Nonostante le precedenti “dichiarazioni di guerra” da parte degli Stati Uniti, è giunta notizia che prima dell’arrivo giovedì a Washington del presidente cinese Xi Jinping, la potenza americana e la Cina vogliono trovare un accordo per il controllo degli armamenti nel cyberspazio.
Lo rivelano fonti vicine ai negoziati al New York Times.
L’accordo allo studio mira a neutralizzare attacchi a centrali elettriche, sistemi bancari, rete di telefonia mobile e ospedali, ma non prevederà, almeno nella prima versione, specifiche protezioni contro la maggior parte degli attacchi che la Cina è accusata di portare avanti nei confronti degli Stati Uniti.
Ad accennare all’accordo è stato il Presidente Barack Obama durante un incontro mercoledì scorso con gli imprenditori, quando ha affermato che il crescente numero degli attacchi informatici “potrebbe essere uno dei temi più importanti da discutere con il presidente cinese” e che il suo obiettivo è di vedere “se noi e i cinesi siamo in grado di avviare un processo di negoziati che finirebbe per vedere la partecipazione di altri Paesi”.
L’annuncio potrebbe non contenere un accenno specifico e dettagliato al divieto di attaccare infrastrutture considerate critiche. Inoltre, non è ancora chiaro se le nuove regole metteranno fine ad attacchi come quelli che lo scorso anno colpirono la Sony Pictures Entertainment per cui ad essere finita nel mirino degli Stati Uniti è stata la Corea del Nord.
Un eventuale accordo tra Cina e USA sarebbe comunque un inizio che lascia ben sperare, oltre che rappresentare un evento storico dal momento che “per la prima volta il cyberspazio viene trattato come un ambiente militare da governare come le armi nucleari, chimiche e biologiche”, come ha affermato Vikram Singh, ex funzionario del Pentagono e vice presidente per la Sicurezza internazionale al Center for American Progress.