese appartenenti a settori diversi e osservato la più grande campagna DDoS a scopo di estorsione, che ha colpito migliaia di aziende in tutto il mondo.
Secondo i dati Akamai, nei primi mesi del 2021 i cyber criminali hanno continuato a raddoppiare gli attacchi DDoS, confermando le tendenze rilevate lo scorso anno:
I criminali aumentano il ritmo operativo e gli standard: nel 2021 è stato già registrato un maggior numero di attacchi superiori a 50 Gbps rispetto a tutto il 2019. Si tratta di un aspetto importante considerando che le offensive di questa portata riescono a causare interruzioni a qualsiasi livello.
Gli attacchi DDoS stanno diventando sempre più audaci e pericolosi: a febbraio 2021 si sono verificati 3 dei 6 più grandi attacchi DDoS in termini di volumi mai registrati e mitigati da Akamai, compresi i 2 più grandi a scopo di estorsione. Gli ultimi 3 attacchi hanno preso di mira una società europea che opera nel settore dei giochi d’azzardo e un’azienda in Asia attiva nel settore dei videogiochi.
I criminali continuano ad aumentare la propria portata: il numero mensile di attacchi è aumentato a livelli quasi da record con una diversificazione per aree geografiche e settori. Una recente analisi ha mostrato un aumento del 57% nel numero di aziende che ha subito una breach su base annua.
Le statistiche del 2021 si basano sui totali attuali.
Sperando di ricevere un importante pagamento in bitcoin, i cyber criminali hanno iniziato a intensificare le proprie attività e ad ampliare la larghezza di banda delle aggressioni, dimostrando che gli attacchi DDoS a scopo di estorsione sono ancora attuali.
Il più recente attacco a scopo di estorsione nei confronti di una società di gioco d’azzardo europea, che ha raggiunto un picco di oltre 800 Gbps, si è rivelato il più vasto e complesso registrato da Akamai in questa fase, iniziata a metà agosto 2020, in cui sono tornati a diffondersi attacchi di questo tipo. Dall’inizio della campagna, gli attacchi sferrati come dimostrazione di forza sono aumentati di dimensioni, passando da oltre 200 Gbps ad agosto a più di 500 Gbps a metà settembre, per poi raggiungere 800 Gbps a febbraio 2021.
Tuttavia, la dimensione dell’attacco a scopo di estorsione non è stata l’unica caratteristica degna di nota del modus operandi dei criminali. Come riportato nella notifica sulle minacce pubblicata il 23 marzo 2021 dall’Akamai Security Intelligence Response Team, i criminali hanno utilizzato un vettore DDoS mai visto in precedenza che ha sfruttato un protocollo di rete noto come protocollo 33 o DCCP (Datagram Congestion Control Protocol). È simile a un attacco SYN flood in DCCP, ma, in questo caso, è di natura volumetrica. I criminali sfruttano il protocollo 33 per aggirare i sistemi di difesa incentrati sui flussi di traffico tradizionali TCP (Transmission Control Protocol) e UDP (User Datagram Protocol).
Oltre al nuovo vettore di attacco DCCP, le campagne DDoS 1 sono diventate più mirate e molto più persistenti. Di recente, Akamai ha assistito a diverse offensive che hanno preso di mira un intervallo di indirizzi IP di due clienti specifici per un numero prolungato di giorni. I criminali hanno cercato incessantemente eventuali vulnerabilità da sfruttare nei sistemi di difesa, oltre a provare diverse combinazioni di vettori di attacco DDoS. In un caso, hanno preso di mira quasi una dozzina di IP e si sono serviti di diversi vettori per cercare di aumentare la probabilità di interrompere gli ambienti back-end. In realtà, il 65% degli attacchi DDoS è stato condotto da più vettori.
Guardando al futuro, le previsioni di Akamai sugli attacchi DDoS continuano ad anticipare la crescita delle breach su quattro fronti:
Numero di attacchi
Numero di attacchi di grandi dimensioni (> 50 Gbps)
Numero di settori colpiti
Numero di organizzazioni colpite
Sulla base di quanto rilevato nel 2020 e nei primi mesi del 2021, le aziende avranno a disposizione dei sistemi di difesa più appropriati per contrastare gli attacchi DDoS?