Quando i container Linux sono emersi per la prima volta come concetto architetturale per la creazione e il packaging delle applicazioni, hanno aperto agli sviluppatori un mondo completamente nuovo. La piattaforma di orchestrazione dei container Kubernetes è arrivata immediatamente dopo, rispondendo all’esigenza di gestire ambienti container su scala, e offrendo alle organizzazioni un modo per sfruttarli appieno. Il risultato è stato un cambiamento radicale nel modo in cui pensiamo al cloud.
Per comprendere meglio l’impatto dei container e di Kubernetes sugli sviluppatori, abbiamo commissionato a CCS Insight una ricerca sullo stato attuale dell’uso dei container, compresi i vantaggi, le sfide, il livello di adozione e i casi d’uso della tecnologia presso le organizzazioni in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Oggi, siamo lieti di condividere i risultati di questo studio, basati sul feedback di centinaia di professionisti IT coinvolti nella progettazione, sviluppo, distribuzione e gestione del codice applicativo del software e dei servizi correlati, svolgendo ruoli sia tecnici sia manageriali.
Come prima cosa, è opportuno definirne il contesto. Le applicazioni diventano più complesse ed è in costante aumento la richiesta di uno sviluppo sempre più rapido. Per rispondere meglio alle necessità dei mercati odierni, estremamente dinamici e software-driven, le organizzazioni stanno cambiando il modo in cui progettano, costruiscono e implementano le applicazioni, adottando architetture cloud-native basate su container, con un trend destinato a continuare. Secondo IDC, “entro il 2024, il 75% delle imprese darà priorità all’agilità dell’infrastruttura e all’efficienza operativa, portando l’adozione di architetture cloud-native per le principali applicazioni aziendali ad aumentare di ben 5 volte”.[1] Queste conclusioni rispecchiano i risultati del nostro studio, in cui l’adozione del cloud (33%), la scalabilità delle operazioni i (30%) e il miglioramento della produttività (29%) sono stati tra i principali vantaggi identificati dagli intervistati per l’utilizzo dei container.
Alla luce di tutto ciò, non sorprende che lo sviluppo container-based sia stato identificato come priorità elevata o comunque importante dal 91% dei rispondenti che sono direttamente coinvolti nello sviluppo e nell’implementazione applicativa attraverso la produzione di codice o il deployment di servizi applicativi. Nello specifico, tra coloro che attribuiscono allo sviluppo container-based un alto livello di priorità o importanza, il 30% è motivato dalla necessità di fornire nuovi tipi di servizi applicativi, mentre un altro 19% si sta rivolgendo ai container per supportare meglio le linee di business della propria organizzazione. Inoltre, dato l’ampio uso dei container in tutto il settore IT, la tecnologia rappresenta anche un’opportunità di crescita professionale per gli sviluppatori: non a caso il 40% degli intervistati ha indicato l’avanzamento di carriera come un fattore chiave per l’utilizzo dei container.
I partner sono fondamentali
Man mano che l’uso dei container aumenta, cresce anche la necessità di funzionalità a supporto di questo incremento. Piattaforme come Kubernetes, che aiutano a orchestrare, automatizzare e gestire i container, sono fondamentali per rendere la tecnologia utilizzabile in ambiente enterprise e gli intervistati ne sono consapevoli, tanto che il 61% riconosce di aver bisogno di servizi di orchestrazione dei container, anche se esiste anche un 19% che li considera troppo complessi da implementare da soli. Di conseguenza, più della metà degli intervistati prevede che lo sviluppo dei container nella propria organizzazione sarà guidato interamente da un service provider esterno (24%) o da una combinazione tra service provider e risorse interne (32%).
In particolare, tra gli intervistati che si qualificano come decision-maker o comunque influenzano la scelta delle tecnologie di programmazione basate su container, l’usabilità dei servizi di strumentazione (37%) costituisce, insieme alla reputazione e la fiducia (44%), il requisito principale nella scelta del vendor destinato a supportare i loro obiettivi applicativi container-based. In quest’ottica, quelli che ottengono il giusto equilibrio tra development, coinvolgimento del talento interno e collaborazione con partner esterni si troveranno ben posizionati per soddisfare la crescente opportunità rappresentata dal cloud. Secondo IDC, “l’ecosistema di realtà tecnologiche che aiutano i clienti a migrare verso ambienti cloud, a creare innovazioni nel cloud e a gestire ambienti cloud in espansione consentirà alle imprese di rispettare i loro programmi sempre più rapidi di passaggio al cloud”.
Nel complesso, tra le organizzazioni rappresentate nel sondaggio, l’adozione dei container è alta, con il 71% degli intervistati che sta attivamente utilizzando la tecnologia in qualche forma, che sia in produzione diffusa (22%), limitata (26%) o in progetti pilota (23%).
I container sono una priorità assoluta per il software
La spinta verso i container è forte e riflette il desiderio di modernizzare e migliorare la qualità, le prestazioni e la sicurezza delle applicazioni. Il 46% degli intervistati coinvolti nella produzione di codice software o nel deployment di servizi applicativi ha indicato le applicazioni container-based come priorità principale legata allo sviluppo software nei prossimi 12 mesi, seguita dal miglioramento della qualità, delle performance e della sicurezza (43%), dal rafforzamento dei processi CI e CD (32%), dal miglioramento della portabilità (29%) e dalla migrazione verso operazioni cloud-based (27%).
Il cloud ibrido è un fattore chiave per l’adozione dei container
Il 34% dei tecnici intervistati direttamente coinvolti nella produzione di codice software o nell’implementazione di servizi applicativi e che hanno esperienza diretta di programmazione e sviluppo di container hanno indicato il supporto per le operazioni IT ibride come un vantaggio chiave di sviluppo e operativo legato all’uso dei container. Il cloud ibrido è già una realtà all’interno di organizzazioni a più livelli – infrastruttura, strumenti e applicazioni – che richiedono una piattaforma aperta variegata e servizi di supporto in grado di mitigare l’impatto della complessità su produttività e velocità. I risultati della ricerca mostrano come gli intervistati vedano i container fornire benefici sia tecnici che di business che confermano il loro ruolo nel consentire la portabilità delle applicazioni e un modello di implementazione coerente per le operazioni IT ibride. Dei 524 intervistati sull’argomento, il 43% ha detto che le tipologie predominanti di applicazioni container-based che vengono sviluppate e implementate all’interno delle organizzazioni sono quelle che semplificano integrazione e coerenza per sistemi e componenti interni.
La tendenza generale che vediamo emergere da questo sondaggio è che i container sono ben più di una tecnologia “nice to have”: rappresentano un elemento importante per la sostenibilità e il successo delle organizzazioni di oggi. E man mano che se ne comprendono i benefici di business, insieme alle funzionalità IT, prende forma una vera e propria corsa a sfruttare i container per ottenere un maggiore vantaggio competitivo. I nostri dati mostrano molti approfondimenti aggiuntivi e vi invitiamo a scaricare il rapporto completo qui .
Metodologia
Red Hat ha commissionato a CCS Insight una ricerca tra i professionisti IT con un mix di ruoli tecnici e manageriali delle organizzazioni in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Il sondaggio è stato completato nel marzo 2021, ed è stato condotto online e per telefono. 574 persone hanno partecipato allo studio. Gli intervistati non erano tenuti a rispondere a tutte le domande.
[1] IDC FutureScape: Worldwide Future of Digital Infrastructure 2021 Predictions (October 2020, #US46470820)
Di Markus Eisele, developer adoption program lead EMEA, Red Hat