Il cloud porterà per il 53% maggiore flessibilità, per il 40% efficienza e riduzione dei costi. Questa l’opinione del campione italiano che fa parte dell’indagine ‘Has Cloud Computing Matured?’ realizzata da Kelton Research per conto di Avanade che ha coinvolto 573 persone tra dirigenti It, decision maker e leader delle business unit in 18 paesi in Nord e Sud America, Europa e Asia Pacifico.
Secondo l’indagine le aziende della Penisola hanno già portato sulla nuvola nel 47% dei casi il Crm, i servizi Hr sono al 23%, mentre il 50% afferma che prevede uno spostamento nei prossimi 12 mesi). Molto più avanti è l’email con il 57%, l’analisi computazionale su larga scala è al 30%, con il 37% afferma di migrarla nella nuvola nei prossimi 12 mesi.
I software di collaborazione sono al 43%, l’ecommerce si ferma al 23% (il 27% dichiara il passaggio nei prossimi 12 mesi), la sicurezza al 30%, i sistemi finanziari e di contabilità al 33%, la business intelligence al 40% e l’Erp al 50%.
Praticamente tutti sono d’accordo (93%) sul fatto che le nuove tecnologie faciliteranno il lavoro e che quelle già implementate hanno semplificato le operazioni complessive della propria azienda (77%). Inoltre il 70% dei rispondenti afferma che il cloud computing sarà nei prossimi 12 mesi tra le aree It di maggiore importanza seguito dal tema della security (53%).
Rimangono però dei punti di debolezza che sono per il 50% l’ottimizzazione delle efficienze, la gestione di una mole crescente di dati (43%) e il taglio dei costi (30%).
I dati della ricerca indicano che a livello mondiale il rapido aumento nell’utilizzo dei servizi cloud pubblici ha però causato problemi non trascurabili a molte organizzazioni: un dirigente su 5 dichiara che è impossibile gestire servizi cloud differenti all’interno delle proprie aziende, mentre circa il 60% è preoccupato per un’espansione incontrollata che comporta l’adozione non gestita dei servizi cloud pubblici all’interno dell’impresa.
Un intervistato su 5 dichiara di aver acquistato personalmente, senza coinvolgere la divisione It, un servizio cloud (in Italia circa il 60%) e, se il 60% delle aziende sostiene di possedere policy interne che vietano tali azioni (in Italia il 63%), gli intervistati affermano che non esistono veri e propri provvedimenti contro l’acquisto “di nascosto” di servizi cloud. Di fatto, il 29% dichiara che non vi è alcuna indicazione in questo senso, mentre un altro 48% afferma che è poco più di un avvertimento.
La ricerca, inoltre, rivela un forte scollamento a livello di comunicazione: ¼ dei dirigenti dichiara di non interfacciarsi apertamente con i responsabili dei principali reparti e business unit che potrebbero fornire i propri servizi cloud.
In termini di adozione globale del cloud computing, la ricerca ha evidenziato che, attualmente, il 74% delle aziende sta già utilizzando servizi cloud – il 25% in più rispetto ai dati raccolti nella ricerca realizzata da Avanade nel settembre 2009. Delle organizzazioni che devono ancora implementarlo, ¾ prevedono di farlo presto. Tra le ragioni che hanno contribuito a rimandare l’adozione del cloud, anche i rischi legati alla sicurezza (in Italia 75%).
Per supportare l’adozione della nuvola i manager confermano di volere investire in soluzioni di sicurezza e nelle persone, al fine di garantire un’implementazione di successo. Il 64%, infatti, sta già investendo in corsi di formazione per i dipendenti, anche neoassunti, che possano far crescere il livello di competenza nella tecnologia cloud (in Italia lo conferma l’80% dei rispondenti).
La ricerca rivela, inoltre, una crescente adozione del cloud privato, in particolare in quelle realtà dove rivestono un ruolo cruciale le operazioni interne e differenziate, così come i servizi di customer care. Oggi, il 43% delle aziende afferma di utilizzare il cloud privato, mentre un ulteriore 34% sostiene che inizierà ad utilizzarlo nei prossimi 6/12 mesi.
Inoltre, le aziende stanno prendendo in considerazione altri servizi cloud oltre quelli interni per i dipendenti, al fine di utilizzarli con i clienti esterni. Molte aziende affermano di utilizzare ora il cloud computing per offrire nuovi prodotti e servizi ai clienti, mentre più di un dirigente su cinque ritiene che il cloud computing contribuirà ad aumentare i profitti.