InfoCamere, il braccio tecnologico delle Camere di Commercio italiane che gestisce il patrimonio informativo e dei servizi del sistema camerale e supporta le Camere nella loro missione di curare gli interessi generali delle imprese, ha scelto di migliorare il proprio servizio di Virtual Desktop.
Introdotta fin dal 2008 una serie di tecnologie di virtualizzazione nella propria componente server, InfoCamere vede attivo, dal 2012, un servizio di Virtual Desktop su piattaforma VMware Horizon Enterprise erogato a circa 600 utenti operativi nelle sedi di Padova, Roma, Milano e Bari.
Come suggerito da Raffaele Di Gennaro, Responsabile U.O. Sistemi Dati e Servizi Infrastrutturali di InfoCamere, che ha assistito all’evoluzione dei servizi It in quest’azienda lungo un arco temporale di quasi trent’anni: «Nonostante gli utenti abbiano imparato ad apprezzare il vantaggio di operare su una stazione di lavoro configurata e ottimizzata per la loro attività e le applicazioni che utilizzano, ovunque si trovino e senza la necessità di usare un pc tradizionale, negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento della richiesta del servizio VDI, e abbiamo potuto verificare che queste architetture richiedono infrastrutture hardware e software a supporto molto efficienti e performanti, sia dal punto di vista elaborativo sia delle risorse di storage messe in campo».
Da qui la scelta di estendere la virtualizzazione allo storage, creando un’infrastruttura iperconvergente al servizio del VDI approfittando del componente vSAN già presente all’interno della licenza VMware vSphere acquisita da InfoCamere.
Al momento di acquisire nuovo hardware, nel quadro di un’architettura iperconvergente, la scelta è caduta sui sistemi di Fujitsu rivelatisi superiori rispetto all’offerta di altri player, sia in termini di requisiti tecnici sia dal punto di vista economico.
Solo due giorni per avere una piattaforma “up and running”
Entrata nel vivo della parte implementativa, la realizzazione dell’infrastruttura basata sulle tecnologie VMware e Fujitsu avvenuta alla fine del 2016 ha richiesto appena due giorni lavorativi per ottenere una piattaforma up and running “perfettamente integrata, controllata e funzionante”, come l’ha definita Di Gennaro in una nota ufficiale.
Ma non solo.
Nonostante «il rilascio di un’infrastruttura di questo tipo, richieda abitualmente molto tempo, il coinvolgimento di molte persone e diverse funzioni aziendali», l’attività di migrazione che ne è seguita si è risolta in un paio di settimane per circa 600 desktop virtuali, con un impatto minimo sugli utenti, «che vedono ora i tempi di risposta della piattaforma del tutto paragonabili a quelli di un pc fisico».
Inoltre, al netto miglioramento delle prestazioni si accompagna la semplificazione degli aspetti di gestione dell’infrastruttura e la riduzione dei consumi e dell’occupazione di spazio, con la concentrazione di otto sistemi nuovi in meno della metà dello spazio occupato in precedenza da undici macchine.
«Concentrando lo storage e la capacità elaborativa all’interno di un’unica piattaforma anche le competenze delle persone che devono gestire questi sistemi sono più integrate, così come il presidio, che si esercita da un’unica console di controllo» ha concluso Di Gennaro avvalorato dalla testimonianza di Simone Tormen, lo specialista tecnico che ha seguito l’implementazione più da vicino, in collaborazione con i tecnici VMware e Fujitsu.
«La semplificazione della gestione della piattaforma – ha riferito quest’ultimo – è il cambiamento più rilevante. Abbiamo sostituito un’organizzazione tradizionale, che prevedeva sistemisti e storage administrator, con un’organizzazione più snella in cui è sufficiente una sola persona, perché le attività di gestione sono automatizzate o semplificate e i tempi necessari sono ridotti al minimo».
Una visione, quella che integra il mondo computing e il mondo dati all’interno della stessa piattaforma, capace di superare la tradizionale divisione tra sistemisti e storage administrator ma anche di annullare, in prospettiva, molti dei silos di cui un’organizzazione It è solitamente composta.
Verso la gestione dell’intera infrastruttura datacenter di InfoCamere
Percepite le potenzialità delle architetture iperconvergenti, non solo in un ambito relativamente circoscritto come i servizi VDI, ora InfoCamere guarda a un approccio Software-defined datacenter, che le tecnologie VMware rendono possibile, per cogliere i vantaggi e aggiornare di conseguenza le competenze delle persone, «che in un’organizzazione sono sempre la componente più importante».