In Italia le aziende hanno una media di 37 soluzioni per la gestione della security installate a protezione della propria infrastruttura, ma nel 51% dei casi non vengono utilizzate tutte. Il dato emerge dallo studio “Managing the secops tool sprawl challenge”, a opera di Trend Micro, specialista globale di cybersecurity.
Dallo studio commissionato a Sapio Research, che ha coinvolto 2.303 IT security decision maker in 21 Paesi, 100 dei quali provenienti dall’Italia, provenienti da aziende con più di 250 dipendenti, le principali motivazione che spingono la maggior parte degli addetti alla cybersecurity a non utilizzare determinate soluzioni sono:
- Le soluzioni sono obsolete (39%)
- Mancanza di personale qualificato in grado di utilizzarle (35%)
- Mancanza di fiducia nella soluzione (29%)
- Difficoltà di integrazione con altre soluzioni (25%)
La gestione della security si conferma critica
La gestione della security rimane critica, in caso di violazioni o mancata compliance alla normativa GDPR, il campione rivela che l’azienda perderebbe una media di 230.000 euro.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Salvatore Marcis, Technical Director di Trend Micro Italia: «La proliferazione di diversi strumenti è sempre più comune in tutte le aziende, ma quando si tratta di rilevamento e risposta agli incidenti, c’è un costo crescente che a volte non viene riconosciuto».
La ricerca rivela anche che il 96% del campione ha preso in considerazione la modalità managed service – servizi gestiti, per esternalizzare le capacità di rilevamento e risposta. Questi servizi possono aiutare a superare le criticità interne, determinando una migliore strategia di gestione e risposta agli incidenti.
Come concluso da Marcis: «Le organizzazioni non solo devono pagare per le licenze e la manutenzione, ma i team SOC sono sempre più stressati e rischiano il burnout nel tentativo di gestire troppe soluzioni. La mancanza di capacità nel mettere in ordine di priorità gli avvisi può anche esporre l’organizzazione a violazioni. Per questo non sorprende che molte aziende utilizzino servizi gestiti esternamente».
Il risultato è una vera e propria babele della cybersecurity.
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