Con i fondi destinati dal PNRR al comparto del digitale è arrivato il momento di spingere l’acceleratore sull’innovazione digitale non solo per le aziende private ma anche e soprattutto per la Pubblica Amministrazione, così da recuperare il ritardo tecnologico del nostro Paese rispetto agli altri Paesi Europei.
L’emergenza Covid-19, in un certo senso, ha fornito un assist alla PA italiana mettendo in primo piano l’urgenza di affrontare nuove necessità (dalla riorganizzazione delle attività in smart working alla gestione online di tutte le pratiche di back e front office) e imponendo un reale cambio di passo che ha spinto gli enti a tutti i livelli a investire nella tecnologia in maniera davvero innovativa piuttosto che per ‘salvare’ l’esistente.
Ora occorre approfondire il percorso e procedere ad un ripensamento totale e profondo delle organizzazioni, delle infrastrutture tecnologiche e dei processi con una vision centrata davvero sul digitale e l’obiettivo di ottimizzare il lavoro e le esigenze dei cittadini.
Le nuove sfide della PA
La sfida per la PA è quella di far nascere anche nel pubblico una strategia di comunicazione multicanale attenta alla semplificazione dei linguaggi e ispirata a un concetto di Customer Experience che per troppo tempo è stato appannaggio del mondo corporate. I servizi pubblici dovranno diventare fruibili attraverso lo smartphone e tramite lo SPID che diventa finalmente obbligatorio. L’App IO in particolare dovrà diventare il punto di accesso unico ai servizi pubblici digitali, permettendo ai cittadini di gestire operazioni in modo rapido, puntuale e sicuro, garantendo finalmente piena interoperabilità tra tutti gli enti.
La “Strategia Cloud Italia”, che si concluderà, per almeno il 75% delle amministrazioni, entro il 2025, spingerà poi in maniera massiccia l’adozione del Cloud. Occorrerà inoltre lavorare per sviluppare servizi sempre più integrati ed interoperanti per mettere a valore il patrimonio di dati disponibile all’intero delle pubbliche amministrazioni.
In questo scenario sarà essenziale per la PA potersi rivolgere a partner affidabili capaci di fornire non solo supporto qualificato rispetto alle tecnologie da adottare ma anche una conoscenza ‘verticale’ del settore e del territorio in cui si è chiamati ad operare.
“Retelit, grazie a un’esperienza ventennale maturata sul campo sia con la PA centrale che per quella locale, – spiega Michela Capponi, Government Innovation Director – Retelit Group – affianca gli Enti e li guida verso soluzioni innovative con il vantaggio di un offering completo e trasversale che integra competenze in ambito ERP, CRM, Industry 4.0, Business Analytics, Networking e Cybersecurity agli asset tecnologici e infrastrutturali: una rete in fibra ottica capillare in Italia e nel mondo, connessioni SD-WAN, un network di 18 Data Center distribuiti a livello nazionale e un’offerta diversificata di piattaforme cloud. Quello che offriamo quindi è un presidio tecnologico end-to-end del processo di trasformazione digitale, ma anche un ventaglio molto ampio e diversificato di soluzioni che possono rispondere in modo puntuale alle esigenze dei diversi soggetti dell’universo pubblico”.
Retelit: una proposta unica
Le soluzioni Retelit sono studiate per tutte quelle realtà – istituzioni centrali, enti locali, ma anche società in house, strutture sanitarie, sistemi portuali ecc – che vogliono traghettare la propria organizzazione nell’era digitale. Da oltre 20 anni, Retelit è al fianco di più di 1.000 clienti tra PAL (Pubblica Amministrazione Locale) e PAC (Pubblica Amministrazione Centrale), opera in 16 regioni e serve circa il 15% dei Comuni italiani.
“Grazie a questa expertise, che si unisce al suo know-how in ambito consulenziale – continua Capponi – siamo in grado di disegnare piattaforme che rispondono alle esigenze di territori anche molto diversi tra loro, per conformazione geografica, popolazione residente, obiettivi che si vogliono raggiungere e budget disponibili”.
L’offerta di Retelit comprende piattaforme integrate per la gestione di tutti i principali procedimenti amministrativi. Trasversali, riusabili senza costo di licenza e disponibili in modalità “As a Service” sul Multicloud Retelit certificato AgID, le piattaforme di e-government di Retelit sono concepite per evolvere insieme alle esigenze degli enti, supportando a vari livelli il processo di digitalizzazione dei servizi, anche grazie all’innesto di strumenti di collaborazione per la gestione delle attività in modalità smart working.
Cuore dei servizi di e-government del Gruppo Retelit è la piattaforma di workflow, certificata AgID, VBG (Virtual Business Gate), per la gestione dell’interazione in tempo reale dei cittadini e delle imprese con la PA. Add on a VBG, soluzioni che rispondono all’esigenza di semplificazione nella gestione di richieste e servizi specifici, come l’App per l’assegnazione delle postazioni nei mercati comunali (merc@to) o lo sportello telematico di conciliazione (Concilia 4.0); senza dimenticare la piattaforma per la gestione coordinata dell’accoglienza immigrati (Accomuna) e quella dedicata alla creazione e gestione di Chatbot e Voicebot per migliorare la comunicazione tra cittadini ed enti pubblici (MaIA).
Retelit si impegna anche in ottica Smart City con la soluzione Smart Mobility, Safe City per il controllo del territorio e con applicazioni di tecnologia avanzata per le aziende ospedaliere italiane. “Su quest’ultimo vertical, in particolare – conclude Capponi – abbiamo instaurato partnership con clienti quali Gruppo Ospedaliero San Donato o Casa di Cura San Camillo di Milano e acquisito un’esperienza significativa sulle esigenze del mondo sanitario, esperienza che abbiamo anche rafforzato con alcune iniziative tecnologiche a supporto del periodo più critico del Covid”.