Nonostante più del 75% delle organizzazioni con eccellenti performance citi la crescita o l’innovazione come il beneficio principale della business analytics, quasi due terzi affermano che alcune forme di resistenza “politica” o della Direzione sono le prime barriere alla realizzazione del pieno valore dei loro investimenti. Questo quanto emerge da un nuovo studio di Ibm.
Un numero sempre crescente di intervistati (più di due terzi) applica la business analytics a supporto di strategie di incremento dei ricavi, anziché di contenimento dei costi. Inoltre, lo studio dell’Ibm Institute for Business Value, intitolato ‘Analytics: A Blueprint for Value’, ha rilevato che quasi il 40% delle aziende osserva un rapido ritorno sull’investimento (Roi) entro i primi sei mesi dall’adozione della business analytics.
L’indagine ha individuato inoltre tre fattori essenziali per promuovere la business analytics all’interno delle organizzazioni: sponsorizzazione, fiducia e competenze.
“Per sfruttare il valore dei dati, le organizzazioni devono individuare diversi ‘sostenitori’ tra i vertici aziendali, che appoggino pienamente l’uso degli analytics – spiega Fred Balboni, Global Leader and Partner Business Analytics and Optimization, Ibm Global Business Services -. Ruoli emergenti, come il Chief Data Officer e il Chief Analytics Officer, stanno aiutando le aziende a creare una strategia di dati a livello d’impresa per acquisire un vantaggio competitivo. Serve il giusto allineamento di strategia, standard, tecnologia e struttura organizzativa per cogliere il pieno potenziale di ciò che la business analytics offre”.
Oggi solo una piccola percentuale di dirigenti sostiene con convinzione l’uso dei Big Data e della business analytics per accelerare il processo decisionale e avviare il cambiamento. Lo studio di Ibm rivela che un quarto di tutti i Chief Executive Officer (Ceo) e Chief Operating Officer (Coo) sostiene fermamente la strategicità di utilizzo delle informazioni ottenute grazie alla business analytics. Si tratta di un aumento del 10% rispetto al 2012, ma comunque lontano dalla leadership pervasiva necessaria per innescare un cambiamento diffuso.