Dalla cybersecurity alla modellazione climatica, il supercalcolo e il quantum computing possono davvero ribaltare le sorti del nostro Paese.
Il supercalcolo, o High-Performance Computing (HPC), e il quantum computing stanno trasformando il modo in cui affrontiamo le sfide scientifiche, industriali e sociali. Si è tenuto nei giorni scorsu, presso l’Aula Rogers del Politecnico di Milano, il quinto evento dell’Osservatorio ICSC ha acceso i riflettori su queste tecnologie, offrendo uno sguardo sulle loro applicazioni più avanzate e sulle prospettive future.
Promosso dall’ICSC – Centro Nazionale per la Ricerca in Supercalcolo, Big Data e Quantum Computing e realizzato da IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, l’evento ha riunito alcuni dei massimi esperti del settore, accademici e rappresentanti dell’industria per esplorare l’impatto e il potenziale delle nuove frontiere del calcolo ad alte prestazioni.
Supercomputer e Quantum Computing: la nuova era del calcolo
Con il mondo che ad oggi ha generato oltre 200 zettabyte di dati, le richieste di potenza di calcolo stanno crescendo in modo esponenziale. In questo scenario, i supercomputer e il quantum computing si rivelano fondamentali per affrontare sfide complesse, dalla ricerca farmaceutica all’intelligenza artificiale, dalla modellazione climatica alla cybersicurezza.
L’Italia, grazie al Centro Nazionale ICSC, si sta affermando come un attore chiave nello sviluppo di queste tecnologie. La collaborazione con l’Unione Europea e il network internazionale di ricerca permette al nostro Paese di contribuire attivamente alla creazione di infrastrutture di calcolo avanzate e all’elaborazione di soluzioni innovative per il mondo accademico, industriale e pubblico. L’obiettivo è trasformare il supercalcolo e il quantum computing in strumenti accessibili e strategici per la crescita economica e scientifica. La Fondazione IFAB svolge un ruolo chiave nella diffusione di queste tecnologie tra le PMI, il cuore pulsante dell’economia italiana.
Sergio Zazzera, Technical Computing Technical Computing for Geosciences & Subsurface Operations and High Performance Computing Center of Excellence di Eni ha illustrato il ruolo di HPC6, il supercomputer dell’azienda attivo da novembre 2024, con una potenza di picco di 606 PFlops (pari a oltre 600 milioni di miliardi di operazioni al secondo), che lo colloca tra i primi cinque supercomputer al mondo secondo la classifica TOP500.
“Questa infrastruttura di calcolo non solo aumenta l’efficienza operativa, ma riduce anche significativamente l’impatto ambientale”, ha sottolineato Sergio Zazzera.
Quantum Computing: i settori in prima linea
Seppure i computer quantistici siano ancora di dimensioni limitate e non consentano, per ora, la risoluzione di problemi su scala industriale, gli sforzi congiunti della ricerca pubblica e industriale ne stanno accelerando lo sviluppo e nei prossimi anni potrebbero aprire nuove possibilità in settori strategici. Secondo un censimento degli annunci di progetto pubblici sul Quantum Computing realizzato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, i settori più attivi nel quantum computing sono: Bancario e assicurativo (27% dei progetti); Chimico-farmaceutico (21%); Automobilistico (12%); Energetico, utility e telecomunicazioni (12%); Aerospaziale e difesa (9%); Manifatturiero, Logistica e retail (8%); IT (6%); altri settori (5%).
Questi numeri dimostrano come il quantum computing non sia più una tecnologia sperimentale, ma un asset strategico per le aziende che puntano all’innovazione.
Dalla Ricerca alla Società: le applicazioni reali del Supercalcolo
Un focus particolare è stato dedicato ai progetti degli Spoke 9 – Digital Society & Smart Cities e Spoke 10 – Quantum Computing, due comunità chiave nell’ecosistema ICSC. Lo Spoke 9 sta lavorando per rendere le città più intelligenti ed efficienti, migliorando servizi pubblici e infrastrutture grazie all’uso dell’HPC. Lo Spoke 10, invece, esplora le applicazioni del quantum computing in ambiti strategici come la simulazione avanzata e la sicurezza informatica.
“Le tecnologie di calcolo avanzato non sono più solo strumenti di ricerca: hanno un impatto diretto sulla nostra vita quotidiana, dalle smart cities alla medicina personalizzata”, ha dichiarato Alberto Ottavio Leporati, professore associato all’Università di Milano-Bicocca e ricercatore dello Spoke 9 di ICSC.
Enrico Prati, Professore associato all’Università Statale di Milano, ha invece evidenziato come il quantum computing stia rivoluzionando settori come la simulazione di materiali, l’ottimizzazione della supply chain e la cybersecurity quantistica.
“Questa tecnologia ci permetterà di affrontare problemi impossibili per i computer classici”, ha spiegato Enrico Prati.
Acceleratori AI e Modellazione Multiscala: le nuove frontiere del calcolo
Nel corso dell’evento, Cristina Silvano, professoressa ordinaria del Politecnico di Milano, ha presentato le potenzialità degli acceleratori per l’Intelligenza Artificiale nel contesto dello Spoke 1 Future HPC and Big Data, evidenziando come l’integrazione tra sistemi HPC e dispositivi on-the-edge possa migliorare significativamente l’efficienza delle applicazioni AI.
A seguire, Paola Francesca Antonietti, professoressa ordinaria del Politecnico di Milano, ha invece introdotto le attività dello Spoke 6 – Multiscale Modelling & Engineering Applications, che si concentra sull’uso dell’HPC per la modellazione avanzata nei settori dell’ingegneria e della scienza dei materiali. Il suo intervento ha messo in luce come il supercalcolo sia sempre più fondamentale per affrontare problemi di simulazione complessi, con applicazioni che spaziano dall’aerospazio alla progettazione di nuovi materiali ad alte prestazioni.
L’integrazione di queste tecnologie è essenziale per rendere l’HPC sempre più accessibile e funzionale alle esigenze di ricerca e sviluppo in ambiti trasversali.
Verso un’era di Supercalcolo democratizzato
L’evento ha offerto una piattaforma di confronto per istituzioni, aziende e mondo accademico su come rendere queste tecnologie accessibili e funzionali alle esigenze concrete della società. L’Italia, grazie a iniziative come l’ICSC e il supporto di partner del Centro Nazionale come IFAB, si sta posizionando come un hub strategico per l’innovazione nel supercalcolo e nel quantum computing.
Il dibattito confermato che HPC e quantum computing non sono più scenari futuristici, ma strumenti già in grado di cambiare il presente. La sfida ora è accelerare la loro adozione, per tradurre la potenza di calcolo in progresso tangibile per tutti.