Nell’anno del Decennale del premio, il CIO+ ITALIA AWARD 2021 è stato assegnato ai cinque Chief Information Officer e Digital Leader di alcune delle realtà più importanti del nostro Bel Paese quali: ATAC, Autostrade per l’Italia, AXA Italia, Enel, Fendi.
Keynote di inizio lavori è stato affidato al Presidente della Giuria, Dario Pagani, Executive Vice President Global Digital e IT di Eni, che in questa esclusiva occasione ha ricevuto anche il premio CIO+ Digital Excellence per i 40 anni di carriera nel mondo IT e Digital.
Vincitore del premio CIO+ in the Digital PA è stato Francesco Amendola, Responsabile Direzione ICT di ATAC. In una nota congiunta insieme a Giovanni Mottura, Amministratore Unico di ATAC e Anita Valentini, Responsabile Marketing ha sostenuto che: «+Ricicli +Viaggi in breve tempo è divenuto una case history internazionale, con oltre 6 milioni di bottiglie riciclate, tanto che dopo il lancio altre importanti realtà di Trasporto Pubblico hanno replicato progetti simili. Questo progetto di Atac, dimostra come anche in una azienda pubblica l’adozione di soluzioni tecnologiche ed innovative all’interno di un progetto di marketing crei valore, per l’azienda in termini di efficienza operativa e per il cliente in termini di migliore customer journey. Il progetto è costruito su una visione di economia circolare e sostenibile, intesa come rispetto dell’ambiente attraverso il riciclo della plastica PET, incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico con il cashback e digitalizzazione del titolo di viaggio. Un progetto che va oltre la mobilità “come servizio” ma che diventa contenitore di servizi utili per il cittadino».
«Aver ricevuto questo premio mi riempie di orgoglio, il riconoscimento di CIO+ Empowerment Officer è senza dubbio il più bel risultato che un CIO attore della trasformazione possa aspirare a conseguire. Questo riconoscimento è merito delle oltre 200 persone che, in questi due anni, hanno lavorato alla trasformazione digitale di Autostrade per l’Italia. Empowerment è un concetto che entra in vari gradi nella formazione di tutti noi professionisti e manager, in alcuni casi spinto fino alla sua massima caratterizzazione: following leader o il servant leader e contraddistingue un’esperienza aziendale come quella che ho avuto l’occasione di avere in ASPI, partecipando attivamente alla sua evoluzione e non soltanto definendone i risultati progettuali. Questo tipo di evoluzione è indipendente dagli attori che ne sono protagonisti, si realizza ed attecchisce, consente il raggiungimento di risultati durevoli e altrimenti non pensabili e il coinvolgimento diventa motore stesso della trasformazione». Queste sono state le parole di Francesco del Greco, Chief Information Officer and Digital Transformation di Autostrade per l’Italia, che è stato premiato in qualità di CIO+ Empowerment Officer.
Nella categoria CIO+ Disruption Officer, si è distinta Anna Maria Ricco, Chief Operating Officer di AXA Italia che ha affermato: «In AXA Italia abbiamo avviato da tempo un percorso di trasformazione per cogliere appieno le opportunità derivanti della rivoluzione digitale. Al centro del nostro modello di new Insurance Factory, il cliente, a cui offrire un’ esperienza unica, sfruttando il pieno potenziale di tecnologia, dati, competenze digitali e soluzioni di open insurance».
Vincitore nella categoria CIO+ In the Green Digital Economy premio speciale Alfredo Gatti in memoria del Fondatore di CIONET Italia è Carlo Bozzoli, Global Chief Information Officer di Enel che afferma: «La Platform espone servizi che velocizzano e migliorano la produzione del software e garantiscono l’aderenza ai più avanzati standard e ai massimi livelli di qualità. Permette l’automazione dei processi di sviluppo e il riuso del software prodotto, incoraggiando la diffusione del paradigma del sustainable coding, un nuovo modo di sviluppare codice che fa leva sul riuso del codice esistente e sull’ottimizzazione dei consumi di risorse computazionali in ottica di sostenibilità digitale».
