Red Hat, fornitore di soluzioni open source, lancia Red Hat Gluster Storage 3.2, la più recente versione della soluzione storage software-defined di Red Hat che include nuove funzionalità mirate a potenziare le prestazioni di file di piccole dimensioni, fornire integrità dei dati a un costo contenuto e migliorare l’integrazione con Red Hat OpenShift Container Platform. La soluzione indirizza il problema legato alla scalabilità di operazioni metadata-intensive (soprattutto con file di dimensioni inferiori a pochi megabyte) se si utilizza network attached storage (NAS).
Le nuove funzionalità di Red Hat Gluster Storage 3.2 comprendono:
- Maggiore integrazione con la piattaforma Red Hat OpenShift Container, aggiungendo il supporto nativo per avanzati servizi storage quali geo-replica e cifratura in-flight per applicazioni implementate nei container.
- Minore footprint hardware tramite arbiter volume che possono ridurre i costi infrastrutturali, pur mantenendo lo stesso livello di integrità dei dati.
- Auto-riparazione più rapida di volumi erasure coded riduce l’impatto sulle prestazioni in fase di ripristino.
- Avanzate capacità di monitoraggio abilitate tramite notifiche native e asincrone potenziano la gestione quotidiana dello storage. Inoltre, Red Hat Gluster Storage offre estensibilità tramite il framework di monitoraggio open source Nagios per ottimizzare la gestione dello storage.
“Questa nuova release di Red Hat Gluster Storage arriva in un momento in cui il settore dello storage software-defined è a un punto di flessione in termini di di come lo storage viene consumato dalle aziende data-driven – commenta Laura DuBois, Group Vice President Enterprise Storage, Server and Infrastructure Software in IDC -. La flessibilità di poter implementare su macchine virtuali, container e public cloud offre a Red Hat Gluster Storage qualcosa in più rispetto alle tradizionali appliance storage monolitiche”.