Offrire servizi e assistenza anche a clienti ubicati a grande distanza è uno dei motivi principali per cui il Cloud viene scelto da aziende e operatori di canale. In questo articolo, Roberto Beneduci, CEO di CoreTech, condivide altri motivi per cui oggi è importante scegliere questa rivoluzionaria tecnologia.
Buona Lettura!
Le opportunità del Cloud – Prima parte
Troppo spesso accade che le aziende, soprattutto se si tratta di PMI (Piccole e Medie Imprese), si disinteressino dell’evoluzione delle tecnologie offerte sul mercato dai principali vendor IT. A farne le spese sono soprattutto tecnologie nuove e interessanti, quali il Cloud Computing.
“Parte della responsabilità del mancato successo sul mercato del Cloud è sicuramente da attribuire al canale”, commenta Roberto Beneduci, CEO di CoreTech, azienda attiva nella distribuzione di soluzioni IT e nei servizi. “Infatti, molto spesso i rivenditori tradizionali non propongono il Cloud ai propri clienti, ritenendolo una tecnologia insicura e inferiore al tradizionale On-Premises”.
In più, ricorrere al Cloud, dal punto di vista degli scettici, implica affidarsi a un fornitore esterno, con tutti gli svantaggi in termini di protezione della privacy e dei dati aziendali e personali. Oltre alle implicazioni legate agli attacchi informatici e alla possibile interruzione dei servizi che ne può conseguire. Quindi è necessario poter contare su fornitori affidabili, in cui si ripone la massima fiducia e che, soprattutto, siano convinti della bontà di questa tecnologia e si siano attrezzati, sia dal punto di vista culturale che tecnico e commerciale, per offrirla con successo ai propri clienti.
Alcuni dati di mercato
Quanto a convinzione, è facile, basta guardare al mercato e ad alcuni numeri.
“Per la prima volta nel 2018 secondo un’indagine pubblicata nel 2019 dalla CSA (Cloud Security Alliance)”, continua Roberto Beneduci, “gli investimenti IT in infrastrutture Cloud hanno superato quelli relativi a installazioni On-Premises, cioè tradizionali”. Si tratta di una vera e propria svolta, che conferma ulteriormente come la scelta del Cloud sia ormai un’opzione consolidata per tutte le aziende, dalle piccole alle grandi.
“Secondo il Cisco Global Cloud Index, il tasso di crescita annuale composto (CAGR, Compound Annual Growth Rate) è stato del 24% nei 5 anni presi in considerazione dallo studio (2013-2018), con un +13% per IaaS (Infrastructure-as-a-Service), +21% PaaS (Platform-as-a-Service), +33% SaaS (Software-as-a-Service)”. Ma per quanto riguarda il mercato Italiano? “Secondo il report IDC realizzato per Assintel”, prosegue Roberto Beneduci, “il Public Cloud ha registrato un +18% nel 2018 e +25% nel 2019”.
Sempre secondo un report Assintel, il tasso di crescita del mercato cloud in Italia è stato del +22% nel periodo 2022-2024, raggiungendo quest’anno un valore pari a 8,473 miliardi di euro, rispetto ai 5,592 riscontrati nel 2022. Interessante notare che le applicazioni SaaS hanno registrato nel periodo una crescita superiore al 41% (+41,46%), attestandosi su di un valore di 3,9 miliardi di euro.
Perché il modello Cloud si sposa bene con gli MSP
Una delle tipologie di operatori che si stanno sempre più affermando sul canale è quella degli MSP, Managed Service Provider, ossia i fornitori di servizi gestiti in ambito IT. Si tratta di aziende caratterizzate da profonda conoscenza delle tecnologie e dei mercati di riferimento, che offrono le proprie competenze per fornire ai clienti una gamma di servizi allo stato dell’arte, ottimizzati per le loro specifiche esigenze e togliendo loro gli oneri legati all’implementazione, manutenzione e continuo aggiornamento delle infrastrutture e delle soluzioni per garantire efficienza ed efficacia alle operazioni di business.
Il tutto con la conseguenza di trasformare le spese in conto capitale (Capex) in spese operative (Opex), che possono essere gestite molto più facilmente e possono essere strettamente legate all’andamento effettivo del business.
“Il Cloud nasce come modello di servizio basato su tariffazione a consumo”, aggiunge Roberto Beneduci. “Inoltre, offre un’opportunità importante a MSP e System Integrator: quella di sviluppare il proprio business al di là dei propri confini attuali”.
Infatti, grazie al Cloud, è possibile offrire servizi e assistenza anche a clienti ubicati a grande distanza, visto che non ci si basa più su server locali su cui intervenire fisicamente, ma su macchine virtuali, che possono essere dislocate ovunque. Si tratta quindi di cancellare i problemi di distanza e assistenza tecnica tradizionali, potendo intervenire da remoto e con maggiore efficienza. In qualche modo, si sta ripetendo la situazione del 1997, quando venne liberalizzato il mercato telefonico.
“Nacquero diversi operatori che, non disponendo di un’infrastruttura propria ma sfruttando quella di SIP (il vecchio nome di Telecom, ndr) offrivano ai clienti, grazie all’installazione di un proprio centralino, servizi commerciali e assistenza: si trattava dei primi Virtual Network Operator o Virtual Mobile Network Operator”. Con il Cloud succede oggi più o meno la stessa cosa: operatori che appartengono a categorie diverse, come rivenditori, system integrator o MSP forniscono servizi cloud proponendosi come Virtual Cloud Provider. Quindi l’opportunità non è più legata alle telecomunicazioni, ma al Cloud.
Ma come si diventa Virtual Cloud Provider? “Serve una piattaforma che consenta di fare in modo ottimale il provisioning (cioè la fornitura, ndr) dei servizi che il cliente richiede”, spiega Roberto Beneduci “Cioè fornire un sistema che consenta ad esempio di implementare il Cloud Server per il cliente che ne ha fatto richiesta. Su questa base, sarà poi possibile implementare tutti i servizi necessari al cliente, senza dimenticare che è importante non annegare la propria identità in quella di un Cloud Provider di grandi dimensioni, in grado di offrire infrastrutture e sistemi di alto profilo. Occorrerà operare per offrire al cliente una soluzione White Label, cioè senza etichetta, che lui possa personalizzare totalmente e facendo riferimento al Virtual Provider che l’ha proposta e implementata”.
To be continued…
Nella seconda parte affronteremo in modo pragmatico le diverse fasi per realizzare un progetto cloud di successo.
di Roberto Beneduci – CEO, CoreTech