Con l’obiettivo di creare un’infrastruttura IT flessibile, l’Università di Firenze ha scelto di collaborare con VMware per offrire nuovi servizi digitali, con una piattaforma IT più efficiente e semplice da gestire.
In tutta Europa il settore universitario sta, infatti, diventando sempre più competitivo: gli atenei si trovano a concorrere per ottenere fondi, stabilire relazioni con le migliori aziende e proporsi come ambienti accademici moderni, spesso disponendo di fondi pubblici sempre più scarsi. Inoltre, per la prima volta, molte Università devono dimostrare un ritorno dell’investimento, quantificando quanto valore gli studenti ricevono a fronte delle rette corrisposte.
Per questo motivo, l’Ateneo toscano, uno dei migliori d’Italia, ha dato vita a un progetto articolato in due parti: la creazione di un Software-Defined Data Center e la realizzazione di un Workspace virtuale con thin client gestiti dal data center.
Senza perdere tempo dietro a operations e attività di routine
Per ottenere questi obiettivi l’Università ha scelto le soluzioni di VMware, in particolare VMware vSAN, vSphere, vCenter, NSX, Horizon e i VMware Professional Services. VMware In particolare, NSX Data Center offre funzionalità di rete e sicurezza interamente basate sul software, astratte dall’infrastruttura fisica sottostante, assicurando una connettività end-to-end pervasiva per le app e i dati dell’università, ovunque risiedano.
Come spiegato in una nota ufficiale da Marius Spinu, CIO dell’Università di Firenze: «Con questo progetto intendiamo realizzare una base solida che permette di creare l’ambiente aziendale desiderato, semplificare la gestione, promuovere la flessibilità e presentare all’esterno un’immagine moderna dell’Ateneo. Tutto ciò aiuterà l’Università a soddisfare le proprie ambizioni nell’ambito dei progetti di ricerca, favorendo la nascita di collaborazioni nel settore. Inoltre, il personale tecnico deve avere la possibilità di concentrarsi sulla creazione di nuovi modi di lavorare, innovare e automatizzare».