Amazon Web Services (AWS) ha annunciato di aver donato 7 milioni di sterline alla Divisione di Scienze Matematiche, Fisiche e della Vita (MPLS) dell’Università di Oxford, con la quale AWS ha in corso una collaborazione strategica.
Obiettivo dichiarato: favorire i progressi dell’Intelligenza Artificiale (AI) e data science in tutto il programma di ricerca dell’Università concentrando gli sforzi congiunti sulla costruzione di un portafoglio di nuovi progetti di ricerca relativi all’AI, alla robotica, ai sistemi cyber-fisici e all’informatica incentrata sull’uomo.
In particolare, la ricerca in AI, robotica e sistemi cyber-fisici si concentrerà su sistemi intelligenti autonomi con applicazioni in aree quali la sanità, la logistica, il monitoraggio ambientale e le smart city, mentre l’human-centred computing esamina l’impatto che i sistemi informatici contemporanei hanno sugli individui, le comunità e le società.
Come riferito in una nota ufficiale da Max Peterson, VP International Sales Worldwide Public Sector, AWS: «Siamo entusiasti di questa collaborazione con l’Università di Oxford. Grazie ad AWS, l’Università sarà in grado di accelerare il time-to-science, poiché esperimenti multipli e di grandi dimensioni potranno essere condotti in parallelo con maggiore facilità e in meno tempo. E riducendo i costi, i ricercatori saranno in grado di aumentare drasticamente la scala della sperimentazione computazionale. La collaborazione dimostra come il mondo accademico possa utilizzare il cloud per far si che la scienza abbia maggiore velocità, flessibilità e sicurezza, rispetto all’utilizzo nei data center. Attraverso la nostra donazione sosterremo anche una nuova generazione di ricercatori che accedono a strumenti e tecnologie nativi del cloud per la ricerca attraverso il programma di borse di studio di dottorato “Lighthouse Doctoral Scholarship programme” dell’Università».
Parliamo di 25 dottorandi dal 2020-2022 candidati al Centro per la formazione di dottorato in macchine e sistemi intelligenti autonomi, o ai laboratori di ricerca dei supervisori nell’iniziativa di collaborazione uomo-macchina.
Da qui il commento del Professor Patrick Grant, Pro-Vice-Chancellor (Research) dell’Università di Oxford, secondo cui: «Il cloud computing è una parte essenziale della ricerca moderna. Un modello operativo semplificato per l’utilizzo dei servizi cloud andrà a vantaggio di tutti i nostri ricercatori. L’Oxford Robotics Institute, il Cyber Physical Systems Group e l’Human Centred Computing Group stanno conducendo i progetti iniziali nel breve termine, ma non vedo l’ora di far crescere la collaborazione per portare benefici di ricerca in tutto il nostro lavoro di ricerca in modo più ampio».