[section_title title=Twin Set e VMware: parte 2]
Il progetto, che è stato completato da pochi mesi con la creazione di una nuova infrastruttura appunto su data center remoto, può essere considerato un secondo step del piano partito anni prima. Mentre nella prima fase la virtualizzazione, sempre targata VMware, era stata utilizzata per il consolidamento dell’infrastruttura, questa seconda virtualizzazione ha consentito all’azienda di ottimizzare le prestazioni e i servizi. Il progetto prevede l’utilizzo di un blade con sei lame, con due cluster di tre nodi. La virtualizzazione ha riguardato la quasi totalità delle applicazioni.
L’intera operazione è stata seguita dal partner Netmind e ha portato al conseguimento di importanti benefici. A partire dal fatto che l’infrastruttura inserita nel data center ha garantito una maggiore operatività. La virtualizzazione ha inoltre generato benefici a livello di help desk per la parte It, per quanto concerne la gestione delle macchine e la stabilità del sistema ha permesso la crescita continua del numero delle macchine in tempi rapidi, consentendo di passare da 25 a 68 virtual machine.
Il progetto però non si conclude qui, perché in un prossimo futuro l’azienda intende riportare l’intero data center, o comunque una parte rilevante di esso, nella nuova sede attualmente in costruzione. L’evoluzione comprenderà anche una nuova architettura di disaster recovery.