In programma domani, presso le scuole di cento capoluoghi di provincia italiani, un’edizione speciale del progetto “Una vita da social”. L’evento rientra nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2014, ed è organizzato dalla Polizia postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
Sono previsti workshop sul tema del cyberbullismo, che avranno luogo – come detto – in contemporanea in cento istituti del nostro Paese, durante i quali verranno incontrati oltre 60 mila ragazzi, con l’obiettivo di aiutare gli utenti della rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. Il fine ultimo, dunque, è quello di insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi all’adescamento, al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento dei contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri.
“Anche nell’anno 2013, l’attività di repressione dei reati commessi in rete compiuta dalla Polizia delle Comunicazioni è stata molto intensa – dichiara Roberto Di Legami, dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Lazio –. Nel corso del 2013 il Compartimento Lazio ha deferito all’Autorità Giudiziaria 808 persone, delle quali 30 in stato di arresto. Nel solo campo dei reati connessi allo sfruttamento sessuale di minori, poi, ne ha denunciate 86, delle quali quattro arrestate; sono state monitorate diverse migliaia di siti, dei quali 2167 successivamente inseriti nella “black list” del Centro Nazionale di contrasto alla Pedofilia Online, attivo presso il nostro Servizio di Polizia Postale. Buona parte di tali reati, purtroppo, è stata commessa in ambiente social network, all’interno, cioè, di quelle piattaforme virtuali che hanno riscontrato un consenso unanime tra i giovani, oltre tra la maggioranza degli utenti della rete. Riteniamo, comunque, che prevenzione e formazione siano al momento gli strumenti più efficaci per aiutare a navigare con prudenza in internet – continua Di Legami -. Proprio per tale motivo siamo costantemente presenti nelle scuole di ogni ordine e grado, per far capire ai giovani l’importanza di proteggere la propria privacy e per avere il coraggio di denunciare; anche e soprattutto in caso di cyberbullismo, un fenomeno che esiste da sempre ma che purtroppo è in crescita tra i giovani, anche perché alimentato dalla loro dimestichezza con i nuovi media. La nostra intensa attività di prevenzione si rivolge, però, anche a genitori e docenti, per aiutarli a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere rispettivamente figli e studenti dai potenziali pericoli del web”.