Se tutte le province italiane raggiungessero un tasso di sottoscrizione alla Banda Ultra Larga pari a quello della provincia di Milano, il PIL dell’Italia crescerebbe del +3,5%.
Questo è quanto emerge dallo studio “Fixed Wireless Access (FWA): opportunità strategica per lo sviluppo del Paese”, presentato oggi a Roma e realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con EOLO.
Garantire un accesso più diffuso alla Banda Ultra Larga sarebbe inoltre un fattore abilitante per una crescita inclusiva. Le elaborazioni prodotte da The European House – Ambrosetti evidenziano che, nelle aree senza connettività veloce, i cittadini a rischio di disoccupazione per lunghi periodi sono il 45.5%, contro il 6.3% di chi si trova in aree che dispongono di Banda Ultra Larga.
Lo studio sottolinea poi l’importanza di applicare il principio della neutralità tecnologica promosso dal Piano Italia a 1 Giga. La complementarità progettuale e realizzativa di Fiber To The Home (FTTH) e Fixed Wireless Access (FWA) sbloccherebbe infatti benefici in termini di efficacia ed efficienza degli investimenti di circa 3 miliardi di euro.
Il ruolo della tecnologia Fixed Wireless Access
Alla luce delle differenze nell’accesso alla Banda Ultra Larga fra i grandi centri cittadini e le aree extraurbane, The European House – Ambrosetti evidenzia che, per raggiungere gli obiettivi del Piano Italia a 1 Giga, il 90% degli investimenti pubblici e privati dovrà concentrarsi nei prossimi anni proprio nelle aree extraurbane. Per questa ragione, lo studio mette in luce il ruolo strategico della tecnologia FWA. Questa risulta la soluzione migliore per 5.8 milioni di Unità Immobiliari, circa il 15.9% del totale.
Se non vogliamo che l’Italia continui ad andare a due velocità
Lo studio rimarca infatti come il modello FTTH e quello FWA risultino complementari e non alternativi. Se l’FTTH è la soluzione più adeguata nelle zone a maggior densità abitativa, l’FWA è la soluzione che meglio si presta per le aree montuose, collinari e periferiche. O – in generale – a scarsa densità di popolazione. In queste zone, infatti, creare l’infrastruttura per portare la fibra ottica in ogni singola casa avrebbe costi significativi o risulterebbe complesso a causa della morfologia del territorio.
“Nel quadro europeo della connettività, l’Italia presenta ritardi di copertura infrastrutturale e sottoscrizione di servizi. Soprattutto con riferimento a connessioni superiori a 100 Mbps, che si riflettono in velocità di navigazione inferiori”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti.
“Inoltre, l’Italia presenta profonde differenze territoriali in termini di velocità di navigazione, tra le diverse province e tra le aree urbane e quelle rurali. Il ritardo è dovuto alle difficoltà di attuazione dell’investimento pubblico (PNRR) e alla mancanza di stimoli all’investimento privato. Tuttavia, l’Italia è consapevole di quanto sia strategica questa partita”.
“Per questo e si è data l’ambizioso obiettivo di coprire l’intero territorio nazionale a 1Gbps entro il 2026, anticipando le richieste dell’UE. Per accelerare e centrare il traguardo, serve adottare un principio di neutralità tecnologica, cioè utilizzare la migliore tecnologia disponibile in base alle caratteristiche del territorio e all’obiettivo da raggiungere. La Fixed Wireless Access, con la sua velocità di implementazione e i costi contenuti, può essere la chiave per portare la connettività nei territori più difficili da coprire con la fibra, per raggiungere i target del PNRR e porre l’Italia tra i primi Paesi a livello europeo per copertura e qualità dei servizi”.
Banda Ultra Larga: contributo concreto agli obiettivi di connettività del Paese
“EOLO vanta una leadership indiscussa nell’applicazione delle tecnologie wireless, maturata grazie allo sviluppo della propria rete FWA, effettuato a fronte di importanti investimenti e al know-how specifico ottenuto in 20 anni di lavoro sul campo” evidenzia Guido Garrone, CEO di EOLO. “Per permettere a questa tecnologia di esprimere il suo massimo potenziale è fondamentale procedere rapidamente con una riassegnazione della banda a 26 GHz. Auspico che questo processo avvenga mediante procedure competitive che valorizzino gli operatori che hanno dimostrato negli anni di fare un uso efficiente dello spettro assegnato e che dispongono degli asset e delle competenze per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di connettività del Paese”.