«Il programma di trasformazione avviato in Fendi coinvolge l’intera catena di creazione del valore aziendale – dalla capacità artigianale espressa nei nostri prodotti, fino ai servizi offerti al cliente – e si sviluppa attorno ad un “Abilitatore tecnologico” fatto di Informazioni, Algoritmi e Piattaforme applicative in cui agire le leve di competizione a livello internazionale. Sono felice di rappresentare Fendi nella occasione di questo premio che condivido con tutte le funzioni aziendali che sono state lo stimolo e le guida verso il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi prefissati; un riconoscimento per tutte le persone che compongono la “Fendi family” e che quotidianamente sono impegnate in un percorso di miglioramento continuo. Un grazie in particolare alle persone che hanno dato l’avvio a questo programma di trasformazione – intuendo il potenziale che oggi vediamo realizzato – e che mi hanno chiamato a guidarlo fino a questi momenti di soddisfazione. L’innovazione, la tradizione, il divertimento fanno parte del DNA di Fendi, il nostro percorso continua e oggi si rinforza con la motivazione aggiuntiva che questo premio ci porta. Grazie alla Giuria, agli Organizzatori e a tutti i partecipanti che rendono questa iniziativa sempre di maggiore interesse» ha dichiarato infine Massimo Pagani, WorldWide Information Systems and Technology Director di Fendi, che in questa edizione ha vinto il premio come CIO+ Global Excellence.
Inestimabile l’apporto della Giuria che ha contribuito al successo di questa edizione del CIO+ ITALIA AWARD facendosi portavoce delle linee guida che caratterizzano il mondo digitale oggigiorno.
«Cos’è la vera innovazione? Spesso quando parliamo di innovazione, pensiamo a nuove e futuristiche tecnologie. Certo, le tecnologie sono strumenti che abilitano e concretizzano l’innovazione. Ma questo è solo un aspetto. L’innovazione è un atto di fede e la forza motrice dell’innovazione sono proprio le idee. Fare innovazione significa immaginare qualcosa che non si può vedere, pensare qualcosa che non si ha. E l’innovazione non si può insegnare, richiede “fiuto”, ricerca continua, contaminazione, confronto; insomma un insieme di condizioni specifiche. Credo questo sia l’ingrediente segreto: creare un ecosistema fecondo per fare emergere, coltivare e accelerare le idee» ha asserito Dario Pagani, Executive Vice President Global Digital e IT di Eni e presidente di Giuria.
Tommaso Faelli, Partner & Leader del Focus Team Innovazione e Trasformazione Digitale di BonelliErede di rimando ha aggiunto: «Il numero e la qualità delle candidature hanno mostrato il costante spirito di unità e appartenenza di questa community».
Antonio Fumagalli, Chief Information & Security Officer dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII Bergamo, alla sua prima esperienza da membro della Giuria dopo aver concorso e vinto il premio CIO+ in the New Normal nella IX° edizione ha dichiarato: «Descrivere un progetto che impegna per anni risorse umane, che utilizza la tecnologia per migliorare servizi ma soprattutto che vuole trasmettere le emozioni vissute è sempre difficile per chi si candida al CIONET Award, ben mi ricordo di quanto ho presentato personalmente in passato. Quest’anno mi sono trovato a valutare le idee, analizzare i progetti e comprendere le sfide che altri colleghi hanno dovuto affrontare: non è meno impegnativo essere un giurato di un concorso che premia veri professionisti dell’innovazione!».
«È un’esperienza coinvolgente che permette di osservare, in prima persona, il progresso delle aziende del Nostro Paese attraverso la trasformazione digitale, capire come tutte le aziende insieme evolvono nel migliorare tutto il Sistema Paese preparandosi per il futuro competitivo e poi decidere in modo collettivo e collaborativo i migliori CIO di quest’anno», ha asserito Zoran Radumilo, President, Global High Potential Markets & COO, Western & Southern EUROPE & LATAM di IFS.
«I progetti proposti identificano chiaramente che l’innovazione non è più un’opportunità di vantaggio competitivo, ma una condizione di esistenza su un mercato ormai senza confini. Ma ciò che emerge in maniera dirompente è che l’equazione Innovazione=Tecnologia è superata e in alcuni casi fuorviante: l’impatto innovativo dipende sempre più dalla capacità di essere adottata da parte delle organizzazioni e dai clienti e utilizzatori. L’uomo quindi come elemento di partenza e non di destinazione di qualsiasi processo di innovazione» è stato in conclusione il commento di Marco Pironti, Full professor of Management dell’Università di Torino.