La sicurezza nazionale è a rischio. Lo sostiene il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) Giacomo Stucchi, lo conferma l’intelligence nazionale. A far scaturire tale preoccupazione è la cessione di Telecom agli spagnoli di Telefonica.
Le compagnie telefoniche ricoprono un ruolo di primaria importanza nel trasferimento di informazioni, soprattutto riservate, e dati sensibili. Tutto questo ora è in mani straniere, che di certo non sono focalizzate sugli interessi del nostro Paese.
“L’operazione pone seri problemi di sicurezza nazionale – spiega Stucchi – visto che la rete Telecom è la struttura più delicata, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani, anche quelle più riservate. E’ necessario che venga garantita la sicurezza nazionale, con riferimento al carattere particolarmente sensibile e delicato delle reti di trasmissioni dati. L’operazione nei dettagli non è ancora nota, soprattutto per i punti più sensibili che attendono alle competenze del Copasir. Occorre tutelare la privacy e garantire la sicurezza nella comunicazione dei dati, ad esempio delle imprese più importanti”.
“Il Comitato per la Sicurezza della Repubblica verificherà che il traffico dati sulla rete avvenga senza preoccupazione alcuna per la sicurezza nazionale, nel pieno rispetto delle norme in vigore in tema di trasmissione dati. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia – rimarca Stucchi – Nel prossimo ufficio di presidenza il Copasir chiederà l’audizione del direttore del Dipartimento informazioni per la Sicurezza (Dis), Giampiero Massolo, per avere il quadro della situazione sulla sicurezza della rete”.
Gli ultimi avvenimenti possono essere incorporati nel filone di strategie attuate in passato, come l’acquisizione di Omnitel ed Infostrada da parte di Vodafone, la cessione di Wind ai russi della Vimpelcom, e H3G passata nelle mani del colosso di Hong Kong Hutchison Whampoa. Oggi il tricolore che ci rappresenta non “macchia” neppure il settore delle telecomunicazioni. Settore, appunto, di vitale importanza per una nazione. Basti pensare ad esempio alla collaborazione delle compagnie telefoniche con magistratura e forze dell’ordine finalizzata alle intercettazioni, le quali, soprattutto negli ultimi anni, hanno fatto emergere alla luce e risolvere casi di rilievo per il nostro Paese.
Un’infrastruttura strategica come Telecom oggi è in mani altrui. La speranza è che si possa salvaguardare comunque la nostra sicurezza.