Red Hat ha annunciato la disponibilità generale di Red Hat Enterprise Linux 7, che non solo getta le basi per l’open hybrid cloud e porta i workload aziendali su infrastrutture convergenti, ma trasforma il sistema operativo in una commodity. Realizzato per soddisfare le esigenze di data center moderni e i requisiti It di prossima generazione, Red Hat Enterprise Linux 7 abilita l’intero spettro dell’It aziendale, dai container applicativi ai servizi cloud.
Tra le principali funzionalità di Red Hat Enterprise Linux 7 si annoverano:
– Sviluppo, delivery, portabilità e isolamento delle applicazioni tramite Linux Container, compreso Docker, su implementazioni fisiche, virtuali e cloud così come in ambienti di sviluppo, test e produzione;
– Ottimizzazione del file system, compreso Xfs come sistema di default, in grado di scalare fino a 500 Tb;
– Cross-realm per consentire un accesso sicuro per gli utenti Microsoft Active Directory su domini Microsoft Windows e Red Hat Enterprise Linux, fornendo la flessibilità necessaria affinché Red Hat Enterprise Linux co-esista all’interno di data center eterogenei;
– Tool di runtime e sviluppo, delivery e troubleshooting potenti e sicuri delle applicazioni integrati nella piattaforma e container-ready.
Oltre a offrire la possibilità di favorire l’innovazione, Red Hat Enterprise Linux 7 indirizza anche le esigenze tecnologiche moderne. Con richieste sempre più diffuse di sistemi complessi, servizi on-demand e sicurezza, i team It necessitano di maggior controllo, chiarezza e scalabilità senza dover implementare decine di tool specializzati.
“Negli ultimi 12 anni, Red Hat Enterprise Linux ha contribuito a rivoluzionare e ridefinire l’enterprise computing moderno e ha stabilito lo standard de facto per il sistema operativo aziendale – ha dichiarato Paul Cormier, President, Products and Technologies, Red Hat –. Con la versione 7 alziamo nuovamente il livello e portiamo il futuro dell’It ai clienti. Con la convergenza dei mondi fisico, virtuale e cloud, Red Hat offre una reale piattaforma open hybrid cloud che assicura a Isv e applicazioni un runtime coerente su sistemi bare metal, macchine virtuali e cloud pubbliche e private. Un tassello essenziale a mano a mano che le applicazioni passano dall’on-premise al cloud”.