Commvault, fornitore di soluzioni per la resilienza informatica e la protezione dei dati per le aziende che utilizzano il cloud ibrido, annuncia la disponibilità di Cloud Rewind sulla piattaforma Commvault Cloud. Questa offerta unica, che integra le funzionalità di ripristino e ricostruzione delle applicazioni cloud-native distribuite derivanti dall’acquisizione di Appranix, offre alle aziende cloud-first un’arma segreta per trasformare le loro capacità di resilienza informatica.
Oggi, quando le aziende subiscono un attacco, il restore dei dati rappresenta solo metà della sfida; l’attività più impegnativa è quella di ripristinare le applicazioni cloud distribuite, utilizzate per eseguire e alimentare i dati.
Ad esempio, un’azienda tradizionale può utilizzare fino a 371 applicazioni cloud per svolgere diversi servizi, tra cui finance, risorse umane e operation. Dopo un attacco, spesso non è possibile riprendere velocemente le operazioni “business-as-usual” perché molte di queste applicazioni vengono ricostruite in modo graduale e sistematico, richiedendo molto tempo. Secondo l’ultima ricerca di Commvault, la maggior parte delle aziende dichiara che è necessaria più di una settimana per tornare alla normale operatività. È un tempo troppo lungo, ma con Cloud Rewind le cose stanno cambiando.
Progettata per ripristinare rapidamente l’intero ambiente di applicazioni e dati cloud di un’azienda, comprese tutte le configurazioni necessarie dell’infrastruttura cloud, in modo altamente automatizzato, Cloud Rewind offre un approccio davvero unico che trasforma e semplifica i recovery cloud. Combinando il ripristino dei dati – unico obiettivo degli strumenti tradizionali di data protection – con l’automazione della ricostruzione delle applicazioni e dell’infrastruttura cloud-native, Cloud Rewind aiuta i clienti a tornare operativi in pochi minuti dopo un’interruzione del cloud o un attacco ransomware, come una “macchina del tempo cloud”.
Funzionalità avanzate di Cloud Rewind
Cloud Rewind introduce una serie avanzata di funzionalità uniche, progettate per aiutare le aziende a riprendersi dagli incidenti cyber con eccezionale velocità ed efficienza.
- Diminuisce il rischio organizzativo con la discovery delle risorse: identifica e cataloga automaticamente tutti i componenti cloud in uso, offrendo una visibilità completa su quali asset necessitino di protezione e ripristino. In questo modo, nulla di critico viene perso nel processo di recovery, anche in ambienti complessi e multi-cloud.
- Riduce la confusione e la fatica operativa con la mappatura delle dipendenze incentrata sulle app: analizza e definisce le intricate relazioni tra i vari componenti cloud, accelerandone così il collegamento dopo un incidente e rendendo il processo di ricostruzione molto più veloce. In questo modo, quando un sistema viene ripristinato, tutte le risorse e i servizi collegati sono allineati, senza alcun intervento umano.
- Mantiene i team di sicurezza in sync con la drift analysis: aiuta a riportare i sistemi ripristinati al loro stato corretto, identificando e correggendo eventuali deviazioni (o “derive”) dalla configurazione originale. Questa funzionalità proattiva consente di tenere sotto controllo i sistemi ripristinati in modo che siano allineati con il loro stato sicuro e funzionale.
- Test automatizzati di ripristino cyber con Recovery-as-Code: cattura non solo i dati, ma anche la mappa completa di applicazioni, infrastruttura e configurazioni di rete. Ciò significa che i sistemi possono essere ripristinati con il loro schema operativo completo intatto.
- Evita di sprecare le risorse cloud con la ricostruzione cloud on-demand: ripristina tutto, aiutando i clienti a ricostruire rapidamente sia l’ambiente dati che l’infrastruttura di supporto. In questo modo le aziende dispongono di un ambiente cloud sicuro e operativo, pronto per essere utilizzato immediatamente dopo un’interruzione.
- Cyber e disaster recovery integrati e incentrati sulle applicazioni: Cloud Rewind si integra con le funzionalità di resilienza dei dati di Commvault Cloud per aiutare le aziende a riprendersi rapidamente da guasti di breve durata o attacchi informatici debilitanti.
Cloud Rewind supporta tutte le principali piattaforme cloud pubbliche e private, tra cui Amazon Web Services (AWS), Google Cloud Platform (GCP), e Microsoft Azure, per dare ai clienti massima possibilità di scelta.
Cyber Resilience Dashboard
A complemento della tecnologia di ricostruzione cloud-native di Commvault c’è la nuova Cyber Resilience Dashboard che fornisce valutazioni continue della preparazione al ransomware per consentire alle aziende di comprendere facilmente le lacune nei loro piani di resilienza. Offre inoltre informazioni utili per migliorarla, insieme alla prontezza di ripristino, e fornisce una visione dell’intero patrimonio di dati, valutando componenti quali la frequenza e il successo dei test e la disponibilità di copie immutabili air-gapped dei dati critici. Sfruttando queste informazioni, le aziende ricevono un punteggio che rispecchia la loro preparazione al ripristino e consigli per migliorarla.
“Cloud Rewind è diverso da tutto ciò che è disponibile oggi sul mercato. Nell’era del ransomware, il ripristino dei dati è fondamentale,” ha dichiarato Brian Brockway, CTO di Commvault. “Stiamo inaugurando un capitolo completamente nuovo della resilienza informatica, che non solo accelera il recovery dei dati, ma anche quello delle applicazioni cloud. Questo è lo standard di riferimento del ripristino per un mondo cloud-first.”
“Con Cloud Rewind, Commvault aiuta le aziende a riprendersi rapidamente in caso di incidenti di cybersecurity,” ha sottolineato Melinda Marks, Practice Director, Cybersecurity, di Enterprise Strategy Group. “Le sue funzionalità di individuazione delle risorse, mappatura delle dipendenze, analisi delle derive e ricostruzione automatizzata del cloud forniscono ai team il supporto necessario per evitare il complesso e lungo processo di ricostruzione delle applicazioni. Per le aziende che gestiscono centinaia di servizi cloud rappresenta un enorme vantaggio per ridurre al minimo i tempi di inattività dopo una violazione.”