Mentre il mondo comincia a tornare timidamente alla normalità, ci troviamo di fronte a qualcosa con la quale non abbiamo avuto molto a che fare nell’ultimo anno: la scelta. Ora possiamo tornare a scegliere dove andare a cena, dove fare esercizio fisico, socializzare, fare shopping. Questa rinnovata possibilità di scelta la riscontriamo anche in una tecnologia che, nell’ultimo anno, si è rivelata fondamentale per le nostre vite: il cloud. La gamma di opzioni disponibili per le aziende si è ampliata rapidamente man mano che l’uso delle modern apps – che si basano sull’ibridazione e la flessibilità che gli ambienti multi-cloud forniscono – è esploso per soddisfare le nuove quanto diverse aspettative dei clienti.
In teoria, questa offerta così ampia dovrebbe soddisfare ogni potenziale esigenza e mettere fine a molte barriere comunemente legate al cloud. La situazione è in realtà più complessa.
Molte organizzazioni, infatti, stanno ancora facendo i conti con l’eredità di una scelta incontrollata, scarsamente gestita e mal supportata, e questo ha creato tanta diversità quanta complessità nel cloud.
Sylvian Rouri, Chief Sales Officer di OVHcloud, ha perfettamente riassunto il motivo per cui questa complessità è diventata un problema: “In questo momento, il rischio è di perdere il controllo delle attività e del business”, ha dichiarato. “Per risolvere questa minaccia”, sostiene, “bisogna portare molta più trasparenza nella ‘nuvola’, realizzando uno sviluppo che sia reversibile dal punto di vista della progettazione e consenta il roaming tra cloud”. La sfida che le aziende, e in particolare i loro team IT, devono affrontare oggi è trovare il perfetto equilibrio tra controllo e scelta.
Lasciatevi guidare dalle app
Le applicazioni moderne supereranno presto quelle tradizionali e, di conseguenza, la capacità di un’organizzazione di tenere il passo con questo cambiamento sta diventando il fattore di differenziazione più importante nel determinare il successo aziendale. Le aziende e i loro team IT devono capire come trarre vantaggio da questa innovazione, senza tuttavia introdurre ulteriori rischi e incertezze, e devono essere in grado di farlo rapidamente.
Nella sua forma più “pura”, la risposta a queste esigenze risiede proprio nel cloud, che rappresenta, de facto, lo strumento per modernizzare le applicazioni. Tuttavia, in molte aziende, la capacità di innovare e modernizzare attraverso la ‘nuvola’ è spesso soffocata dalla complessità annessa che in molti casi sta influenzando il ritmo di modernizzazione e di migrazione delle app al cloud e le esperienze offerte agli utenti finali. Senza dimenticare che una maggiore complessità rende assolutamente più difficile la vita del team IT, creando silos di gestione e sicurezza.
Districare questa complessità “manualmente” richiederebbe ai team IT troppo tempo e denaro. Molte aziende stanno invece scegliendo di adottare una strategia multi-cloud che permette ai loro team IT di abbattere la complessità, offrendo una maggiore coerenza e una migliore flessibilità. La domanda che sorge spontanea è: come fa esattamente il multi-cloud a ottenere questi risultati?
La zona comfort del cloud
L’ibridazione di un modello multi-cloud offre un’infrastruttura coerente, capace di evolvere ed estendere una moderna infrastruttura cloud a migliaia di altri partner. Garantisce inoltre coerenza operativa fornendo gestione e sicurezza unificate, in grado di migliorare la flessibilità, evitando al contempo la complessità e prevenendo il cloud lock-in.
Perché un approccio di questo tipo è così importante? Ogni provider ha il proprio toolkit software, i propri portali di provisioning, i propri software di gestione e capacità di monitoraggio, tutti perfettamente funzionanti e adattati all’interno di quello specifico ambiente cloud. Se si sta utilizzando un solo provider, la gestione è abbastanza semplice.
