Complessità, esposizione e mal configurazione sono le tre parole chiave individuate da Trend Micro per descrivere l’attuale panorama della cyber security.
Ma se è vero che il mondo della sicurezza IT diventa sempre più complesso e con l’esplosione di cloud e IoT la superficie di attacco aumenta in maniera esponenziale, rendendo le aree delle aziende esposte ai pericoli sempre più ampie, con importanti problemi a livello di gestione delle tecnologie preposte per difendere le aziende, è altrettanto vero, afferma Gastone Nencini, Country Manager di Trend Micro per l’Italia che lo scenario non è del tutto fosco.
“Qualcosa si può e si deve fare. Se il futuro è complesso, esposto e mal configurato va sottolineato che comunque è difendibile”.
Un nuovo approccio alla sicurezza
Come? Con un approccio alla sicurezza che deve necessariamente cambiare e che valorizza la security come un elemento by design e soprattutto tailor made.
L’approccio alla security infatti non deve nascere solo in risposta ad un problema che si è già manifestato, ma va preso in considerazione a priori, in maniera preventiva. Un altro elemento fondamentale è che la sicurezza va tagliata su misura per ciascun cliente, tenendo conto anche del contesto specifico in cui questo si muove.
La sicurezza deve essere basata su un approccio multi strato costituito da diversi livelli, deve tenere conto delle esigenze particolari di ciascun singolo settore. Allo stato attuale abbiamo invece a che fare con una specie di Torre di Babele dove vigono complessità, mancanza di dialogo e pressapochismo.
Per un approccio alla sicurezza veramente efficace, però, sottolinea Nencini, bisogna andare verso un modello di sicurezza non più fatta in casa, ma gestita.
Security Barcamp: focus su un mondo in evoluzione
Si può riassumere in questo modo la chiacchierata organizzata proprio da Trend Micro in occasione del suo 5° Security Barcamp, un appuntamento ormai diventato tradizionale dove la società presenta le sue previsioni per l’anno in materia di sicurezza e dove si alternano interventi da parte di esperti del mondo Trend Micro, ma anche provenienti dal mondo accademico o dal mondo delle istituzioni.
Rik Ferguson, Vice President Secuirity Research di Trend Micro ha posto l’accento sullo scenario in continua evoluzione delle cyber minacce sottolineando come tra gli obiettivi più nel mirino vi è oggi il cloud. Si rafforzano i ransomware, mentre si assiste ad un re-focus degli attacchi su target più aziendali e industriali (es. honeypot). Tra le minacce ancora più forti torna alla ribalta Emotet e tra le novità più ‘inquietanti’ deepfake, creato con l’intelligenza artificiale.
Salvatore Labarbera, a capo del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia, ha parlato di un mondo del cybercrime in continuo fermento con un’attenzione ormai sempre più rivolta verso il mondo aziendale e industriale. Una delle minacce più gravi arriva oggi dalla possibilità di mettere in scena vere e proprie simulazioni dove i cyber criminali si spacciano per l’amministratore delegato o un’altra importante figura all’interno dell’azienda pilotando il dipendente, che da parte sua è convinto di avere a che fare con il giusto interlocutore, a fargli fare ciò vuole, compreso la movimentazione di ingenti somme di denaro. Tra gli obiettivi ancora oggi preferiti ci sono le infrastrutture critiche e gli attori attivi nel panorama finanziario.
Questi concetti sono stati ripresi anche da Stefano Zanero, professore associato del Politecnico di Milano specializzato in cyber sicurezza, che in particolare si è focalizzato sul ruolo importante della formazione, con una scuola italiana ormai sempre più attiva anche nella proposta di corsi di studio specifici e sulle nuove problematiche che si aprono a livello di sicurezza con l’avvento dell’Industria 4.0. Nel suo intervento Zanero ha poi sottolineato come sia importantissimo andare ad esaminare un attacco ma è altrettanto fondamentale effettuare un’analisi del modello di minaccia e del rischio dell’azienda.
Trend Micro: il nuovo report
La discussione ha fatto da terreno fertile per la presentazione del nuovo report di Trend Micro relativo all’anno appena iniziato. Lo studio, dal titolo “La nuova normalità: previsioni Trend Micro sulla sicurezza per il 2020“, evidenzia che i cybercriminali cercheranno di impadronirsi sempre di più dei dati custoditi nel cloud, attraverso attacchi basati su immissioni di codice che prenderanno di mira sia i cloud provider che le librerie di terze parti. È naturale che il maggior utilizzo di codice di terze parti che alimenta la cultura DevOps farà aumentare i rischi. I componenti compromessi dei container e delle librerie utilizzate in architetture serverless e di microservizi, aumenteranno considerevolmente la superficie dell’azienda esposta ai rischi e i metodi di difesa tradizionali faranno fatica a tenere il passo.
I cybercriminali colpiranno i Managed Service Provider per poter poi raggiungere altre organizzazioni e non cercheranno solo di rubare i dati critici, ma anche di installare malware per sabotare fabbriche intelligenti o estorcere denaro attraverso ransomware.
Quest’anno assisteremo anche a rischi legati alla supply chain, nel momento in cui i lavoratori si connetteranno da remoto attraverso reti Wi-Fi poco protette o quando le aziende interscambiano i dati in modo digitale. Anche le vulnerabilità nei dispositivi domestici connessi potranno essere utilizzate come punto di accesso alle reti aziendali.
Per proteggersi, Trend Micro raccomanda alle aziende di migliorare la due diligence dei cloud provider, condurre regolari analisi dei possibili rischi da terze parti e investire in strumenti per rilevare malware e vulnerabilità in queste organizzazioni, configurare al meglio le reti cloud e rivedere le policy di sicurezza dei lavoratori da remoto.
Nel dettaglio, queste le previsioni Trend Micro per il 2020:
Il futuro è complesso
- Gli attaccanti non avranno problemi ad aggirare patch incomplete e applicate in modo affrettato
- I cybercriminali utilizzeranno le piattaforme blockchain per le transazioni clandestine
- I sistemi bancari saranno nel mirino con open banking e malware per bancomat
- I deepfake creati con l’intelligenza artificiale saranno la nuova frontiera delle frodi aziendali
- I Managed Service Provider saranno colpiti per distribuire malware e scatenare attacchi supply chain
- Gli attaccanti approfitteranno dei bug trasformabili in worm e deserializzazione
Il futuro è esposto
- I cyber criminali utilizzeranno dispositivi IoT per azioni di spionaggio ed estorsione
- Chi adotterà il 5G dovrà mettere al sicuro le reti software-defined
- Le infrastrutture critiche saranno colpite da ulteriori attacchi e fermi della produzione
- Gli ambienti home office e di lavoro da remoto ridefiniranno gli attacchi supply chain
Il futuro è mal configurato
- Le vulnerabilità dei container saranno tra i principali problemi di sicurezza per i team DevOps
- Le piattaforme serverless aumenteranno la superficie di attacco a causa di errori di configurazione e codici vulnerabili
- Errori di configurazione da parte degli utenti e il coinvolgimento di terze parti non sicure, aumenteranno i rischi nelle piattaforme cloud
- Le piattaforme cloud saranno preda di attacchi basati sulle loro vulnerabilità come gli SQL iniection, attraverso librerie di terze parti