Recentemente, in tema di cloud, si è fatto spazio il termine cloud bursting, utilizzato per definire una configurazione che si posiziona tra un cloud privato e un cloud pubblico per gestire i picchi nella domanda IT. Se un’organizzazione che usa un cloud privato raggiunge il 100% della sua capacità in termini di risorse, il traffico in eccesso viene indirizzato a un cloud pubblico senza alcuna interruzione dei servizi. Fabio Gerosa, Sales Director Italy di Couchbase, ne illustra i benefici.
Da una prospettiva aziendale, il cloud bursting presenta evidenti vantaggi in termini di costi, flessibilità e continuità aziendale. In primo luogo, si paga solo per ciò che si utilizza, evitando spese generali fisse, con un uso delle risorse molto più flessibile: è sufficiente che corrispondano alle esigenze aziendali per poi ridimensionarle una volta che queste vengono meno. Infine, dal punto di vista della continuità aziendale, il cloud bursting nei momenti di picco della domanda o altri significa che le applicazioni e i servizi possono continuare a funzionare senza impattare sull’esperienza dell’utente, evitando cali di fatturato o di soddisfazione dei clienti.
A livello più specifico, l’utilizzo del cloud bursting per testare le applicazioni garantisce che il servizio sia in grado di resistere alle variazioni in termini di scalabilità e volumi di produzione. Gli sviluppatori possono lavorare sui loro server e utilizzare la capacità del cloud per testare grandi volumi, throughput più elevati e implementazioni su larga scala, limitando di fatto la capacità quando questi test non sono in corso.
Come ottenere il massimo valore dal cloud bursting?
La spesa per il cloud è una delle principali preoccupazioni di ogni CIO, soprattutto perché la facilità di accesso e la convenienza che il cloud offre favorisce un’eccessiva proliferazione. Le organizzazioni devono controllare rigorosamente e assicurarsi che la spesa sia giustificata dal punto di vista aziendale: il passaggio al cloud è necessario o l’attività potrebbe essere gestita da cloud privati e data center interni? Questo approccio evita sprechi e spese eccessive, permettendo alle organizzazioni di ottenere il massimo valore utilizzando il cloud solo per soddisfare le esigenze reali.
Qual è il tipo di architettura IT migliore per supportarlo?
La migliore architettura IT è agnostica, in grado di funzionare altrettanto felicemente su macchine fisiche, cloud e data center privati o cloud pubblici. Ciò consente alle organizzazioni di eseguire il burst da e verso l’infrastruttura fisica o virtuale come servizio da qualsiasi fornitore di cloud pubblico, garantendo la massima agilità.
Quali tipi di applicazioni si adattano meglio al cloud bursting?
Le applicazioni che traggono particolare vantaggio dal cloud bursting sono due:
· quelle che presentano picchi stagionali di breve durata ma alta intensità, come la vendita al dettaglio o l’e-commerce. Pensate al Black Friday o ai picchi di prenotazioni del periodo festivo, con carichi che possono raggiungere 100 volte un normale giorno feriale.
· i carichi di lavoro di analisi o apprendimento automatico utilizzati occasionalmente. Anche se non sono critici per l’azienda, la capacità di calcolo necessaria per eseguirli supera di gran lunga quella disponibile nei cloud privati o nei data center, e sarebbe troppo costoso averli a disposizione in modo permanente.
Quali sono le sfide da affrontare?
Le principali problematiche che pone il cloud bursting sono fondamentalmente due: da un lato la sicurezza e la privacy dei dati, dall’altro la capacità di rete.
La tipologia di dati che viene inviata al cloud pubblico durante il cloud bursting deve essere attentamente monitorata e protetta. Se i dati sono protetti da requisiti di conformità come PCI, HIPPA o altri standard di governance specifici del settore, le organizzazioni devono prendere le dovute precauzioni affinché le loro politiche e procedure di sicurezza siano sufficientemente rigorose da soddisfare questi requisiti.
I problemi di capacità di rete sono in genere evitabili, ma di solito vengono scoperti troppo tardi, quando si verificano in concreto. La sfida consiste nel pianificare una larghezza di banda di rete adeguata tra i data center privati e il cloud pubblico, in modo che il bursting avvenga in modo efficace e nel rispetto degli SLA.