Il nuovo studio realizzato da Intermec by Honeywell sottolinea come quasi i tre quinti (58%) dei fornitori che operano nel settore dei beni di largo consumo (fast moving consumer goods – Fmcg) ammette che la quantità di dati che sono ora in grado di raccogliere supera la loro capacità di elaborarli e di utilizzarli, riducendo così la loro competitività sul mercato.
Si tratta soltanto di una delle sfide citate dai 350 responsabili e dirigenti di aziende del settore di tutto il mondo coinvolti nello studio, il 63% dei quali crede che il proprio business stia diventando sempre più complicato e con ripercussioni sulla capacità di soddisfare le esigenze dei consumatori e dei rivenditori.
A livello globale, il 57% delle aziende afferma che i propri clienti richiedono costantemente una migliore tracciabilità. Tuttavia la stessa richiesta non è avvertita dai rivenditori, infatti solo il 35% dei fornitori afferma di essere sotto pressione da parte dei rivenditori per migliorare questo ambito.
“I risultati della ricerca dimostrano chiaramente come le attuali attività siano sempre più complesse e non abbiamo riscontrato segnali di cambiamento in questo senso – dichiara Brian Schulte, Industry Director for Direct Store Delivery di Intermec –. Inoltre, è evidente che le società alla ricerca di metodi che risolvano tali situazioni e che permettano di ottenere un vantaggio sui competitor debbano sottoporsi a un processo di re-ingegnerizzazione insieme a un aggiornamento dei sistemi e delle tecnologie che utilizzano. Grazie a processi ottimizzati e ai corretti strumenti a disposizione del personale, i fornitori di beni di consumo possono beneficiare di un incremento sull’efficienza e sulla produttività, di maggiori profitti, di una riduzione dei costi e di una perfetta esecuzione sul punto vendita”.