Lo State of Zero Trust report 2023 di Fortinet ha evidenziato che la maggior parte delle organizzazioni sta implementando attivamente l’approccio Zero Trust, ma molte stanno ancora affrontando problemi di integrazione.
I dati forniscono una panoramica dello stato attuale delle iniziative di sicurezza Zero Trust e dei progressi compiuti dai team IT rispetto alla necessità di proteggere i lavoratori remoti in seguito a una pandemia. Il rapporto analizza anche le continue sfide che molte organizzazioni devono affrontare per proteggere una forza lavoro ibrida.
“L’edizione 2023 dello State of Zero Trust report di Fortinet mostra che, sebbene un numero maggiore di organizzazioni stia implementando un approccio Zero Trust strategico, esse devono ancora affrontare sfide legate all’integrazione. Per implementare con successo lo Zero Trust, le organizzazioni hanno bisogno di soluzioni progettate per far convergere networking e sicurezza e che abbiano la capacità di spaziare tra più ambienti, come Fortinet Universal ZTNA e Universal SASE”, ha dichiarato John Maddison, EVP Products and CMO di Fortinet.
Tra i principali risultati del Global Zero Trust report vi sono:
- Le organizzazioni di qualsiasi dimensione stanno lavorando per implementare strategie di Zero Trust. Dall’ultimo rilevamento del 2021, le aziende hanno implementato un maggior numero di soluzioni nell’ambito delle proprie strategie Zero Trust. Il numero di intervistati che ha dichiarato di essere in fase di implementazione è del 66%, in aumento rispetto al 54% del 2021. Le aziende si stanno adoperando per attivare ovunque lo Zero Trust per ridurre al minimo l’impatto di una violazione.
- Le organizzazioni continuano ad affrontare sfide nell’implementazione delle proprie strategie Zero Trust. Sebbene le aziende stiano facendo progressi, devono ancora affrontare delle sfide. Quasi la metà degli intervistati (48%) ha dichiarato che la mancanza di integrazione tra le soluzioni di Zero Trust implementate on-premise e nel cloud è il problema più importante da affrontare. Altri problemi segnalati riguardano l’applicazione dei criteri end-to-end, la latenza delle applicazioni e la mancanza di informazioni affidabili per la scelta e la progettazione di una soluzione Zero Trust.
- Le soluzioni devono coprire sia gli utenti on-premise che quelli remoti con una politica di accesso alle applicazioni coerente ma il successo è stato discontinuo. Molte aziende hanno bisogno di proteggere l’accesso alle applicazioni sia on-premise che al di fuori della rete, e quasi il 40% degli intervistati dichiara di ospitare ancora più della metà delle applicazioni on-premise. È da notare che il 75% ha riscontrato problemi anche per il fatto di affidarsi a ZTNA solo cloud.
- Il consolidamento dei vendor e l’interoperabilità delle soluzioni sono fondamentali. L’implementazione di soluzioni di più vendor ha portato a problemi quali l’introduzione di nuove falle nella sicurezza e costi operativi elevati. Le aziende più grandi, in particolare, cercano di consolidare le soluzioni per semplificare le operazioni e ridurre le spese generali.
- Il SASE è una priorità. Le priorità principali per le soluzioni SASE variano, ma l’“efficacia della sicurezza” è la più significativa, con il 58% che la colloca tra le prime tre priorità. Secondo l’89% degli intervistati, anche l’integrazione di SASE con le soluzioni on-premise è molto o estremamente importante.
Nonostante si affermi che tutto si sta spostando nel cloud, la maggior parte delle organizzazioni ha ancora una strategia ibrida per le applicazioni e i dati. La ZTNA deve funzionare indipendentemente dalla posizione delle applicazioni e degli utenti e gli intervistati hanno indicato che le aree principali che una strategia ZTNA ibrida deve coprire includono le applicazioni web (81%), gli utenti on-premise (76%), gli utenti remoti (72%), le applicazioni on-premise (64%) e le applicazioni SaaS (51%).