L’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha scelto la tecnologia Oracle per portare avanti con efficacia il proprio lavoro di ricerca nell’ambito di Gaia, la missione del programma scientifico dell’Esa (European Space Agency) che ha lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale completa della Via Lattea. In particolare, per ottenere la massima efficienza possibile nell’immagazzinamento e nell’elaborazione scientifica dei dati raccolti dal satellite Gaia, l’Inaf ha puntato su Oracle Database e Oracle Enterprise Manager, confermando così il valore di analoghe scelte già compiute in questa direzione da altre autorevoli istituzioni scientifiche internazionali, come il CERN di Ginevra.
Dopo una lunga fase preparatoria, la missione dell’Esa ha preso ufficialmente il via il 19 dicembre scorso, con il lancio del satellite Gaia e il suo posizionamento in orbita. Nell’arco dei prossimi cinque anni, l’Istituto Nazionale di Astrofisica si occuperà dunque di gestire e rendere accessibile fino a un petabyte di dati astronomici che verranno generati dall’attività di osservazione del satellite (circa cento miliardi le osservazioni elementari previste) e che riempiranno l’archivio di missione presso il Data Processing Center italiano, il Dpct.
Per poter sostenere le attività di gestione di una mole di dati così importante, l’Inaf aveva bisogno di un sistema ad elevatissima disponibilità, estremamente affidabile e sicuro. Nei quattro anni che hanno preceduto il lancio di Gaia, dunque, Inaf e ALTEC – il centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto delle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale, che gestisce operativamente anche il Dpct – hanno sviluppato un’infrastruttura tecnologica che si basa su tre istanze di Oracle Database per le attività di sviluppo, di produzione e di archiviazione destinate alla missione Gaia.
Insieme a Oracle Database, è stata implementata l’opzione Oracle Advanced Compression, per ridurre le dimensioni degli enormi volumi di dati attesi. In questo modo sarà possibile abbassare i costi legati alle infrastrutture hardware necessarie per l’archiviazione e ridurre i tempi di back up.
È stato inoltre implementato Oracle Enterprise Manager per gestire in modo efficiente le molteplici istanze di Oracle Database della missione e la loro collocazione in Oracle Real Application Clusters, arrivando così a gestire istantaneamente fino a oltre 1200 operazioni simultanee. Oracle Enterprise Manager, inoltre, offre un accesso affidabile ai dati conservati nelle varie istanze Oracle Database alle numerose applicazioni e sistemi di terze parti che controllano e verificano il corretto funzionamento dei satelliti e della strumentazione astronomica.
“La nostra attività nel contesto della missione Gaia ci porterà a dover gestire una mole di informazioni enorme, un preziosissimo patrimonio di dati astronomici che, oltretutto, dovranno essere preservati per tutto il XXI secolo ed oltre – ha affermato Roberto Morbidelli, Scientific Operation Manager dell’Istituto Nazionale di Astrofisica –. Oracle si è già dimostrato in altri contesti di ricerca prestigiosi il partner tecnologico ideale per gestire progetti scientifici di queste dimensioni: siamo dunque certi che anche per Inaf la scelta fatta si rivelerà vincente”.