Il 71% delle società del settore finanziario riporta i carichi di lavoro on-premise.
È questa la prima evidenza emersa dal Nutanix Enterprise Cloud Index 2019 condotto su 2.650 IT decision maker appartenenti a realtà afferenti a diversi settori industriali in tutto il mondo.
Giunto alla seconda edizione, l’Enterprise Cloud Index Report per i servizi finanziari ha valutato i piani specifici di adozione di cloud privati, pubblici e ibridi rilevando come il settore finanziario supera tutti gli altri settori nelle implementazioni di cloud ibrido, ma non nell’uso di molteplici servizi di cloud pubblico.
La maggior parte delle società di servizi finanziari deve rispondere a rigorosi requisiti normativi ed essere conforme a mandati governativi. Non sorprende quindi che il 60% degli intervistati abbia definito la sicurezza come il principale elemento che va a influire sulle strategie future in ambito cloud.
Inoltre, poiché molte aziende affrontano con fatica la migrazione dei carichi di lavoro da un ambiente all’altro, le società del mondo finanziario confermano la percentuale più alta di data center tradizionali (59%) per le proprie applicazioni fondamentali.
A fronte della trasformazione digitale, il settore affronta una pressione crescente per modernizzare l’IT e rendere i servizi più fruibili per gli utenti finali. Entrambi i punti, insieme, spiegano il motivo per cui quasi il 18% delle società del settore finanziario ha implementato il cloud ibrido oggi, mentre il 51% prevede di spostare gli investimenti nel cloud ibrido entro tre/cinque anni.
Altri risultati significativi del report di quest’anno includono:
La flessibilità di poter spostare le applicazioni in base alle necessità è fondamentale.
Quasi tre quarti delle società di servizi finanziari intervistati (71%) hanno condiviso l’intenzione di riportare on-premise una o più applicazioni attualmente su cloud pubblico.
In questo settore, i requisiti normativi sono in costante evoluzione, il che significa che le aziende devono tenere il passo con le normative che regolano dove queste aziende possono archiviare e gestire i propri dati. Gli intervistati ritengono inoltre che il cloud ibrido sia il modello IT operativo più sicuro (27%), segnalando l’importanza della flessibilità e della sicurezza in un ambiente in continua evoluzione.
Il futuro del lavoro e della trasformazione digitale influisce sulle scelte infrastrutturali nel settore finanziario. Nel 30% dei casi, “il supporto per gli utenti di uffici remoti/filiali” è stato indicato come il fattore determinante nelle decisioni prese dal settore dei servizi finanziari in ambito cloud; si tratta di una percentuale significativamente più alta rispetto alle medie degli altri settori e che evidenzia la crescita del lavoro a distanza e il ruolo della trasformazione digitale nella customer experience.
Nel breve periodo, gli intervistati hanno motivato la mancata adozione con le problematiche legate a nuovi strumenti per la gestione di ambienti ibridi (66%), la carenza di competenze nel cloud ibrido (30%) e la scarsità di competenze nello sviluppo nativo del cloud (23%).
La sicurezza è fondamentale per la conformità e le normative. Secondo i dati del report, il 59% delle società finanziarie si affida al data center, una tendenza dovuta in parte all’insoddisfazione nei confronti del cloud pubblico: solo il 39% delle aziende del comparto che utilizza servizi di cloud pubblico ha visto soddisfatte pienamente le proprie aspettative.
Come riferito in una nota ufficiale da Greg Smith, Vice President of Product Marketing di Nutanix: «La trasformazione digitale del settore finanziario sta favorendo in modo significativo il processo di modernizzazione dei datacenter e l’adozione del cloud. I piani ambiziosi, ma necessari, per indirizzare gli investimenti verso il cloud ibrido dimostrano chiaramente che le società finanziarie ne riconoscono gli ovvi benefici. Grazie a un’infrastruttura cloud ibrida, infatti, le aziende del comparto finanziario possono trarre valore dalla mobilità delle applicazioni attraverso i cloud e ottenere un maggiore controllo della spesa IT, con la certezza della sicurezza dei propri dati».