Lungo il suo processo di digitalizzazione Eni ha annunciato di aver installato presso il suo Green Data Center di Ferrera Erbognone (PV) un nuovo supercalcolatore fornitole da Hewlett Packard Enterprise.
Denominato HPC4, quest’ultimo ospita l’intero ecosistema di algoritmi sviluppati internamente da Eni e garantisce altissima capacità di elaborazione e stoccaggio di dati.
Il sistema di supercalcolo più potente al mondo a livello industriale
Costituito da 1.600 nodi HPE ProLiant DL380, ognuno costituito da 2 processori Intel 24-core Skylake e 2 acceleratori GPU NVIDIA Tesla P100, il sistema HPC4 sarà affiancato da un sistema di archiviazione di 15 Petabytes ad alte prestazioni quadruplicando la potenza dell’intera infrastruttura e rendendola la più potente al mondo a livello industriale.
HPC4 ha, infatti, una performance di picco pari a 18,6 Petaflop che, associata a quella del sistema di supercalcolo già operativo (HPC3), porta l’intera infrastruttura a raggiungere una disponibilità di potenza di picco pari 22,4 Petaflop, vale a dire 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo. Se si prendono a riferimento i valori riportati nella classifica Top500 dei supercomputer più potenti al mondo pubblicata a novembre dello scorso anno (la prossima verrà pubblicata a giugno 2018), il sistema di supercalcolo di Eni si collocherebbe tra i primi dieci al mondo, primo tra i sistemi non-governativi e non-istituzionali.
Supporto strategico lungo tutta la catena del valore
Il Green Data Center di Eni è stato concepito come un’unica infrastruttura IT per ospitare tutta l’architettura HPC e tutte le altre applicazioni gestionali.
I supercalcolatori del Green Data Center – l’HPC3 e il nuovo HPC4 – forniranno insieme un supporto strategico al processo di trasformazione digitale di Eni lungo tutta la sua catena del valore, dalle fasi di esplorazione e sviluppo dei giacimenti oil & gas, alla gestione dei Big Data generati in fase di operation da tutti gli asset produttivi (upstream, refining e chimici).
HPC4, in particolare, consentirà per le attività upstream l’esecuzione e l’evoluzione degli algoritmi dedicati all’imaging geofisico tridimensionale, alla modellizzazione dei sistemi petroliferi, e all’elaborazione di modelli sofisticati di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni: «Gli investimenti dedicati al potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e allo sviluppo di algoritmi rappresentano una parte importante del processo di trasformazione digitale di Eni. Queste tecnologie ci consentono di accelerare e rendere più efficiente e accurato l’intero processo upstream, ma anche di aumentare il livello di affidabilità, integrità tecnica e continuità operativa di tutti i nostri impianti, con benefici sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale. Per la nostra industria è sempre più vitale poter elaborare una quantità di dati in continua crescita, garantendo risultati sempre più accurati e in tempi rapidi».