Fortinet ha annunciato i risultati emersi dalla ricerca FortiGuard Threat Landscape per il periodo 1 gennaio 2013 – 31 dicembre 2013. In questo lasso di tempo si è rilevata un’abbondanza di malware rivolti ai dispositivi mobili. Prendendo in esame l’intero anno trascorso, i FortiGuard Labs hanno riscontrato che Android è la principale piattaforma prescelta dagli sviluppatori malware, che rappresenta infatti il 96,5% di tutte le infezioni mobile malware rilevate. Symbian è staccato al secondo posto con il 3,45% e iOS, BlackBerry, PalmOS e Windows insieme non arrivano all’1%.
All’inizio del 2013, i FortiGuard Labs hanno segnalato il botnet ZeroAccess e l’aggiunta sistematica da parte dei suoi controller di circa centomila nuove infezioni la settimana. “Come altri cybercriminali, i proprietari di ZeroAccess hanno preso spunto dal mondo del business legittimo per tentare di diversificare la generazione dei propri profitti – ha affermato Richard Henderson, Security Strategist dei FortiGuard Labs di Fortinet -. Abbiamo visto l’utilizzo di versioni a 32 e 64-bit di ZeroAccess per commettere ‘click fraud’, ‘search engine poisoning’ e pe+r minare Bitcoin. Con l’incredibile aumento del valore di Bitcoin nel 2013, è probabile che i proprietari di ZeroAccess abbiamo tratto un notevole profitto a scapito delle loro vittime”.
Tra i dieci principali botnet, in base alla percentuale della dominanza complessiva, al primo posto troviamo proprio ZeroAccess (88,65%). Al secondo ed al terzo posto, rispettivamente, Andromeda (3,76%) e Jeefo (3,58%).
Per quanto concerne la distribuzione di spam, infine, l’India è leader (22,66%), seguita a ruota da Cina e Bielorussia. “Gli spammer tenteranno di utilizzare diversi metodi per avere la meglio sugli scanner e per indurre gli utenti a fare clic sui link all’interno dei loro messaggi, inclusi falsi messaggi fax, annunci di prodotti farmaceutici, e-card e allegati o link dannosi concepiti per distribuire malware – ha aggiunto Henderson –. Ciò che probabilmente è più interessante notare è quanto siano diversificati a livello mondiale gli spammer nell’inviare i loro messaggi: le nostre statistiche mostrano che nonostante la metà dei messaggi totali osservati nel 2013 provenga dall’Europa dell’Est e dalla Russia, i paesi rimanenti nella nostra top ten sono distribuiti in tutto il mondo”.
Per maggiori informazioni, si rimanda al report completo.