[section_title title=Parte 2]
Che tipo di evoluzione avrà il cloud? Tutti quelli che utilizzano il cloud ibrido si sposteranno sul privato per motivi di sicurezza e di controllo? O abbracceranno sempre più l’ibrido?
BF: I clienti hanno investito talmente tanto nell’installato che credo ci vorranno minimo 10-15 anni prima che il vento possa cambiare. Le nuove realtà che stanno iniziando ora il percorso verso il cloud non hanno gli stessi problemi di legacy. In Asia, ad esempio, vediamo clienti più aggressivi e capaci di indirizzarsi direttamente al cloud pubblico. Anche ora, che le aziende sono più mature, continuano ad avere nella propria infrastruttura una componente on-premise pura. Certo, le economie di scala sono migliori se si possiede il meglio di entrambi i mondi.
Qual è l’obiettivo di VMware rispetto al cloud? Volete guidare i vostri clienti verso il modello privato?
BF: Il cloud completamente privato rispetto al cloud pubblico è morto; ormai è diventato ibrido. I clienti vogliono l’unione di entrambi. Continueremo a posizionare questi due modelli come diversi e complementari, come se ognuno fosse una caratteristica dell’altro. L’approccio precedente ormai non è più valido.
Il punto ora è come porsi rispetto all’unione di questi due mondi in modo da ottenere il meglio da entrambi. Quanto più ci concentriamo su come farli funzionare insieme e su come presentarli come una singola risorsa condivisa, prima riusciremo a portare le aziende verso un livello di sviluppo successivo.
Ovviamente il nostro punto di forza sta nelle feature di vSphere – che nel cloud ibrido ci permette di essere leader, poichè nessuno possiede un hypervisor capace di fornire un tale livello di estrazione.
Le aziende devono reindirizzare il proprio personale IT rispetto a questo nuovo modo di pensare e allo sviluppo di nuove competenze?
BF: L’obiettivo entro il 2020 sarà quello di liberare il personale da alcune funzioni per portarlo in ambito IT. Coca Cola lo ha fatto con il proprio Chief Marketing Officer. Pepsi con il Chief Administration Officer. Abbiamo assunto da Microsoft Tony Scott che è diventato il nostro CIO. Prima era a capo di un’azienda esterna e Microsoft lo ha voluto come CIO. Questo è l’approccio. Innalzare il livello della discussione.
Chi lavora in una start up e inizia ad usare il cloud pubblico, perché dovrebbe passare a un cloud ibrido e non utilizzare semplicemente dei servizi offerti da quello pubblico?
BF: La maggior parte delle aziende che ha iniziato a utilizzare il cloud pubblico ha poi scelto di passare all’ibrido. Un esempio di alto profilo è Netflix, che è partita con Amazon per poi realizzare rapidamente che, principalmente per motivi economici, era meglio ricorrere al cloud privato per alcuni carichi di lavoro.
Una preoccupazione nasce dopo avere scelto il cloud pubblico: la sicurezza. Le aziende scoprono che non possono obbligare Amazon o qualunque altro provider a firmare un accordo prendendosi quella responsabilità che li renderebbe tranquilli dal punto di vista della sicurezza e del rischio. Il terzo aspetto è forse più emotivo, ma anche il più comprensibile: si tratta di affidare la propria infrastruttura mission-critical a un terzo, e significa avere un livello di fiducia e di “intimità” decisamente elevato rispetto a questa realtà esterna.