Tuttavia, affidarsi a un solo cloud provider oggi non è più fattibile. Ogni cloud ha infatti le proprie caratteristiche uniche e differenzianti, e ogni azienda ha le proprie motivazioni – tecniche, economiche, geografiche o normative – per affidarsi a uno o un altro. La ricerca Forrester lo conferma, prevedendo che le aziende gestiranno in media 8,7 cloud pubblici entro il 2023.
La compresenza dei cloud aiuta a spiegare perché un approccio strategico che si concentra sul ruolo di ogni ambiente nel contribuire concretamente a realizzare risultati di business è così importante. Senza di esso, i team IT avrebbero bisogno di team diversi di persone con le competenze specifiche in grado di gestire i requisiti di ogni singolo cloud utilizzato dall’azienda: una prospettiva che non è realistica sia in termini di costi che di disponibilità di risorse con le competenze appropriate. Con un’unica piattaforma di gestione cloud, i team IT hanno a disposizione un unico kit di strumenti che consente loro di gestire tutti i cloud all’interno dell’infrastruttura. Oltre a ridurre la complessità e semplificare la gestione, questo rende gli ambienti cloud reversibili per progettazione.
Abbiamo visto – e continuiamo a vedere – molti dei nostri clienti che, dopo essere passati rapidamente al cloud, vengono colti di sorpresa quando realizzano che questo cresce più velocemente di quanto si aspettassero, generando spesso un utilizzo eccessivo e costi decisamente maggiori di quelli preventivati. Aziende che si trovano in una situazione simile devono essere in grado di cambiare la propria rotta e avere la flessibilità di spostare i carichi di lavoro sia dentro che fuori il cloud, in base alle loro esigenze. Un approccio coerente al cloud consente ai team IT di stabilire politiche di sicurezza, latenza e governance intorno a un carico di lavoro, in modo tale che rimangano integre ovunque il carico di lavoro venga spostato e che l’applicazione funzioni in modo ottimale ovunque sia ospitata.
Uno dei nostri clienti, Salvatore Cassara, CIO di SGB-SMIT Group, spiega come la sua organizzazione abbia beneficiato di questo modello multi-cloud, e della coerenza che realizza per quanto concerne l’accesso quotidiano ai dati: “In azienda disponiamo di una soluzione multi-cloud composta da vari provider e da un cloud privato: VMware aiuta a riunirli tutti”, ha detto. “Ci permette ad esempio di inserire e proteggere i dati più sensibili all’interno del nostro cloud privato, e distribuire il resto attraverso gli altri provider. Questo modello rende i dati disponibili per coloro che ne hanno bisogno, esattamente quando ne hanno bisogno”.
I vantaggi della modernizzazione delle applicazioni per l’IT
Oltre agli evidenti vantaggi pratici di questa rinnovata coerenza, dobbiamo ricordare anche e soprattutto i benefici operativi per i team IT. Avere la libertà di prendere le applicazioni esistenti, spostarle nel cloud preferito e utilizzare i servizi nativi di quel particolare cloud, elimina la necessità di mantenere le vecchie istanze delle applicazioni, rendendo più facile per le aziende eliminare i tempi di inattività mentre le applicazioni vengono spostate su piattaforme più moderne.
Questa portabilità permette anche ai team IT di fornire servizi migliori alle linee di business perché non devono preoccuparsi dell’applicazione e possono invece concentrarsi sul supporto di base sotto forma di servizi di back-up, networking, sicurezza, governance e così via.
L’adozione di una strategia multi-cloud facilita dal punto di vista tecnico, commerciale e strategico le aziende e i loro team IT, offrendo coerenza, non complessità. Questa accelerazione delle capacità del cloud, e il conseguente impatto che avrà sulla modernizzazione delle applicazioni, è un aspetto decisamente positivo dell’ultimo anno che dobbiamo mantenere e continuare a sviluppare. Il cloud non dovrebbe essere visto come qualcosa da prendere o lasciare, ma come una tecnologia che ha bisogno di essere alimentata continuamente in tutto il suo percorso di crescita e che è potenziata, e non limitata, proprio dalla scelta.
Di Hervé Renault, Vice President Cloud, EMEA, VMware